
Negli ultimi anni, l’Europa ha registrato un notevole calo delle emissioni di gas serra provenienti dai mezzi di trasporto, con una diminuzione del 5% tra il 2019 e il 2024. Questo risultato è in gran parte attribuibile all’adozione crescente delle auto elettriche, come evidenziato dall’analisi condotta da Transport & Environment.
Emissioni trasporti ue: il ruolo cruciale delle auto elettriche
Secondo il rapporto di Transport & Environment, l’analisi mette in luce come l’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici (EV) abbia avuto un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni. Nel 2024, le auto, i bus, i camion, le navi e gli aerei hanno prodotto circa 1,05 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2), un dato che segna una flessione rispetto ai 1,1 GtCO2 del 2019, prima della pandemia. La previsione per quest’anno indica che la flotta europea di veicoli elettrici raggiungerà i 9 milioni di unità, contribuendo a evitare l’emissione di ben 20 milioni di tonnellate di CO2, un risultato paragonabile alla chiusura di sette centrali a carbone.
Le automobili, i camion, i furgoni e gli autobus rappresentano quasi il 75% delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti. D’altra parte, aerei e navi sono responsabili del restante 25%. William Todts, rappresentante di T&E, sottolinea che l’Europa sta lentamente riducendo la propria dipendenza dal petrolio, ma continua a spendere ingenti somme per le importazioni da paesi esteri. Secondo Todts, è fondamentale non ritirare le misure verdi attualmente in atto, ma piuttosto intensificare gli sforzi per garantire la prosperità e la sicurezza del continente.
Riciclo e ets: le chiavi per una transizione sostenibile
Il rapporto di T&E evidenzia che la transizione verso un sistema di trasporti più sostenibile non è solo una questione climatica. Rallentare questo processo significherebbe prolungare la dipendenza dell’Unione Europea da fonti fossili, di cui il 96% del greggio e il 90% del gas fossile sono importati. Ciò comporta rischi significativi per la stabilità delle forniture e per le relazioni internazionali.
Un altro aspetto critico è rappresentato dalle materie prime necessarie per l’elettrificazione del settore dei trasporti. L’UE attualmente importa il 100% del litio, il 75% del nickel e il 58% dell’alluminio. Tuttavia, a differenza delle fonti fossili, gran parte di questi materiali può essere riciclata. Secondo il rapporto, un’auto elettrica richiede 500 volte meno materie prime critiche rispetto a un veicolo a combustione interna lungo l’intero ciclo di vita, riducendo notevolmente l’impatto ambientale.
La transizione del settore dei trasporti potrebbe accelerare ulteriormente grazie all’inclusione delle navi nel mercato del carbonio europeo. Le stime di T&E indicano che, nel 2024, i proventi generati dall’Emission Trading System (ETS) hanno raggiunto i 5 miliardi di euro, con la possibilità di salire fino a 30 miliardi di euro all’anno entro il 2030. Queste risorse potrebbero essere utilizzate per colmare il divario di prezzo tra i combustibili fossili tradizionali e le alternative a basse emissioni di carbonio, come i carburanti elettrici sostenibili.