Greenstyle Ambiente Animali Ippopotami: le feci sono fondamentali per la biodiversità

Ippopotami: le feci sono fondamentali per la biodiversità

Le feci degli ippopotami sono di fondamentale importanza per la biodiversità: è quanto spiega un recente studio condotto in Africa.

Ippopotami: le feci sono fondamentali per la biodiversità

Fonte immagine: Pexels

Le feci di ippopotamo sono di importanza fondamentale per la biodiversità e, con la riduzione del numero degli esemplari in libertà, anche la stessa sopravvivenza dell’uomo è minacciata. È quanto rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances e condotto dal German Research Centre for Geosciences.

Come tutti gli animali dalla grande stazza, gli ippopotami producono quotidianamente grandi quantità di feci. A differenza di altri giganti africani, come ad esempio gli elefanti e i rinoceronti, le abitudini tipiche della specie risultano però molto utili per la biodiversità. Gli ippopotami sono infatti soliti a depositare i loro rifiuti fisiologici in acqua, attivando così un processo di distribuzione e di dispersione di alcuni minerali fondamentali.

L’erba di cui gli ippopotami vanno ghiotti è ricca di silicio, uno dei minerali più diffusi sulla Terra e di estrema importanza per la crescita della vegetazione. Negli habitat africani tipici degli ippopotami, però, questa risorsa non è eccessivamente diffusa: i ciuffi d’erba, di cui questi animali sono ghiotti, estraggono infatti il minerale dalle profondità del terreno, tramite lunghe radici. Una volta entrato nell’apparato digerente di questi erbivori, il silicio non viene assorbito e pertanto viene espulso con le feci: gli escrementi abbandonati in acqua, una volta sciolti, arricchiscono i fiumi di questo fondamentale componente, permettendone la diffusione anche a parecchi chilometri di distanza.

Secondo gli esperti, le feci di ippopotamo sarebbero alla base della diffusione di silicio lungo tutti gli argini del fiume Mara, nonché della riproduzione delle specie vegetali nell’intera riserva naturale del Masai Mara, in Kenya. Così ha spiegato Jonas Schoelynck, uno dei ricercatori alla base dello studio:

Gli ippopotami fungono da “pompa di nutrimenti” dal terreno ai fiumi e ai laghi. […] Questo processo è fondamentale per l’intero ecosistema terrestre e fluviale.

Tramite delle analisi agli isotopi, gli scienziati sono riusciti a ricostruire l’intero percorso del silicio ritrovato nella zona del Masai Mara, associandone gran parte proprio all’azione degli ippopotami, anche a centinaia di chilometri di distanza. La presenza di silicio in acqua è indispensabile per avviare una catena virtuosa: è essenziale per le alghe diatomee, la cui presenza è fonte primaria di alimentazione per una parte considerevole della fauna marina, deputate alla produzione di ossigeno. In assenza del minerale, e quindi di queste alghe, l’ossigenazione dell’acqua non sarebbe sufficiente per garantire la vita, sia fluviale che terrestre.

Poiché gli ippopotami sono sempre più minacciati all’interno del continente africano, nonostante la loro importanza per la biodiversità, gli esperti sperano che questo nuovo studio possa avviare nuove iniziative di protezione e tutela: il decadimento della popolazione potrebbe portare conseguenze anche all’uomo, con l’eliminazione delle fonti alimentari primarie, soprattutto in aree densamente popolate. In particolare, l’assenza degli animali potrebbe portare il Lago Vittoria a impoverirsi senza sosta, fino a impedire le attività di pesca umane.

Fonte: Science Daily

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cos’è la biodiversità e perché è importante preservarla
Ambiente

La biodiversità rappresenta la varietà di forme di vita sulla terra. Questa diversità è essenziale per il funzionamento degli ecosistemi, poiché ogni specie svolge un ruolo specifico e contribuisce alla stabilità e alla resilienza complessiva. La perdita di biodiversità avrebbe impatti negativi sugli ecosistemi e porterebbe ad una serie di problemi, tra cui la diminuzione delle risorse alimentari, la perdita di habitat e la proliferazione di specie invasive, per questo va preservata.