Incontinenza urinaria giovanile: le cause
Cosa provoca e come gestire l’incontinenza urinaria che colpisce i più giovani: tutte le informazioni a riguardo, comprese le cause maschili e femminili.
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L’incontinenza urinaria, a qualsiasi età, rappresenta un disturbo che, seppure spesso sottovalutato e ritenuto non grave, rischia di abbassare notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre. Se a essere colpiti sono i soggetti più giovani, inoltre, il rischio che la perdita involontariadi urina dia origine a stati depressivi e problemi psicologici è certamente elevato.
Contrariamente a quanto si pensa solitamente, l’incontinenza urinaria non è legata al passare degli anni e non si manifesta in modo esclusivo nelle persone anziane, mentre è un dato di fatto che a soffrire di questo malessere sono soprattutto le donne. Prima di analizzarne le possibili cause è importante sottolineare la necessità di richiedere il parere del medico fin dai primi sintomi, evitando di sottovalutare anche le piccole perdite e affidandosi all’esperienza del proprio ginecologo o urologo di fiducia, entrambe figure indicate.Tipologie di incontinenza urinaria
Esistono diversi tipi di incontinenza urinaria, tra cui alcune forme che si manifestano con maggiore frequenza:
- incontinenza da sforzo (o da stress), legata proprio a uno sforzo fisico al conseguente aumento della pressione a livello dell’addome;
- incontinenza da urgenza, causata da un bisogno improvviso di urinare.
Queste due forme possono anche manifestarsi contemporaneamente e in questo caso si parla di incontinenza mista. Meno comuni sono l’incontinenza continua a goccia e l’incontinenza a rigurgito.
Cause e fattori di rischio
Una considerevole percentuale di donne soffre di incontinenza urinaria anche sotto i trent’anni. L’anatomia femminile rende maggiormente predisposte a questo disturbo, così come alcune condizioni particolari come la stitichezza, le infezioni urinarie ricorrenti, l’assunzione di alcune tipologie di farmaci come gli antidepressivi e i diuretici, il consumo eccessivo di alimenti e bevande come il caffè e il tè e di frutti come l’uva, le fragole, il limone.
Nei soggetti più giovani che non hanno mai partorito – un evento che aumenta il rischio a causa del notevole stress a cui è sottoposta l’area pelvica – a influire notevolmente sulla comparsa dell’incontinenza è anche uno stato di sovrappeso e obesità: uno studio condotto nel 2012 dalla Monash University di Melbourne in Australia, ad esempio, sottolinea come questa condizione riguardi un numero crescente di donne non ancora madri di età compresa tra i sedici e i trent’anni (una donna su otto), colpite prevalentemente da incontinenza da stress e in misura minore da incontinenza da urgenza.
Tra i fattori di rischio è possibile annoverare l’ereditarietà, la presenza di alcune patologie neurologiche come la sclerosi multipla ed eventuali prolassi legati all’area genitale.
Cosa fare
Come accennato, la richiesta di un consulto medico si rivela sempre indispensabile per affrontare il problema fin dalle prime fasi. Solitamente le indagini comprendono un controllo puntuale e quotidiano delle perdite involontarie di urina finalizzato a inquadrare il disturbo da tutti i punti di vista, seguito da un esame pelvico e dall’esecuzione di alcuni test tra cui lo stress test a vescica piena, l’esame delle urine con urino cultura, l’ecografia.
Esistono diversi tipi di farmaci indicati per tenere sotto controllo il problema, tuttavia un notevole aiuto arriva anche dall’introduzione di corrette abitudini alimentari volte a controllare il peso corporeo e a favorire una regolare attività intestinale. Lo specialista potrà anche consigliare alcune terapie riabilitative costituite da esercizi per il pavimento pelvico o una vera e propria “ginnastica” per la vescica.