
La convalescenza di Papa Francesco si preannuncia lunga e complessa, dopo un ricovero di ben 38 giorni. Le direttive per il Pontefice includono un’attenta fisioterapia, una progressiva riduzione dell’ossigeno, un’alimentazione adeguata e la necessità di evitare impegni eccessivi. Queste indicazioni sono state fornite da Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che ha sottolineato come l’età del Papa rappresenti un fattore cruciale per la sua ripresa. “Il Papa è un paziente fragile”, ha dichiarato Anelli, evidenziando che ha recentemente superato una polmonite bilaterale con episodi di insufficienza respiratoria acuta, situazioni che lo hanno portato a un rischio significativo per la vita.
Il percorso di riabilitazione
Secondo Anelli, il Papa dovrà affrontare un percorso di riabilitazione e fisioterapia mirato a rinforzare i muscoli della cassa toracica e a migliorare il funzionamento dell’organismo nel suo complesso. Attualmente, il principale obiettivo è quello di ridurre l’affanno, un passo fondamentale per diminuire la necessità di ossigeno. “La capacità di respirare meglio sarà determinante per il suo recupero”, ha aggiunto il presidente della Fnomceo. La situazione respiratoria del Papa richiede una particolare attenzione, e Francesco Blasi, direttore del dipartimento di Medicina Interna e Pneumologia del Policlinico di Milano, ha avvertito che il danno polmonare subito dal Pontefice implica una convalescenza prolungata.
Trattamenti necessari
Oltre alla fisioterapia, il Papa dovrà continuare a combattere un’infezione fungina, una complicazione comune in seguito a infezioni virali e batteriche. Blasi ha precisato che la terapia per questa infezione potrebbe richiedere diverse settimane. “L’ossigeno rimarrà una terapia fondamentale e sarà probabilmente necessario per un lungo periodo, sia durante l’attività fisica che a riposo”, ha sottolineato il medico. Anelli ha anche messo in evidenza che è essenziale evitare che il Papa si affatichi, poiché la fatica aumenta il consumo di ossigeno. “Gli impegni devono essere adattati alle sue condizioni”, ha affermato, evidenziando l’importanza di un approccio cauto.
Alimentazione e benessere psicologico
Durante la convalescenza, sarà cruciale anche l’alimentazione del Papa. Anelli ha suggerito che la dieta dovrebbe essere ricca di fibre, sali minerali e vitamine, accompagnata da un’adeguata idratazione. Inoltre, è previsto uno svezzamento graduale da alcuni farmaci, come il cortisone, per ripristinare un normale funzionamento dell’organismo. “Ci vorrà tempo anche per tornare a parlare normalmente, poiché il respiro del Papa è ancora compromesso”, ha aggiunto Anelli, sottolineando che la funzione di parlare richiederà un recupero graduale.
Nonostante le sfide che lo attendono, Anelli ha notato che Papa Francesco sembra determinato a riprendersi. “Tornare a casa è un buon inizio”, ha affermato, evidenziando l’importanza di conquistare nuovamente la propria autonomia e di riprendere le abitudini quotidiane, supportato anche da un aiuto psicologico durante il percorso di riabilitazione. A 88 anni, affrontare una convalescenza così impegnativa non è semplice, ma la volontà del Papa di riprendersi è un segnale positivo.