Kenzia: cure e coltivazione della pianta da vaso
Come mantenere una pianta di kenzia in casa. Tutto su esposizione, irrigazione, temperature, malattie e soluzioni a foglie ingiallite, marroni e secche.
Fonte immagine: iStock
La kenzia è tra le piante d’appartamento che stanno riscuotendo maggiore successo tra gli appassionati di giardinaggio, confermandosi come uno degli esemplari più richiesti. Originario dell’isola australiana di Lord Howe, questo esemplare si caratterizza infatti per una buona resistenza, per un portamento maestoso ma elegante, nonché per la capacità di trattenere alcuni degli inquinanti più diffusi all’interno delle abitazioni.
Ma come mantenere una kenzia in casa nel migliore dei modi? E perché si seccano le sue foglie? Vediamo come coltivarla in modo corretto.
Caratteristiche della kenzia
Per Howea – comunemente chiamata kenzia o kentia – si intende un genere di palme endemico dell’isola di Lord Howe, in Australia. Dall’alto e robusto portamento in natura, alcune varietà di questa famiglia hanno trovato diffusione a scopo ornamentale, per la loro eleganza e la media facilità di coltivazione.
Oggi la kenzia è infatti apprezzata in tutto il mondo, soprattutto come varietà d’appartamento. In sua mancanza molto vanno alla ricerca di una pianta simile alla kenzia.
In natura le piante di Howea si caratterizzano per altezze decisamente rilevanti, anche di 15 metri, con foglie pinnate lunghe anche due metri d’estensione, di un intenso colore verde. In vaso raggiungono dimensioni più piccole, arrivando al massimo i tre metri d’altezza, in condizioni particolarmente favorevoli per la loro crescita.
Per la coltivazione domestica si prediligono due distinte varietà: la Howea forsteriana, quella che viene comunemente identificata proprio come kenzia, e la Howea belmoreana, più conosciuta come palma riccia.
Entrambe le varietà condividono delle necessità molto simili. Il clima preferito è quello più mite, con temperature mai sotto ai 10 gradi anche in pieno inverno, mentre il terreno ideale è a medio impasto, arricchito con torba, sabbia e concimi organici.
Fra questi, risultano molto efficaci il compost e il letame. Le annaffiature devono essere regolari, anche perché queste piante crescono in origine in luoghi decisamente umidi, ma è meglio evitare i ristagni idrici per non rovinarne l’apparato radicale.
Kenzia: coltivazione in vaso
Il consiglio spassionato, prima di portare una kenzia in casa, è quello di chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per verificare se la pianta possa risultare compatibile con il clima tipico del proprio luogo di residenza.
Così come già accennato, a scopo ornamentale la kenzia è una varietà quasi esclusivamente coltivata in vaso, poiché custodita all’interno delle abitazioni. La necessità di un clima mite anche d’inverno, infatti, ne rende complessa la coltivazione in giardino in gran parte dell’Italia, forse fatta eccezione per le zone costiere più meridionali.
Terreno
Il vaso prescelto dovrà avere delle dimensioni sufficienti in altezza per ospitare le radici della pianta, quindi con una buona estensione verticale. Sul fondo andranno posizionati dei cocci o della ghiaia, ma anche delle palline di argilla espansa, per favorire il deflusso dell’acqua ed evitare i pericolosi ristagni idrici.
Il contenitore dovrà quindi essere riempito con un terriccio di medio impasto, con torba e concime organico, come i già citati letame e compost. Ricordate di sostituire lo strato superiore di compost con quello fresco all’arrivo di ogni primavera.
Riproduzione
La riproduzione della pianta avviene per seme, tramite un processo di germinazione che può richiedere anche 8 mesi. Il seme deve essere infatti interrato in autunno e mantenuto a una temperatura superiore ai 25 gradi: proprio per questi tempi d’attesa, è molto più semplice acquistare delle piantine d’acquisto e procedere, se necessario, al rinvaso.
La crescita è abbastanza lenta – possono servire anche diversi anni per ottenere una buona altezza – al contempo la pianta non richiede però eccessive cure.
Irrigazione
Quante volte si annaffia la kenzia? Bisogna differenziare la quantità di acqua rispetto alla stagione. Dalla primavera all’autunno richiede un’annaffiatura frequente e abbondante. Se vi chiedete ogni quanto innaffiare la kenzia durante tale periodo, tenete conto anche a distanza di 2-3 giorni l’una dall’altra.
In inverno è sufficiente innaffiarla una volta alla settimana. Per garantire il corretto apporto di acqua è necessario, oltre che il terreno, umidificare anche il fogliame.
Esposizione
Dove posizionare la kenzia in casa? La pianta non sopporta la luce diretta del sole: ama invece le zone in penombra e lontane da correnti d’aria. Evitate di posizionarla in zone dove l’aria è secca o troppo fredda. Quindi lontano dai termosifoni e dalle finestre che solitamente aprite per far cambiare l’aria in casa.
Un accorgimento da non sottovalutare sta nel pulire le sue foglie dalla polvere: servitevi di un panno di lana inumidito con acqua del rubinetto.
Temperature
Un cenno meritano le temperature ottimali per il benessere della kenzia. Queste sono comprese in un range che va dai 16 ai 24° C. Nel caso in cui si superino tali temperature è opportuno agire sull’umidità dell’ambiente. Che si assicura vaporizzando più volte al giorno le sue foglie rigorosamente con acqua demineralizzata. Tra gli ambienti di casa nei quali tali piante si trovano meglio c’è il bagno.
Cura della kenzia
La kenzia è in genere una pianta della quale ci si può prendere cura facilmente. Tuttavia, qualche piccolo accorgimento può aiutare ad evitare di incorrere in problemi. Abbiamo visto come un’annaffiatura regolare, una media esposizione al sole – magari posizionando la pianta vicino a una finestra – e un frequente apporto di concimi garantiscano foglie verdi per un periodo davvero esteso.
Ma non basta. Ecco come curare una kenzia in vaso.
Concimazione
La pianta andrebbe concimata soprattutto in primavera ed estate. Le concimazioni dovrebbero essere regolari. Per avere un’idea precisa sul da farsi, tenete in conto di aggiungere del concime liquido – contenente azoto, manganese, ferro, zinco, potassio, fosforo – all’acqua di irrigazione ogni 15 giorni.
Operazione, questa, che potete interrompere dalla fine dell’estate all’autunno. La concimazione andrebbe effettuata al mattino piuttosto che alla sera.
Foglie gialle
Come mantenere una kenzia in casa? Tra le cure principali che bisogna concedere alla pianta, il controllo dell’ingiallimento delle foglie. Perché si seccano le foglie della kenzia è presto detto: è solitamente il primo segnale di un’annaffiatura non sufficiente a garantire i bisogni della pianta.
Le parti gialle non vanno tuttavia rimosse se ancora vive: potrebbero riacquistare il loro colore naturale all’aumentare dell’approvvigionamento di acqua. Quelle completamente secche, invece, dovrebbero essere rimosse.
Le macchie marroni sulle foglie possono essere dovute a delle scottature della pianta che magari è rimasta direttamente esposta ai raggi del sole. Se le foglie sono invece opache, probabilmente non c’è abbastanza umidità nell’ambiente.
Punte secche
Le punte secche nella kenzia sono sinonimo di una quantità di acqua sbagliata nell’irrigazione. Ricordiamo che, se è vero che il terreno deve sempre risultare umido, è anche vero che nel sotto vaso non dovrebbero mai esserci ristagni di acqua.
Assicuratevi della loro assenza per evitare questo inconveniente. Purtroppo alle foglie secche non c’è rimedio, è un evento irreversibile: potete eliminarle solo tagliandole.
Potatura
Le esigenze di potatura per la kenzia sono minime. Dovrete semplicemente occuparvi di tagliare le foglie morte una volta secche e marroni. Se sono solo gialle attendete, come anticipato sopra, potrebbero tornare verdi con la concimazione o con la giusta irrigazione. Abbiate l’accortezza, però, di eliminare le fronde malate per evitare la possibile diffusione della malattia al resto della pianta sana.
Parassiti e malattie
Tra i problemi che riguardano la pianta kenzia si possono annoverare anche i parassiti e le malattie. Tra i primi c’è la cocciniglia bruna, che va a depositarsi principalmente nella parte interna delle foglie. E che si può rimuovere manualmente senza difficoltà strofinando sulle foglie un composto di acqua e sapone neutro.
Può essere inoltre attaccata dai ragnetti rossi, che devono essere rimossi tramite specifici prodotti. È, ancora, soggetta al fungo Phytophthora palmivora, che può portarla a morte attaccando perfino le sue radici.
Kenzia, prezzo
Eccoci, infine, al prezzo della kenzia. Il costo è variabile anche e soprattutto in virtù delle sue dimensioni. Si aggira tra i 35 ed i 60 euro per una pianta di medie dimensioni, altezza circa 1 metro, arrivando anche a più di 80 per una kenzia gigante.