I danni dell’inquinamento acustico per ambiente e persone
I danni da inquinamento acustico non riguardano loro il nostro udito. Questa forma di inquinamento ambientale può danneggiare la nostra salute in molti modi, aumentando il rischio di depressione, cardiopatie, disturbi del sonno e problemi di concentrazione. Il rumore, però, non danneggia solo l'uomo, ma anche gli animali, sia quelli domestici che quelli selvatici.
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Quali danni può causare l’inquinamento acustico? Pensando a questa parola, a qualcuno verrà in mente il rumore di un aereo che decolla. A qualcun altro quello di un treno che sfreccia sui binari. Altri ancora penseranno agli schiamazzi dei vicini di casa o al rumore dei lavori stradali, o al clacson violento delle automobili perennemente in coda al semaforo proprio vicino all’ufficio.
Queste sono solo alcune delle forme di inquinamento acustico alle quali siamo costantemente sottoposti.
In realtà, però, questa forma di inquinamento può manifestarsi anche in molti altri modi, spesso con conseguenze dannose non solo per la nostra salute, ma anche per l’ambiente e per gli animali, sia selvatici che domestici.
Sebbene si tratti di una forma di inquinamento invisibile ai nostri occhi, possiamo percepirne gli effetti sulla nostra pelle. In questo articolo vedremo quali danni può provocare l’esposizione a suoni o rumori di elevata intensità, sia sulle persone che sulla fauna.
Prima di scoprire le conseguenze del cosiddetto “noise pollution”, però, bisognerebbe capire quando un rumore può essere considerato “troppo forte” e può dunque diventare dannoso per l’uomo.
Quando il rumore diventa “inquinamento acustico”?
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), si definisce “inquinamento acustico” un rumore superiore a 65 decibel (dB). La soglia considerata “disturbante” scende di molto durante la notte, quando i rumori non dovrebbero superare i 30 dB.
Suoni e rumori possono provocare danni all’udito e alla salute già quando superano i 75 decibel, ragion per cui è sempre meglio non esporsi a rumori al di sopra dei 65 dB durante il giorno e 30 dB durante la notte.
Ma cosa succede quando ci esponiamo regolarmente a rumori molto forti?
Quali sono i danni causati dall’inquinamento acustico?
Già da diversi anni, la scienza medica ha dimostrato che esiste uno stretto legame tra esposizione cronica a rumori molto forti e sviluppo di patologie, sia fisiche che psicologiche.
In altre parole, l’inquinamento acustico fa male alla salute. Il rumore costante, però, non influenza solo il benessere degli esseri umani, ma anche quello di animali e altri organismi.
Gli effetti dell’inquinamento acustico sull’uomo
Vivere in luoghi particolarmente rumorosi (ad esempio, di fronte alla stazione dei treni o nei pressi di un aeroporto) può avere delle conseguenze molto gravi per la salute.
Numerose ricerche hanno evidenziato come l’esposizione cronica a fonti di inquinamento acustico comporti una riduzione della durata della vita e un maggior rischio di sviluppare cardiopatia ischemica.
Insomma, a rimetterci non è solo il nostro udito, ma la nostra salute generale. L’inquinamento acustico è infatti collegato a:
- Frequenti difficoltà respiratorie
- Pressione alta
- Mal di testa
- Disturbi gastrointestinali e colite
- Cardiopatie
- Depressione
- Ansia
- Irritabilità
- Disturbi all’udito e acufene
- Difficoltà di concentrazione
- Problemi di memoria.
Per quale motivo il rumore può essere dannoso per la nostra salute?
Ma a cosa potrebbero essere dovute tutte queste conseguenze? A entrare in gioco potrebbero essere più elementi, come lo stress causato dai continui rumori, la mancanza di sonno, l’ansia, la rabbia e l’irritabilità.
Tutti questi fattori possono predisporre il soggetto allo sviluppo di svariate condizioni mediche, come i già citati disturbi cardiaci, l’insonnia e la depressione.
Inquinamento sonoro: effetti anche sull’ambiente
L’uomo non è il solo animale a subire gli effetti dell’inquinamento da rumore. Anche altre creature, grandi e piccole, possono riportare gravi danni.
L’esposizione a rumori forti e cronici può danneggiare la fauna selvatica, alterandone il normale comportamento, incluso quello riproduttivo.
Non dobbiamo dimenticare che moltissimi animali utilizzano i suoni per comunicare tra loro, per spostarsi o nascondersi dai predatori. I rumori prodotti dall’uomo, dunque, possono compromettere le capacità di socializzazione e di sopravvivenza di queste creature. Tutto questo, peraltro, non avviene solo sulla terraferma. L’inquinamento acustico si manifesta con tutta la sua invadenza anche sott’acqua.
Trivellazioni, navi e sonar emettono fortissimi rumori, che possono danneggiare le orecchie di numerosi animali marini. Questi rumori rendono mari e oceani dei luoghi incredibilmente turbolenti, tanto da danneggiare la vita di molte creature, a cominciare da quella dei cetacei e mammiferi marini, che si affidano ai propri sensi per comunicare, spostarsi e trovare cibo. Il costante rumore, quindi, riduce drasticamente le loro possibilità di sopravvivenza.
Per chi si domandasse su cosa ha un impatto negativo l’inquinamento acustico, sostanzialmente questa forma di inquinamento danneggia la vita di umani e animali a 360 gradi.
Prendere coscienza del problema rappresenta già un primo passo per riuscire ad affrontare in modo consapevole, così da prenderci cura della nostra salute e di quella del nostro pianeta.
Fonti