Con la loro vistosa fioritura globiforme e il delicato profumo, le Ortensie (nome scientifico “Hydrangea”) sono considerate a buon diritto delle piante perfette per decorare balconi e giardini. Per mantenerle in buona salute, però, bisogna prendersene cura in modo corretto. Ad esempio, bisognerà capire in che periodo si potano ortensie.
Quella della potatura è infatti un’operazione che richiede un pizzico di attenzione e molta cura.
Bisogna individuare il periodo giusto per potare le ortensie, e soprattutto dobbiamo capire come procedere per non danneggiare la pianta ma, anzi, favorirne uno sviluppo rigoglioso e armonioso.
In questo articolo vedremo come e quando potare le ortensie per farle fiorire. Prima, però, scopriamo a cosa serve la potatura in queste piante.
Abbiamo detto che la potatura dell’ortensia è un’operazione che deve avvenire con tempi e modalità ben precise, ma sai perché bisogna tagliare rami e fiori della pianta?
Una regolare potatura è determinante per far si che la pianta possa svilupparsi in maniera corretta, ma non solo. Un po’ come quando tagliamo i capelli per avere un aspetto più ordinato e un look più definito, anche nel caso delle piante la potatura serve a conferire un aspetto più armonioso, modellandone la forma e limitandone la crescita eccessiva e disordinata.
In più, potare le ortensie le renderà più forti e resistenti all’attacco di eventuali nemici naturali, come funghi, cocciniglia, ragno rosso e batteri.
Insomma, una potatura eseguita in maniera corretta non può che migliorare la salute della pianta, rinforzandola e conferendole un aspetto più armonioso e regolare.
Rispondiamo adesso alla nostra domanda, e scopriamo quando e come si potano le ortensie in vaso e in giardino.
Come regola generale, di solito si consiglia di potare l’ortensia nel periodo che va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera (fine febbraio – marzo), e cioè quando le temperature iniziano a salire e la pianta non dovrà attraversare gelidi freddi invernali.
Andando più a fondo, però, nella potatura dell’ortensia bisogna tenere in considerazione anche le caratteristiche dei fiori. Più esattamente, bisogna stabilire se si tratti di ortensie che fioriscono su rami vecchi o nuovi:
Riguardo le ortensie in vaso, vale lo stesso principio che abbiamo visto in alto. Anche in questo caso, bisognerà valutare il tipo di fioritura ed eliminare naturalmente le parti secche e danneggiate della pianta, recidendo quelle “eccessive”, in modo da mantenerla in buona salute e favorirne uno sviluppo armonioso e regolare.
Come potare le ortensie per farle fiorire? E cosa fare quando i fiori dell’ortensia si seccano? Per prima cosa, bisognerà senz’altro eliminare le parti secche della pianta, fiori, foglie e rami ormai appassiti che, altrimenti, continuerebbero a sottrarre nutrimento ai nuovi germogli.
Oltre a questa operazione, per una buona potatura sarà necessario rimuovere anche i rami superflui (inclusi quelli non ancora secchi), ovvero i rami che non sono indispensabili, e che potrebbero rallentarne o compromettere lo sviluppo della pianta.
Ma cosa si usa per potare le piante?
Per eseguire questa operazione, dovremo munirci di un paio di cesoie, un coltello ben affilato e delle forbici da potatura, strumenti utili per agire anche sui rami più legnosi e duri. Assicurati che tutti gli attrezzi siano perfettamente puliti e disinfettati per non rischiare di danneggiare la pianta.
Infine, se hai deciso di potare le ortensie a fine agosto, devi sapere che questo è il periodo migliore per moltiplicare la pianta.
Una volta rimossi i rami “di troppo” (ma ancora perfettamente in salute), anziché gettarli via potrai utilizzarli per creare dei mazzi di fiori recisi per decorare casa, o ancor meglio, potresti utilizzarli per moltiplicare l’ortensia per talea, così da dar vita a nuove piante per decorare il terrazzo e il giardino.