
Il tumore del pancreas ha colpito l’attrice Eleonora Giorgi, deceduta oggi, e rappresenta una delle neoplasie più sfidanti da affrontare. In Italia, si registrano circa 14.000 nuovi casi ogni anno, senza differenze significative tra i sessi. Questo tipo di cancro è particolarmente insidioso, poiché solo il 7% dei casi viene diagnosticato in fase iniziale, mentre i sintomi emergono generalmente quando la malattia è già in fase avanzata. Tuttavia, la ricerca sta compiendo progressi significativi, con studi in corso su un potenziale vaccino terapeutico.
La sfida dell’oncologia
Franco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), sottolinea che il tumore del pancreas rappresenta una delle sfide più ardue per il settore oncologico. “Abbiamo ancora molta strada da percorrere”, afferma Perrone, “sia in termini di ricerca che nell’ottimizzazione delle strategie terapeutiche disponibili. È fondamentale puntare sempre di più sulla collaborazione multiprofessionale”. Il pancreas, un organo a forma di pera situato tra lo stomaco e la colonna vertebrale, svolge funzioni essenziali sia esocrine, come la produzione di enzimi per la digestione, sia endocrine, producendo ormoni come l’insulina, fondamentale per la regolazione dei livelli di zucchero nel sangue. L’Istituto Superiore di Sanità chiarisce che lo sviluppo di un tumore in questo organo avviene a causa della crescita anomala e incontrollata delle cellule pancreatiche.
Caratteristiche e fattori di rischio
Il tumore del pancreas è raro nelle persone al di sotto dei 40 anni; infatti, circa la metà dei nuovi casi viene diagnosticata in individui oltre i 75 anni. Esistono vari tipi di tumori pancreatici, classificati in base al tipo cellulare. L’adenocarcinoma duttale, che rappresenta il 95% dei casi, origina nei dotti che trasportano gli enzimi digestivi. Al contrario, i tumori endocrini e quelli di tipo cistico, che insieme costituiscono il restante 5%, sono molto più rari. Le cause precise rimangono sconosciute, ma si ritiene che derivino da alterazioni genetiche che portano alla crescita incontrollata delle cellule. Fattori di rischio noti includono il fumo, il diabete, la pancreatite cronica e alcune malattie ereditarie. La gravità della malattia dipende dalle dimensioni del tumore e dalla sua eventuale diffusione agli organi vicini o lontani, nonché ai linfonodi. L’adenocarcinoma duttale è particolarmente aggressivo e difficile da trattare, mentre alcuni tumori neuroendocrini del pancreas mostrano generalmente una prognosi migliore in termini di sopravvivenza.
Progressi nella ricerca
Recentemente, sono emerse notizie incoraggianti riguardo allo sviluppo di un vaccino contro le recidive del cancro al pancreas, attualmente in fase di studio. Questo vaccino, testato in un trial di fase I dai ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, utilizza RNA neoantigenici per stimolare la produzione di cellule immunitarie specifiche contro il tumore, in particolare i linfociti T CD8+, che potrebbero ritardare la recidiva della malattia dopo un intervento chirurgico. Inoltre, lo scorso anno l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha dato il via libera al primo farmaco indicato per la seconda linea di trattamento del tumore del pancreas. Questo farmaco, a base di irinotecano liposomiale pegilato (Nal-iri), è ora disponibile anche in Italia per i pazienti in fase avanzata della malattia.