Igiene: 7 parti del corpo che non laviamo a sufficienza
Igiene, le parti del corpo che non laviamo a sufficienza: tutti gli errori e le disattenzioni nella cura quotidiana del proprio corpo.
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L’igiene personale rappresenta una delle pratiche quotidiane ormai considerate irrinunciabili. Non solo per evitare imbarazzi e situazioni sgradevoli quando si interagisce con gli altri, ma anche e soprattutto per ragioni di salute: una corretta pulizia del corpo riduce infatti la possibilità di essere colpiti da infezioni di vario tipo, soprattutto batteriche. Eppure, nonostante i tempi moderni impongano una pulizia quotidiana e accurata, vi sono delle parti del fisico che non vengono lavate a sufficienza. Quali sono e, soprattutto, cosa fare?
Sono molti gli errori che si compiono ogni giorno nel gestire la propria igiene quotidiana, anche senza rendersene pienamente conto. A volte non vengono pulite correttamente alcune parti del corpo perché difficilmente raggiungibili, altre si sottovaluta l’effettivo accumulo di germi e altri residui. Di seguito, qualche utile consiglio.
Ombelico sporco: l’errore più frequente
L’ombelico rappresenta una delle parti del corpo a cui si presta scarsa attenzione igienica, un fatto che rende abbastanza frequente l’eventualità di infezioni o dermatiti. Di norma, la maggior parte delle persone si limita a una veloce passata con acqua e sapone sotto la doccia, senza riporre grandi attenzioni alle giuste pratiche di pulizia.
Eppure nell’ombelico possono annidarsi ben 1.400 tipologie di batteri diversi, alcuni dei quali potenzialmente patogeni. Una conseguenza dovuta alla particolare conformazione di questa parte del corpo, con le sue pieghe e anse che costituiscono un ambiente ideale per la proliferazione dei germi. E la maggior parte dei batteri è di origine fecale, per la risalita dal basso ventre fino all’addome. Non ultimo, l’ombelico spesso trattiene detriti di fibre, polvere, residui di pelle e peli, tali da offrire nutrimento proprio agli agenti infettanti.
La corretta pulizia dell’ombelico può avvenire ricorrendo a un detergente neutro, come il sapone di Marsiglia, aiutandosi magari con un batuffolo di cotone imbevuto così da raggiungere tutte le sue parti. L’operazione dovrebbe essere ripetuta un paio di volte ogni settimana.
Orecchie, igiene diffusamente ridotta
Quando si parla di pulizia delle orecchie, la maggior parte delle persone pensa alla rimozione del cerume. Questa sostanza viscosa viene prodotta naturalmente dal condotto uditivo, per spingere verso l’esterno detriti e batteri, evitando così infezioni a livello del tecnico. L’attenzione verso il cerume non è tuttavia accompagnata da un’altrettanta pulizia del padiglione auricolare.
La maggior parte degli individui si limita a pulire la porzione esterna delle orecchie con le dita, magari approfittando dello shampoo. In realtà, la pelle di questa zona del corpo è molto delicata e, data la sua posizione costantemente esposta agli agenti atmosferici, spesso colpita da dermatiti, desquamazione e accumulo di sebo. Bisognerebbe quindi detergerla quotidianamente con un batuffolo di cotone e un detergente dal PH neutro.
In merito al cerume, invece, è necessario evitare l’uso dei cotton-fioc: anziché rimuovere la sostanza la spingono verso il condotto uditivo, rendendola più compatta. Inoltre, movimenti maldestri potrebbero danneggiare irrimediabilmente il timpano.
Cura della persona: le unghie
Come già evidenziato, la cura della persona è importante non solo per ragioni prettamente sociali, ma anche di salute. In questo senso, le unghie rappresentano una delle aree del corpo che richiedono maggiore igiene, poiché possono facilitare l’entrata di batteri e virus nell’organismo. Anche inconsciamente, durante la giornata si portano spesso le mani al viso o, ancora, si avvicinano le dita inavvertitamente alla bocca.
Circa la metà dei batteri che si trovano quotidianamente sulle unghie possono determinare spiacevoli conseguenze a livello gastrointestinale, se ingeriti. Questi si accumulano soprattutto sulla porzione inferiore di questi annessi cutanei, dove trovano un ambiente ideale alla loro proliferazione.
L’ideale sarebbe mantenere sempre le unghie corte, poiché si riduce lo spazio effettivo di accumulo di germi e agenti esterni. In caso si preferissero lunghezze maggiori, bisogna procedere a una disinfezione pressoché quotidiana della parte inferiore delle unghie, anche in assenza di detriti e sporco visible. Si può semplicemente approfittare di un cotton-fioc imbevuto di acqua e bicarbonato, oppure di sapone di Marsiglia. Per un’azione maggiormente disinfettante, è anche possibile ricorrere al Tea Tree Oil.
Come lavarsi: igiene delle ascelle, errori comuni
Le ascelle sono una delle parti del corpo che dovrebbe essere lavata più frequentemente, anche perché fonte spesso di odori sgradevoli e conseguenze sociali imbarazzanti. Nonostante generalmente si presti grande attenzione a quest’area del corpo, il modo con cui vengono pulite è pero spesso sbagliato.
Data la loro conformazione, nonché la loro posizione, le ascelle rappresentano una delle aree dove maggiormente si concentra la produzione di sudore e la secrezione di sebo. Si viene così a determinare un ambiente ideale per la proliferazione dei batteri, non solo responsabili di infezioni ma anche del cattivo odore.
Sull’igiene delle ascelle vi sono però delle false credenze. La maggior parte delle persone pensa infatti che la depilazione sia più che sufficiente per evitare la sedimentazione del sudore e del sebo, così come la presenza di germi che possono facilitare il cattivo odore. E così, una volta eliminati i peli superflui, ci si limita a una passata veloce con acqua e sapone, senza dedicare a un’area così delicata la corretta attenzione.
L’efficacia della depilazione è però una credenza popolare solo parzialmente vera. Effettivamente la rimozione dei peli superflui può aiutare a ridurre l’eventualità di odori sgradevoli, poiché possono trattenere sudore e umidità, ma non è la presenza di peluria la prima causa della proliferazione batterica. Anche un’ascella completamente depilata, se non curata in modo adeguato, può dar luogo a irritazioni, infezioni e olezzi imbarazzanti.
La prima regola è quella di procedere quotidianamente alla pulizia delle ascelle, anche più volte al giorno nei periodi più caldi data la maggiore sudorazione, ricorrendo a detergenti che rispettino il PH, non irritino la pelle e siano in grado di ridurre le colonie di batteri. Questo indipendentemente si sia deciso di optare o meno per la depilazione. Il sapone di Marsiglia si configura sempre come un alleato strategico, poiché rispetta proprio il PH e possiede specifiche proprietà antibatteriche. Ma si possono anche impiegare altri rimedi naturali come la calendula contro le irritazioni, il Tea Tree Oil per limitare i germi e l’aloe vera per donare freschezza.
In caso si sia deciso di non procedere alla rimozione della peluria, un’eventualità decisamente comune fra gli uomini, rimane comunque consigliato l’accorciamento avvalendosi di un comune trimmer.
Igiene intima, rispettare gli equilibri fisiologici
Curare l’igiene intima è molto importante per garantire il benessere di un’area così delicata dell’organismo. Forse anche a causa di false credenze popolari, si tende tuttavia a scegliere soluzioni troppo aggressive: così facendo, si rischia addirittura di rendere infezioni e irritazioni addirittura più frequenti.
Per la pulizia dell’area genitale si dovrebbe sempre ricorrere a detergenti che rispettano il PH naturale della pelle e delle mucose, specificatamente pensati per quest’area. Soprattutto nel sesso femminile, anche blande alterazioni della flora batterica buona possono rendere più frequenti disturbi come la cistite oppure la candida.
Il sapone di Marsiglia rimane sempre uno dei candidati ideali per la pulizia anche delle parti intime, approfittando poi di altri rimedi naturali. Gli impacchi di camomilla possono essere utili per ridurre gli arrossamenti, mentre la calendula è efficace per limitare irritazioni, dermatiti e altre alterazioni cutanee.
Sul fronte della depilazione, valgono i consigli forniti in precedenza: non è tanto la presenza di peluria a determinare situazioni sgradevoli, quanto l’effettiva capacità di garantire il corretto equilibrio fisiologico del PH e della flora batterica buona, con lavaggi frequenti ma che non favoriscono la proliferazione di batteri indesiderati.
Igienismo, piedi sempre dimenticati
Anche i più convinti fautori dell’igienismo, ovvero dell’attenta cura del corpo, possono cadere nell’errore di dimenticare una pulizia specifica dei piedi. Nella maggior parte dei casi, le persone si limitano a una veloce sciacquata durante la doccia, senza prestare particolare attenzione a una parte così importante per il corpo.
Tuttavia, i piedi rappresentano una delle aree dove maggiormente si concentra la proliferazione di germi, batteri e funghi. Sia poiché rimangono costretti nelle calzature per gran parte della giornata, quindi in un ambiente umido e saturo di sudore, sia perché costantemente a contatto con il terreno.
La pulizia quotidiana può essere eseguita con un sapone neutro, tuttavia il problema maggiore è relativo all’asciugatura. Dopo la doccia è infatti indispensabile tamponare adeguatamente gli spazi tra le dita del piede, poiché trattengono umidità che favorisce la comparsa di funghi e cattivi odori. Ancora, va curata alla perfezione la pedicure, mantenendo le unghie corte e rimuovendo i detriti che si possono accumulare sulla loro superficie inferiore.
Pelle sporca: capelli, scalpo e schiena insieme?
Per l’igiene della pelle sporca, uno dei più frequenti sbagli è quello di lavare capelli, scalpo e schiena contemporaneamente. Proprio in merito alla schiena, molti semplicemente si limitano a un veloce risciacquo sotto la doccia, per eliminare le tracce di shampoo colate dal capo.
Innanzitutto, quando ci si lava i capelli è necessario massaggiare la cute con i polpastrelli, anche in modo abbastanza energico, poiché quest’azione aiuta a rimuovere i detriti di pelle morta, a riattivare la circolazione, nonché a eliminare l’accumulo di sebo. Un semplice massaggio che è anche efficace come azione preventiva sulla forfora.
Dopodiché, non è sufficiente accontentarsi dello shampoo e dell’acqua per pulire la schiena. Questa porzione del corpo è ricca di pori, produce costantemente sudore e sebo. È spesso colpita da batteri e dermatiti, responsabili anche dall’apparizione di fastidiosi e grandi brufoli. A volte si rinuncia a una pulizia certosina poiché la schiena è difficile da raggiungere con le mani, ma in commercio esistono numerose spazzole adatte a questo scopo. In alternativa, soprattutto per chi ha gravi limitazioni di movimento, la soluzione può essere rappresentata da un bagno in bicarbonato e acqua tiepida.