Istrice: identikit e cosa sapere su questo buffo roditore (foto)
Conosci l'istrice? Ecco tutto quello che volevi sapere, dall'aspetto alle dimensioni, passando dai miti sul lancio degli aculei all'alimentazione.
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Uno degli animali selvatici dall’aspetto più particolare è di sicuro l’istrice. Noto anche con il nome colloquiale di porcospino, l’Hystrix cristata è un roditore che fa parte della famiglia degli Istricidi. Lo troviamo diffuso sia nell’Europa meridionale che in Africa.
L’istrice è vittima di una leggenda metropolitana: secondo molte persone è capace di lanciare i suoi aculei contro i nemici. In realtà lui si limita a infilzarli con questi ultimi, che si staccano dal dorso, ma non è certamente in grado di lanciarli a distanza di metri. Andiamo quindi a scoprire qualcosa di più su aspetto, dimensioni, comportamento e alimentazione.
Classificazione scientifica
Questa è la classificazione scientifica dell’istrice:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Mammalia
- Superordine: Euarchontoglires
- Ordine: Rodentia
- Sottordine: Hystricomorpha
- Infraordine: Hystricognathi
- Famiglia: Hystricidae
- Genere: Hystrix
- Specie: H. cristata
Che differenza c’è tra istrice e riccio?
Istrice e riccio non sono lo stesso animale. Appartengono a due famiglie diverse: il riccio fa parte della famiglia delle Erinaceidae, mentre l’istrice a quella degli Hstricidae. Ma non solo, appartengono proprio a due ordini diversi: il riccio fa parte dell’ordine degli Eulipotyphla, mentre l’istrice fa parte dell’ordine dei Rodentia (i roditori).
Il riccio è più piccolo, gli aculei sono più corti e tende a difendersi non conficcando gli aculei nell’aggressore, ma raggomitolandosi su se stesso e trasformandosi in pratica in una palla ricoperta di aculei. È insettivoro e tende a vivere nel sottobosco.
L’istrice è decisamente più grande, ha aculei lunghi che possono staccarsi e rimanere infilzati in eventuali aggressori. Come alimentazione, si nutre di radici, tuberi, frutta e corteccia.
Aspetto e caratteristiche dell’istrice
L’istrice è un roditore il cui dorso è coperto da setole lunghe nere o bianche nella parte anteriore, mentre nella parte centrale e sulla groppa spuntano fuori lunghi aculei. La testa, il collo e gli arti sono coperti da setole nere o scure, lunghe anche 50 mm. La parte centrale della groppa si presenta nera o chiazzata.
La testa è abbastanza larga, il muso è corto con zona nasale che appare rigonfia e coperta da lunghe vibrisse scure. Gli occhi sono piccoli e scuri, mentre le orecchie sono corte e scure.
Le zampe sono corte e larghe: ciascuna di esse ha cinque dita artigliate. Il primo dito degli arti anteriori è molto piccolo. La coda è corta, a volte è difficile vederla perché nascosta dagli aculei della groppa. Anche la coda è ricoperta di aculei, ma più corti e fragili. Alcuni di questi aculei sono modificati: quando la coda viene scossa, si sente un crepitio.
Il cranio è grande e rotondeggiante, con incisivi lisci. I molari presentano una superficie occlusale formata da pieghe complesse di smalto e dentina. Le ossa nasali sono lunghe e larghe, arrivando caudalmente fino quasi al margine posteriori dell’orbita.
Peso e dimensioni dell’istrice
Come dimensioni, l’istrice è abbastanza grande. La lunghezza della testa e del corpo varia fra i 65 e gli 85 cm, con lunghezza della coda fra 12 e 17 cm. Il piede è lungo 95 mm, le orecchie 40 mm e il peso arriva a sfiorare i 20 kg. Per tale motivo viene considerato il più grande roditore europeo e africano.
Gli aculei dell’istrice
Gli aculei dell’istrice sono formati da chitina. A differenza di quelli del riccio, sono pieni all’interno e si staccano facilmente. I porcospini hanno circa 30mila aculei, mentre i ricci solitamente si fermano a 5mila.
Gli aculei sono presenti sulla parte centrale dorsale del corpo e sulla groppa. Come colore, presentano anelli bianchi e neri alternati, di solito 4-5: la punta è sempre bianca. La lunghezza degli aculei è variabile, ma in alcuni casi possono raggiungere anche i 30 cm sulla groppa.
Come detto, molte persone sono convinte che l’istrice, per difendersi dai predatori, sia in grado di lanciare letteralmente gli aculei a grandi distanze. In realtà non è vero. L’istrice può o scuotere il corpo e agitare la coda in modo da far cadere gli aculei intorno a sé (e quindi a distanza ravvicinata) o correre all’indietro verso il predatore per infilzarlo. Visto che gli aculei si staccano facilmente, ecco che spesso rimangono conficcati nelle sue vittime provocando lesioni molto dolorose (o danni gravi se infilzano gli occhi o il torace).
Comportamento e riproduzione
L’istrice è un animale terricolo e notturno. Tuttavia quando è in cattività è attivo anche di giorno. In natura, di giorno, tende a nascondersi in buche o tane abbandonate da altri animali: non ama scavare le tane da sé, occupa quelle lasciate libere. Non è capace di arrampicarsi.
Quando si sente minacciato, drizza la cresta e gli aculei, cosa che lo fa sembrare più grande di quanto non sia. Inoltre quando scuote la coda, gli aculei qui presenti producono un tintinnio. Se questo non funziona, si muove di lato o all’indietro verso l’aggressore, caricandolo e lasciando alcuni aculei infilzati nel malcapitato. È questo il suo vero meccanismo di difesa.
Come animale, è sociale e gregario. Marca il territorio con le secrezioni delle ghiandole anali, mentre usa le vocalizzazioni o per allertare altri istrici di eventuali pericoli o durante la stagione dell’accoppiamento.
Dopo l’accoppiamento, la femmina inizia una gravidanza che dura 112 giorni. Dopo il parto nascono 1-4 piccoli con occhi aperti e la presenza di un pelo spinoso. I cuccioli alla nascita pesano 1 kg. La madre allatta seduta, in quanto le 2-3 paia di mammelle si trovano lateralmente al torace. I maschi contribuiscono alla cura della prole pulendo i piccoli, recuperandoli se si allonantano e dormendo insieme a loro. Lo svezzamento avviene a 16 settimane.
Quali sono i predatori dell’istrice?
Sono pochi gli animali che osano sfidare gli aculei di un istrice. Possono diventare le prede di gufi, rapaci, linci e lupi. Spesso vittima di incidenti automobilistici, è pur vero che in passato veniva cacciato anche dall’uomo per essere mangiato (in alcune aree è ancora considerato un cibo prelibato).
Alimentazione dell’istrice
Mentre il riccio è un animale insettivoro, l’istrice è un animale erbivoro. Tende a nutrirsi soprattutto di frutta, radici, bulbi e cortecce. Ama particolarmente intrufolarsi negli orti e mangiare tutto ciò che gli si para davanti. Adora le patate dolci e le arachidi.
Curiosità
Alcune piccole curiosità sull’istrice:
- L’istrice non si difende lanciando gli aculei: solitamente corre all’indietro contro l’aggressore in modo da infilzarlo con i suoi lunghi aculei. Questi si staccano e rimangono attaccati all’aggressore. Non sono velenosi, ma possono causare ferite molto dolorose
- Ti stai chiedendo come allontanare un istrice dalle patate e dall’orto? Una delle soluzioni non pericolose per l’animale stesso consiste nel creare una trincea intorno all’orto, apponendo poi una rete ben interrata in profondità
- Quanti anni vive un istrice? Ci sono dati contrastanti. Qualcuno sostiene che la durata di vita media sia di 10-15 anni. Tuttavia sono stati registrati casi di porcospini vissuti anche 27 anni
- L’istrice non va in letargo come il riccio. Tuttavia d’inverno tende a stare più spesso nella tana e a dormire di più
- Per la IUCN Red List, visto che è estremamente diffuso, l’H. cristata è considerata una specie a rischio minimo
- Alcune popolazioni lo utilizzano come fonte di cibo
- L’istrice è diffuso nella savana del Sudan e della Guinea, nelle zone montane dell’Etiopia, in alcune aree del Sahaara e del Sahel, sui monti del Marocco, Algeria e Tunisia, lungo le coste della Libia, in alcune aree del Niger, in Senegal, nel Camerun, in Congo, Ruanda, Uganda, Kenya, Tanzania e Zanzibar. Probabilmente è estinto in Egitto. In Italia lo troviamo un po’ ovunque, anche sull’isola del’Elba e in Sicilia
Cosa fare se ci si imbatte in un istrice?
Se ti capita di imbatterti in un istrice sano e non in condizioni di pericolo, semplicemente cambia strada: se non si sente minacciato, non aggredisce per il puro gusto di farlo. Se invece è ferito, contatta subito i Servizi Veterinari, il Cras di zona o le Guardie Forestali (attualmente incorporate nei Carabinieri): sapranno indicarti i contatti a cui rivolgerti per farlo venire a prendere. Attenzione a non avvicinarti troppo: se si sente in pericolo, potrebbe scuotersi e far cadere gli aculei anche su un suo eventuale soccorritore.