In Giappone nasce il primo partito anti-nuclearista
Un gruppo di attivisti contrari alla riapertura delle centrali ha fondato il partito dei Verdi, pronto a candidarsi alle prossime elezioni politiche.
Il disastro nucleare di Fukushima ha lasciato il segno anche nel panorama politico giapponese: un gruppo di attivisti anti-atomo ha lanciato il primo partito ecologista del Paese, Greens Japan. La speranza dei Verdi nipponici è di riuscire a completare le procedure burocratiche per l’ufficializzazione della nuova parte politica entro le prossime elezioni, che si terranno non più tardi dell’estate prossima.
Greens Japan è il primo partito a dichiarare apertamente la propria contrarietà all’energia nucleare, dal momento che sia il partito di maggioranza (il Partito Democratico) che quello di opposizione (i Liberali) si dichiarano favorevoli alla riapertura delle centrali atomiche, disattivate all’indomani della tragedia del 2011.
Di qui la decisione di scendere in campo da parte dei Verdi, per offrire ai giapponesi la possibilità di votare per un partito che non solo sia contrario al nucleare, ma metta l’ambiente al primo posto del proprio programma politico. Attualmente, Greens Japan può contare solo su un migliaio di attivisti, suddivisi in diversi gruppi disomogenei, ma i suoi leaders hanno dichiarato di ispirarsi ai Verdi tedeschi e agli partiti occidentali di ispirazione ambientalista, arrivando a influenzare la scena politica nipponica.
Il primo obiettivo, in termini temporali, sarà la presentazione di una decina di candidati alle prossime elezioni politiche, che cercheranno di cavalcare l’onda anti-nuclearista che ha attraversato il Paese dopo l’incidente alla centrale Fukushima-Daiichi. Non si fermano, infatti, in tutto il Giappone le manifestazioni contrarie alla riapertura delle centrali, anche se per il momento il premier Noda non sembra ancora disposto a cedere su questo punto.
Prima del marzo 2011, il Paese dipendeva dal nucleare per circa un terzo del proprio fabbisogno energetico. Attualmente, il Governo sta sondando l’opinione pubblica su tre ipotesi di riorganizzazione del mix energetico nazionale, che prevedono rispettivamente un contributo dell’atomo nullo, del 15% o del 20-25%. L’entrata sulla scena politica dei Verdi potrebbe avere un peso nelle scelte future del Giappone.