Greenstyle Alimentazione Il visto NZeTA contribuisce a salvare un simpatico pennuto a rischio estinzione

Il visto NZeTA contribuisce a salvare un simpatico pennuto a rischio estinzione

Lo sapevi che anche il visto obbligatorio per la Nuova Zelanda contribuisce a proteggere i suoi meravigliosi paesaggi e la sua fauna?

Il visto NZeTA contribuisce a salvare un simpatico pennuto a rischio estinzione

La verdissima e lontana Nuova Zelanda è un Paese estremamente attento alla tutela del suo territorio. Nel corso degli anni, il governo neozelandese ha annunciato numerose iniziative relative alla tematica della conservazione della natura. Lo sapevi che anche il visto obbligatorio per un viaggio in Nuova Zelanda contribuisce concretamente a proteggere i suoi meravigliosi paesaggi e la sua fauna?

La tassa sul turismo del visto per la Nuova Zelanda

I viaggiatori diretti in Nuova Zelanda, neozelandesi e australiani esclusi, sono obbligati a richiedere un visto prima di mettersi in viaggio, sia che si tratti di un volo o di una crociera intorno al mondo. Fortunatamente, al giorno d’oggi non è più necessario prenotare un appuntamento in ambasciata: i viaggiatori italiani, tra gli altri, possono richiedere il visto elettronico noto come “New Zealand electronic Travel Authority” o NZeTA. Nel costo totale della NZeTA sono compresi anche i 35 dollari neozelandesi relativi alla tassa sul turismo International Visitor Conservation and Tourism Levy, i cui proventi finanziano un gran numero di progetti di conservazione della natura neozelandese.

Proteggere il kākāpō, buffo pappagallo che non sa volare

Tra i progetti sostenuti dall’International Visitor Conservation and Tourism Levy vi sono esempi concreti di come i turisti possano contribuire alla protezione del territorio neozelandese che sognano di ammirare quando si imbarcano su lunghi voli transcontinentali.

Il progetto Kākāpō Recovery unisce le competenze e la passione di scienziati, volontari e donatori il cui obiettivo comune è la protezione dell’habitat del pappagallo endemico della Nuova Zelanda kākāpō, “pappagallo notturno” in māori. Si tratta di un pappagallo molto particolare. Per prima cosa, perché i pappagalli solitamente sono uccelli diurni, e poi perché… non vola! Avete letto bene, il kākāpō cammina o corre. E si arrampica sugli alberi con le sue zampette possenti.

Un tempo numerosissimi su tutta l’isola, i kākāpō si sono ritrovati a rischio estinzione in seguito alla colonizzazione della Nuova Zelanda e all’introduzione di felini e roditori. Negli anni ’90 del secolo scorso se ne contavano infatti meno di 50, ma oggi sono ben 252 grazie al programma di recupero Kākāpō Recovery. Nel biennio 2019/2020, il programma ha ricevuto fondi per 1,5 milioni di dollari dall’IVL, e quindi direttamente da parte del costo del visto per la Nuova Zelanda richiesto dai turisti.

I vantaggi del visto elettronico NZeTA

La NZeTA per volare fino in Nuova Zelanda è stata introdotta pochi anni fa, nel 2019, ma è già difficile immaginare un viaggio senza questo prezioso visto elettronico. Addio ambasciata, addio burocrazia: compilando il modulo online e fornendo una foto, i viaggiatori provenienti dai Paesi inclusi nel programma di esenzione di visto della Nuova Zelanda ricevono il visto direttamente via e-mail, nella maggior parte dei casi nel giro di poche ore.

La NZeTA viene collegata elettronicamente al passaporto, caratteristica di tutti i visti di questo tipo, e all’imbarco del volo è poi sufficiente che gli addetti della compagnia aerea controllino il passaporto del viaggiatore. Con quest’autorizzazione di viaggio è possibile fermarsi in Nuova Zelanda fino a 3 mesi consecutivi e un massimo di 6 mesi all’anno.

La durata complessiva della NZeTA è di due anni, a patto che rimanga valido il passaporto con cui è stata presentata la richiesta.

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