Inseguono orso zoppicante con l’auto: indignazione sui social
Inseguono un orso zoppicante con una Panda, terrorizzando l'animale: il video, girato in Trentino, indigna gli utenti social.
Fonte immagine: Pixabay
Inseguono con l’auto un orso zoppicante e terrorizzato, facendolo fuggire nei boschi. È questo il contenuto di un video circolato nella giornata di ieri sui social network e probabilmente girato in Val Rendena, in Trentino Alto-Adige. E proprio dai social network arriva la condanna, per un filmato che ha generato l’indignazione dei più.
Sono bastati pochi secondi di video per scatenare una polemica a livello nazionale, per quello che è stato giudicato un comportamento dannoso per la fauna selvatica. Alla guida di una panda, due uomini si sono lanciati a velocità sostenuta nell’inseguimento di una coppia di plantigradi, evidentemente terrorizzati dalla presenza della vettura. Nel filmato si nota un cucciolo che riesce ad allontanarsi velocemente, mentre un adulto – forse la madre – faticare a tenere il passo poiché zoppicante.
Così come specificato da Il Dolomiti, il video potrebbe essere stato girato in Val Rendena, sebbene al momento non siano precisamente noti gli autori. Sono bastati pochi minuti dalla pubblicazione per sollevare le ire degli utenti social, i quali hanno tacciato i due uomini di maltrattamento di animali, con commenti arrabbiati e delusi. “Materia grigia zero”, riporta il quotidiano nell’elencare alcuni degli interventi più indignati.
Altri hanno sottolineato con dispiacere la differenza tra un altro video circolato in questi giorni, quello del giovane dodicenne trentino elogiato su tutto lo Stivale. Mentre si trovava in un bosco alla ricerca di gemme e pigne, il ragazzo ha incontrato un orso. Poiché appassionato di animali e già esperto di comportamento dei plantigradi, il giovane si è allontanato evitando rumori e movimenti bruschi, mantenendo l’animale calmo. Gli orsi non tendono infatti ad attaccare se non si sentono minacciati, soprattutto l’uomo che non rientra affatto nelle loro prede abituali.
Fonte: Il Dolomiti