Ikea dice basta alla plastica monouso, stop a partire dal 2020
Ikea dice basta alla plastica monouso, entro il 2020 solo prodotti con materiali riciclati e dal 2030 utilizzerà solo energie rinnovabili.
Fonte immagine: assente
Ikea eliminerà la plastica monouso dai suoi punti vendita entro il 2020. Ad annunciarlo lo stesso colosso svedese, che messo nel mirino piatti, bicchieri, sacchetti per il congelatore, sacchi per la spazzatura e cannucce. L’operazione di rimozione avverrà in maniera graduale, fino al completamente delle operazioni nell’arco dei prossimi due anni.
L’obiettivo di Ikea è di eliminare gradualmente quei prodotti realizzati a partire dal petrolio e utilizzare esclusivamente elementi in plastica provenienti dal riciclo. In più si punterà a un utilizzo esclusivo, entro il 2030, di energia proveniente da fonti rinnovabili e all’utilizzo di materiali riciclati per le sue produzioni. Come hanno dichiarato i portavoce della catena svedese:
Non abbiamo tutte le risposte ancora, ma stiamo lavorando insieme ai nostri fornitori per trovare soluzioni che siano buone sia per le persone che per il Pianeta.
Positivo il commento di Greenpeace alla decisione presa da Ikea in merito alla messa al bando della plastica monouso e alla scelta di energie 100% rinnovabili e di materiali riciclati. Come ha dichiarato Giuseppe Ungherese, campagna Inquinamento di Greenpeace:
La decisione di Ikea di rimuovere la plastica monouso dai suoi negozi è un passo importante nella giusta direzione. È giunto il momento anche per altre multinazionali di fare lo stesso e di ridurre drasticamente la quantità di plastica usa e getta immessa sul mercato.
Ogni minuto che passa, nei mari del Pianeta finisce l’equivalente di un camion pieno di plastica, un quantitativo inaccettabile di rifiuti che ha raggiunto anche località remote come l’Antartide, l’Artide e il punto più profondo dell’oceano, la Fossa delle Marianne. Ikea ha dunque deciso di intervenire nel modo giusto, andando a ridurre l’inquinamento da plastica alla radice, anche se ci auguriamo che l’iniziativa non si limiti semplicemente alla sostituzione con bioplastiche o altri materiali comunque dannosi per l’ambiente.