
Vantaggi dell'invalidità civile lieve(www.greenstyle.it)
Quando si parla di invalidità civile, è comune pensare che solo le percentuali più elevate offrano diritti e benefici significativi.
Questa percezione è fuorviante. Anche chi ha un’invalidità civile lieve, tra il 33% e il 66%, può accedere a vantaggi che migliorano la qualità della vita e offrono opportunità professionali e assistenziali. È fondamentale comprendere che, sebbene non ci sia un assegno mensile per invalidità al di sotto del 74%, esistono servizi e agevolazioni importanti riservati a chi ha una percentuale di invalidità riconosciuta.
Prendiamo ad esempio la storia di Giulio, un uomo con un verbale di invalidità del 36%. Inizialmente scoraggiato, ha scoperto, grazie a un medico dell’ASL, che aveva diritto a forniture gratuite di apparecchi acustici, un ausilio fondamentale per lui. La fornitura di protesi e ausili è garantita dal Servizio Sanitario Nazionale, a condizione di avere una prescrizione specialistica e un piano riabilitativo.
Un’altra storia significativa è quella di Giuseppe, con un’invalidità del 51% a causa di problemi cronici alla schiena. Dopo aver parlato con un patronato, ha scoperto di poter richiedere congedi retribuiti per le cure, fino a un massimo di 30 giorni all’anno. Questo gli ha permesso di affrontare le sue terapie senza subire perdite economiche. Presentando un certificato medico al suo datore di lavoro, la richiesta è stata approvata senza problemi.
Annalisa, con un’invalidità del 46% dovuta a fibromialgia, ha vissuto un percorso simile. Inizialmente considerava la sua condizione come un semplice aspetto burocratico, ma informandosi ha scoperto di poter accedere alle liste di collocamento mirato. Questo le ha permesso di trovare un lavoro più adatto alle sue esigenze, facilitando il suo reinserimento nel mondo del lavoro. Il collocamento mirato è un diritto fondamentale che consente a molte persone di trovare occupazione in ambienti che considerano le loro limitazioni fisiche e/o psicologiche.

È importante notare che esiste una distinzione fondamentale tra invalidità civile e legge 104. Molti pensano erroneamente che l’ottenimento dell’invalidità civile garantisca automaticamente accesso ai permessi e alle agevolazioni previste dalla legge 104. In realtà, la legge 104 richiede una valutazione separata che considera l’impatto della patologia sull’autonomia della persona.
Solo chi dimostra di avere una condizione che compromette seriamente la vita quotidiana può accedere a questi diritti. Giuseppe, ad esempio, ha fatto richiesta della legge 104 dopo aver ricevuto il riconoscimento dell’invalidità, ottenendo un risultato positivo che gli ha permesso di richiedere permessi lavorativi retribuiti.
Le storie di Giulio, Giuseppe e Annalisa evidenziano quanto sia cruciale informarsi e conoscere i propri diritti. Il sistema può sembrare complesso, ma è essenziale sapere che anche con un’invalidità civile bassa si possono ottenere benefici significativi. È una questione di consapevolezza e utilizzo delle risorse disponibili per migliorare la propria situazione, affrontando le sfide con maggiore serenità e supporto. La conoscenza è potere, e nel caso dell’invalidità, può fare una differenza significativa.