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Inquinamento luminoso: cause ed effetti su uomo e ambiente

L'inquinamento luminoso, causato dall'eccessiva illuminazione notturna, ha un impatto negativo sulla biodiversità: disturba gli animali notturni e altera i cicli naturali. Le fonti luminose incontrollate influenzano il comportamento degli animali, con effetti diretti sulla riproduzione e la migrazione. Nell'uomo, può causare disturbi del sonno, alterare i ritmi circadiani e avere implicazioni sulla salute fisica e mentale.

Inquinamento luminoso: cause ed effetti su uomo e ambiente

Fonte immagine: Pixabay

Di inquinamento luminoso, delle sue cause e dei rimedi ma soprattutto delle conseguenze che comporta se ne parla – forse – troppo poco. Eppure, così come quello ambientale o acustico, è una forma di alterazione che alla lunga può causare diverse problematiche. Se avete voglia di approfondire l’argomento, di seguito lo analizziamo nel dettaglio specificando che cosa si intende con inquinamento luminoso e quali sono gli effetti che non bisogna sottovalutare.

Cos’è l’inquinamento luminoso

Potremmo definirlo come l’eccessiva o inappropriata illuminazione notturna che disturba l’ambiente naturale e ostacola l’osservazione del cielo stellato. Fenomeno causato da fonti di luce artificiali derivanti dalle luci stradali, dall’illuminazione pubblica, dalle insegne al neon e dalle luci degli edifici, che emettono una considerevole intensità luminosa e raggiungono aree ben più ampie di quelle che intendono illuminare.

Come si scatena? La luce si propaga all’interno dell’atmosfera, dove incontra delle particelle che vi si trovano in sospensione e che la diffondono in tutte le direzioni, creando uno sfondo luminoso che nasconde la luce delle stelle. Ma tale esponenziale aumento delle luci artificiali dovuto allo sviluppo urbano e industriale comporta conseguenze che vanno ben oltre l’ostacolo alla visione delle stelle.

Inquinamento luminoso: cause ed effetti su uomo e ambiente
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Quali sono le cause

Cause dell’inquinamento luminoso sono, innanzitutto, l’eccessiva illuminazione urbana che spesso comporta un numero sproporzionato delle luci nelle città, spesso senza controlli su direzione (anziché puntare solo verso il basso puntano anche verso l’alto) e intensità. Ma anche il ricorso a strumenti di illuminazione pubblica non ottimizzati o mal posizionati. Ancora, contribuisce a tale tipologia di inquinamento l’utilizzo inefficiente di energia nelle illuminazioni, come lampadine ad incandescenza anziché LED, che sono più moderne e più efficienti dal punto di vista energetico.

Inquinamento luminoso, effetti sull’uomo

Per quanto riguarda la salute umana, l’inquinamento luminoso può interferire con il ritmo circadiano naturale, causando difficoltà nel dormire e disturbi del sonno. Inoltre, luci troppo intense o posizionate in modo inappropriato possono causare affaticamento degli occhi o visione offuscata, nel peggiore dei casi mal di testa. In alcuni soggetti, può contribuire allo stress, all’ansia e all’irritabilità.

Quali sono le conseguenze dell’inquinamento luminoso sull’ambiente?

Gli effetti dell’inquinamento luminoso sull’ambiente abbracciano vari settori. Innanzitutto, possono comportare alterazioni dell’ecosistema in quanto gli animali notturni vengono “disturbati” nei loro comportamenti naturali, dall’alimentazione alla riproduzione. Specie particolarmente “afflitte” da questo fenomeno sono falene, vespe, coleotteri ed altri insetti che sfruttano i livelli di luce per orientarsi, per corteggiare o per andare alla ricerca di cibo.

Anche gli stessi uccelli migratori, influenzati dalla luce artificiale, possono essere deviati dai loro percorsi naturali. Ancora, la luce artificiale notturna può disorientare le tartarughe marine adulte e quelle appena nate, rendendo loro impossibile trovare la giusta via verso l’oceano. Anche i vegetali ne subiscono le interferenze dato che l’inquinamento luminoso può alterare i cicli della luce naturale. E, di fatto, influenzare la fioritura delle piante.

Cosa si può fare per ridurre l’inquinamento luminoso?

Naturalmente serve l’impegno di tutti, e nel caso dell’illuminazione pubblica soprattutto quello di chi ci governa, ma nel nostro piccolo possiamo mettere in pratica alcuni accorgimenti e rispettare delle buone abitudini che alla lunga possono fare la differenza.

Innanzitutto, bisognerebbe spegnere le luci quando non sono necessarie. Oltre che orientare correttamente le fonti luminose in modo da ridurre la dispersione delle stesse oltre l’area necessaria. Poi, possiamo preferire lampade a LED e altre tecnologie a basso consumo energetico per ridurre l’impatto dell’illuminazione stessa. Ancora, possiamo installare dei sensori di movimento in modo da tenere accese le luci solo lo stretto necessario.

Se vogliamo ridurre l’effetto negativo dell’inquinamento luminoso sugli insetti, possiamo – come suggerisce il biologo Brett Seymoure, uno degli autori dello studio “Light pollution is a driver of insect declines” usare luci di diversi colori in quanto gli insetti vengono attirati da alcuni più di altri (è il caso della luce blu e di quella bianca).

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