Greenstyle Benessere Rimedi naturali Jet lag: segreti per evitarlo e 5 rimedi naturali per curarlo

Jet lag: segreti per evitarlo e 5 rimedi naturali per curarlo

Il jet lag è un disturbo frequente e fastidioso quando si viaggia in aereo: ecco come evitarlo e i rimedi naturali utili per curare i suoi effetti.

Jet lag: segreti per evitarlo e 5 rimedi naturali per curarlo

Fonte immagine: Unsplash

Il jet lag è un fenomeno ormai da tempo entrato di diritto nel linguaggio comune, complice anche la veloce evoluzione dell’aviazione civile. I viaggi aerei sono infatti sempre più frequenti ed economici, anche su tratte di medio e lungo raggio, così sempre più persone si sono ritrovate a sperimentare questo disturbo passeggero. Si tratta infatti di un’alterazione dei ritmi di sonno e veglia dovuto al cambio repentino di molteplici fusi orari, tipico appunto degli spostamenti veloci tramite velivoli. Ma cosa comporta nel dettaglio il jet lag e, soprattutto, quali sono i segreti per evitarlo e i rimedi naturali per curarlo?

Per quanto fenomeno conosciuto, va però sottolineato come quello del jet lag non sia un disturbo univoco, uguale per tutti gli individui che lo sperimentano. Molti viaggiatori, ad esempio, non risentono del cambio veloce di fuso orario, altri possono invece sviluppare dei sintomi particolarmente fastidiosi. Di seguito, qualche consiglio utile.

Cosa è il jet lag

Ali di aereo

Con il termine jet lag si identifica un malessere dovuto al cambio repentino di diversi fusi orari, un problema tanto transitorio quanto fastidioso. Chiamato anche discronia circadiana o “mal di fuso”, si caratterizza per una difficoltà dell’organismo ad adattare i propri ritmi circadiani a orari diversi a quelli a cui si è abituati.

Per ritmo circadiano si intende un ciclo fisiologico dell’organismo, dovuto all’alternanza di veglia e sonno. Il corpo umano dispone infatti di un vero e proprio orologio biologico che, sulla base delle proprie condizioni di vita, regola il rilascio di specifici ormoni per indurre il sonno o regolare il risveglio. Tale ritmo è influenzato sia dall’esposizione alla luce solare che dalle abitudini di vita. Sul fronte pratico, è quel fenomeno che induce gli individui a svegliarsi pressoché alla stessa ora ogni giorno, anche nei periodi di vacanza o privi di impegni lavorativi e addormentarsi sempre agli stessi orari.

Prendere un aereo per recarsi in luoghi a medio e lungo raggio, all’incirca oltre i due cambi di fuso orario, può letteralmente confondere il ritmo circadiano umano. In altre parole, l’organismo non trova corrispondenza fra le sue abitudini biologiche e i nuovi orari di vita, così come all’esposizione solare. Viene pertanto ad alterarsi il rilascio di ormoni, in particolare la melatonina, generando un malessere che perdura per qualche giorno.

Perché si dice jet lag

Jet Lag fuso

Comprendere il significato del termine jet lag è molto semplice. Si tratta infatti dell’unione delle parole inglesi “jet”, ovvero un velivolo a propulsione, e “lag”, cioè ritardo. Letteralmente, il ritardo che accumula l’organismo ad adattarsi ai repentini cambi di fuso orario dovuti ai viaggi aerei.

Il termine è stato coniato a ridosso degli anni 50 quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il disturbo dell’aviatore iniziò a diventare comune anche per la popolazione civile. Già i piloti dell’aeronautica militare statunitense avevano notato disturbi nel passare velocemente da un fuso all’altro, condizione poi confermata anche dai viaggiatori.

Sintomi del fenomeno

Mal di testa

I sintomi del jet lag possono essere molto variegati e colpire gli individui in modo assai differenziato. Come già anticipato, alcune persone non sperimentano alcun disturbo dal viaggiare in aereo, altre percepiscono malesseri anche per spostamenti di poche ore.

Fra gli effetti più comuni, si elencano:

  • Emicrania, spesso con coinvolgimento del trigemino;
  • Alterazioni del sonno, sia con un desiderio incontrollabile di dormire che con l’impossibilità di coricarsi;
  • Difficoltà di concentrazione, che possono inibire le capacità lavorative o linguistiche;
  • Stanchezza fisica e mentale, a volte anche con forti crampi agli arti inferiori;
  • Nausea e disturbi gastrointestinali, dovuti perlopiù al cambio degli orari del pasto;
  • Disturbi visivi, come vista sfocata, occhio secco o difficoltà nel controllare le palpebre.

Quando e quali persone colpisce

Bambino e raffreddore

Come ripetuto nei precedenti paragrafi, è difficile identificare con certezza quali persone soffrano di jet lag e quali, invece, non ne subiscono gli effetti. In linea generale, si rilevano però alcune categorie maggiormente colpite:

  • Bambini, poiché nella fase di crescita i ritmi circadiani tendono a essere molto puntuali e rigorosi;
  • Viaggiatori casuali, poco abituati a frequenti voli aerei;
  • Donne in gravidanza, poiché già coinvolte da numerose alterazioni ormonali;
  • Persone che già soffrono di insonnia, narcolessia o già affetti da alterazioni nella produzione di melatonina.

Jet lag: i segreti per evitarlo

Jet lag e sonno

Fortunatamente, questa problematica può essere notevolmente ridotta – o addirittura annullata – agendo con un certo anticipo rispetto al proprio viaggio. Ci sono infatti delle utili tecniche che permettono di abituare l’organismo con un certo anticipo, affinché si adatti con celerità ai nuovi orari. Ma quali sono i segreti per evitare il jet lag?

  • Cambiare orari del sonno: anticipare o posticipare gli orari del sonno, a seconda della località che si andrà a visitare, aiuta l’organismo a reagire con più forza alla modifica del fuso orario. Può bastare anche un’ora, oppure un paio, da tre giorni prima della partenza;
  • Cambiare orari dei pranzi: allo stesso tempo, anticipare o posticipare di circa un’ora gli orari dei pasti aiuta a ridurre il jet lag una volta atterrati;
  • Riposare: concedersi dei riposini quotidiani, o aumentare le ore di sonno, può essere utile all’organismo per evitare stanchezza durante e dopo il viaggio;
  • Evitare sostanze eccitanti: fumo, alcol e caffè possono alterare i ritmi di sonno e veglia, rendendo la problematica più gravosa;
  • Assumere melatonina: aiuta a riequilibrare i propri ritmi circadiani.

Quando prendere la melatonina per il jet lag

Integratori

L’assunzione di melatonina rappresenta oggi uno dei metodi maggiormente efficaci per limitare gli effetti del jet lag. Si tratta di un ormone prodotto dalla ghiandola pineale che agisce direttamente sull’ipotalamo, regolando il ciclo di sonno e di veglia.

L’organismo produce melatonina in assenza di luce, tanto che le sue concentrazioni nel sangue sono massime a partire da due ore dalla comparsa del buio. Al contrario, al mattino la concentrazione è minima, in concomitanza dell’arrivo dell’illuminazione. Questo significa che, quando i livelli di melatonina sono elevati, si proverà un forte desiderio di dormire. Al contrario, ci si sentirà svegli e attivi.

Sebbene non vi siano delle linee guida precise, l’assunzione di melatonina – tramite appositi integratori – è consigliata per viaggi che comportino un cambio di fuso orario di più di cinque ore. Dovrebbe essere assunta qualche giorno prima della partenza, all’incirca all’orario di coricarsi del luogo di destinazione. In ogni caso, prima dell’uso è sempre utile vagliare il parere del proprio medico curante.

Rimedi naturali per curare il jet lag

Una volta che i sintomi del fenomeno si sono manifestati, si può anche ricorrere ad alcuni rimedi naturali per trovare dell’immediato sollievo. Come di consuetudine, prima di assumere qualsiasi ritrovato naturale è bene chiedere il parere a medici e professionisti, poiché alcuni principi attivi potrebbero non essere compatibili con le proprie condizioni di salute o con farmaci in corso di assunzione.

Camomilla per l’insonnia

Camomilla

Se si sperimentano difficoltà nel prendere sonno dopo un viaggio aereo, la classica camomilla è una delle tisane anti insonnia più note. I suoi principi attivi stimolano infatti un rilassamento dell’intero organismo e può contribuire al sonno incentivando la produzione naturale di melatonina. Ancora, poiché ben tollerata, se ne può assumere al bisogno.

In alternativa, è possibile assumere anche della classica valeriana, usata proprio nella tradizione popolare per stimolare l’addormentamento.

Ginseng per trovare le energie

Ginseng

Se, al contrario, si prova un’enorme difficoltà a svegliarsi, è utile ricorrere a rimedi naturali energizzanti. Fra questi figura sicuramente il ginseng, una delle piante asiatiche note per attivare il metabolismo, aumentare la reattività dell’apparato circolatorio e stimolare i muscoli.

Va però assunto con parsimonia, sotto parere medico e preferibilmente non in associazione con altre sostanze stimolanti, quali il caffè.

Melissa per la nausea

Melissa

La melissa è una pianta utilizzata sin da tempi antichissimi per placare i disturbi di stomaco e intestino, grazie al potere calmante e antiossidante dei suoi flavonoidi. Può essere quindi scelta per gestire il senso di nausea che può palesarsi con il jet lag, dati i ritmi alimentari alterati.

In unione a questo ritrovato, si consiglia anche una dieta leggera e facilmente digeribile, a base di riso, carni bianche e latticini light.

Finocchio per l’intestino

Finocchio

Le alterazioni dovute ai viaggi aerei possono alterare anche la normale regolarità intestinale che, in assenza di altre problematiche, tende a manifestarsi sempre agli stessi orari quotidiani. Il finocchio, sia da consumare fresco che in tisana, aiuta a limitare il gonfiore, può ridurre l’aria in eccesso a livello intestinale e regolare la produzione di feci. E, proprio su questo fronte, è efficace sia per la stipsi che per la diarrea.

Malva per la pelle

Malva rosa

Gli sbalzi ormonali dovuti al cambio di fuso possono manifestarsi anche a livello cutaneo, con gonfiore, rossore, borse sotto gli occhi, irritazione e orticaria. Un rimedio valido proviene dalla malva, una pianta dalle molte proprietà benefiche e che presenta utilissime mucillagini: queste ultime formano un microfilm, una vera e propria barriera tra la pelle e gli agenti esterni, portando sollievo.

Basta effettuare degli impacchi freddi al bisogno, con un batuffolo di cotone imbevuto oppure un panno, da lasciare in posizione circa una decina di minuti.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Orienteering: cos’è e come funziona
Fitness

L’orienteering è una disciplina sportiva ancora poco nota, ma si tratta di uno sport a tutti gli effetti. Quest’attività consiste nell’utilizzare le proprie capacità di orientamento e problem solving per raggiungere determinati punti segnalati in una mappa. Ma in che modo l’orienteering può migliorare la nostra vita?