Ibiscus
L’ibiscus è certamente uno dei fiori più eleganti, colorati e amati. Da sempre simbolo di bellezza e accoglienza, questo fiore conquista con i suoi petali appariscenti ma dedicati, nonché per il suo profumo. Proprio per questa ragione, la pianta è diventata una delle prime scelte per abbellire giardini e balconi, soprattutto durante il periodo estivo. Ma come coltivarlo e, soprattutto, quali sono i consigli per la sua cura?
Come già detto, l’ibiscus – chiamato anche ibisco – è un fiore molto delicato. Prima di procedere alla sua coltivazione, è utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. In questo modo si potrà vagliare la compatibilità di questa pianta rispetto al proprio luogo di residenza.
Con il termine botanico Hibiscus si identificano diverse piante appartenenti alla famiglia delle Malvacee. Oggi si contano più di 400 specie diverse di questo fiore ed è coltivato pressoché in tutto il mondo. Le sue origini sono però molto antiche, tanto che già veniva impiegato a scopo ornamentale ai tempi dell’antica Grecia.
La pianta è tipica dei climi più temperati, per questo ha trovato una buona diffusione nel bacino del Mediterraneo, in Africa, nel Sudest Asiatico e in America Centrale. È però l’Oceania dove questa pianta ha riscosso il maggior successo, tanto da essere diventata il simbolo delle isole Hawaii. Oltre a essere il fiore ufficiale dell’arcipelago, è anche spesso scelto per creare le splendide ghirlande floreali che vengono offerte dai locali ai turisti.
Pur essendoci anche notevoli differenze tra una specie e l’altra, l’ibisco solitamente si caratterizza per un portamento cespuglioso, sia annuale che perenne. Le foglie si ergono da rami sottili, sono ovali, presentano margini dentellati e, in genere, sono di colore verde brillante.
I fiori invece sono grandi e con petali delicati, spesso a campana rovesciata, con una texture quasi vellutata e incredibili colori.
Vi sono ibiscus bianchi, gialli, rosa, fucsia, rossi e violacei, nonché con sfumature di più tonalità.
Come già accennato, esistono più di 400 varietà di ibiscus, anche se non tutte sono in grado di adattarsi al clima tipico dello Stivale. Fra le più importanti, si elencano:
Le principali varietà di ibisco possono essere efficacemente coltivare sia in vaso che in giardino. Per il nostro Paese, così come già specificato, si prediligono l’Hibiscus syriacus e Hibiscus rosa-sinensis, le due tipologie che meglio si adattano al nostro clima. Ma cosa sapere sulla pianta prima di passare alla coltivazione vera e propria?
Prima di procedere alla coltivazione della pianta, bisogna assicurarsi di poter provvedere ad alcune sue necessità essenziali. Fra le più importanti, si ricordano:
Come già ricordato, diverse varietà di ibisco possono essere efficacemente coltivate sia in vaso che in giardino. Qualora si opti per la prima possibilità, è necessario predisporre un fondo di cocci, ghiaia o palline di argilla espansa, per aumentare il flusso dell’acqua. Si riempie quindi con del terriccio morbido oppure universale e, se possibile, con del fertilizzante organico come il compost. In giardino è invece utile una concimazione preventiva, prima di procedere alla semina o al trapianto, anche zappando l’area per favorire una distribuzione omogenea delle sostanze nutritive.
Coltivare l’ibisco a partire dal seme è abbastanza semplice, poiché la pianta ha una buona germogliazione. Inoltre, la pianta stessa si “autosemina”, durante il periodo di maggiore attività, infatti, produce moltissimi semi che cadono spontaneamente sul terreno, dando origine a nuove piantine. In ogni caso, non è strettamente necessario ricorrere a un semenzaio e l’operazione si esegue agli inizi della primavera. Si ricorda che, quando si parte dal seme, lo sviluppo della pianta può essere anche decisamente lento.
Il metodo di moltiplicazione più diffuso è però la talea, poiché facile da realizzare e capace di mantenere le stesse caratteristiche genetiche della pianta madre. È sufficiente tagliare un rametto di ibisco, della lunghezza di 10 o 15 centimetri e interrarlo sempre all’inizio della primavera: in poco tempo attecchirà, producendo delle resistenti radici. La fioritura avviene invece da fine luglio fino a ottobre inoltrato.
Una volta appreso come seminare o creare una talea di ibiscus, è necessario imparare a curare la pianta, anche perché dai fiori decisamente delicati e quindi da proteggere. Questo tenendo presente come la fioritura sia solitamente breve, quindi se in pochi giorni o settimane i fiori dovessero scomparire, si tratta di una conseguenza fisiologica più che normale.
L’ibiscus richiede delle annaffiature regolari, che crescono all’aumentare delle temperature. L’apporto d’acqua è maggiore in fase di sviluppo della pianta, così come anche durante gli afosi giorni estivi, quando le foglie e fiori potrebbero velocemente appassire a causa dell’azione eccessiva dei raggi solari.
Per regolarsi, è importante monitorare il terreno, anche tastandolo con le dita e dovrà sempre risultare umido, mai secco. Naturalmente, bisognerà evitare ristagni, che potrebbero danneggiare in modo irrimediabile la stessa pianta.
Poiché capace di crescere molto in altezza e dato il suo portamento cespuglioso, l’ibiscus andrà di tanto in tanto potato. Soprattutto se lo si coltiva in vaso oppure in balcone.
Per farlo si devono scegliere delle cesoie sterili e praticare un taglio obliquo sui rametti troppo estesi oppure su quelli che appaiono meno vitali. Come già spiegato, non è necessario buttare i rami recisi, possono essere infatti utilizzati per creare delle nuove talee.
Sebbene alcune varietà di ibiscus riescano ad adattarsi anche a climi invernali, questa pianta non ama particolarmente il freddo estremo, così come il gelo. Soprattutto se si coltivano varietà perenni, è quindi necessario predisporre degli opportuni ripari durante la stagione invernale.
Se la pianta viene coltivata in vaso, è utile portarla all’interno dell’abitazione – o di un garage, purché sufficientemente illuminato – durante l’inverno. In alternativa, la pianta può essere protetta con della tela trasparente, fissata ai lati con delle assi di legno, affinché resista all’azione del vento.
Quasi tutte le specie di ibiscus sono molto resistenti agli attacchi di agenti esterni, che tendono a non danneggiarle completamente. È comunque sempre necessario intervenire in presenza di acari, afidi e cocciniglie, soprattutto quando colonizzano piante giovani e non ancora pienamente in grado di difendersi dall’azione di questi ospiti sgraditi.