Isola di Gallinara, MiBACT evita la vendita a magnate ucraino
L'isola di Gallinara sarà pubblica e diventerà visitabile, a permetterlo l'esercizio del diritto di prelazione da parte del MiBACT.
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L’isola di Gallinara non finirà più nelle mani di un magnate ucraino. Sulla questione è intervenuto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), che ha fatto valere il suo diritto di prelazione sulla villa padronale presente al centro dell’isola. Ora la costruzione diventerà pubblica e sarà aperta ai visitatori.
A formalizzare il diritto di prelazione sulla villa padronale, che da sola rappresenta un’ampia parte dei lotti in vendita, la Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio e la Direzione generale bilancio. Ciò consentirebbe di destinare parte dell’isola al pubblico accesso, anche in corrispondenza dell’acquisto da parte di privati delle altre costruzioni presenti.
Lo scorso giugno era arrivata la notizia della vendita, da parte delle 9 famiglie proprietarie, di tutti gli immobili presenti sull’isola di Gallinara. L’acquirente indicato era un magnate ucraino, Olexandr Boguslayev, figlio di Vyacheslav Boguslayev (numero uno di Motor Sich, tra i leader mondiali per la produzione di motori per aerei).
In relazione all’interesse mostrato dal Ministro Dario Franceschini appena pochi giorni dopo la vendita era intervenuto Franco Vazio, Commissione Giustizia alla Camera:
L’isola Gallinara dovrà diventare un bene pubblico, da tutelare e conservare, e soprattutto dovrà essere fruibile a tutti perché patrimonio della nostra storia e della nostra comunità.
Isola di Gallinara, la storia
Nota come “Isola Testuggine“, per la sua curiosa forma, Gallinara è tutelata dal 1989 con Legge regionale Liguria n. 11 26/04/1989. Questo provvedimento proibisce la cementificazione di ulteriori porzioni di suolo. Nel quarto secolo dopo Cristo offrì riparo a Martino da Tours. Nel 1162 fu Papa Alessandro III a trovarsi rifugio durante la sua fuga da Federico I Barbarossa.
Dopo essere stata utilizzata come deposito di esplosivi da parte di un battaglione nazista, Gallinara fu teatro di una tragedia navale: nel 1947 affondò una nave che trasportava bambini milanesi in gita; 44 le vittime, di età compresa tra 4 e 13 anni. Nel 1960 finì nelle mani dell’imprenditore ligure Riccardo Diana, che realizzò porticciolo e villa padronale. Lo stesso Diana vendette poi l’isola alle nove famiglie piemontesi e liguri con le quali si era accordato Boguslayev.