H&M cede a Greenpeace: eliminerà le sostanze tossiche
Nuova vittoria per Greenpeace e la campagna Detox: anche H&M accetta di adeguarsi a regole produttive meno inquinanti. Ora si punta all'italiana Kappa
Sono cadute tutte le più celebri marche di abbigliamento sportivo. Greenpeace ha colpito ancoraconvincendole a smettere di inquinare. Ne abbiamo già parlato giorni fa, si tratta dell’operazione Detox con cui la celebre associazione ambientalista ha iniziato a fare pressioni sui brand più celebri, dopo aver scoperto che alcune delle aziende a cui questi ultimi si affidano fanno uso di veleni inquinanti come il nonilfenolo.
I primi ad accettare le critiche e a impegnarsi a risolvere il problema erano state Nike e Puma. Un po’ di resistenza ha invece offerto l’Adidas; anche lei però, come abbiamo visto, ha ceduto. Oggi Greenpeace mette a segno l’ultimo gol: H&M.
L’impegno di H&M, secondo rivenditore di abbigliamento al mondo, si unisce a quello di Nike, Adidas e Puma: adottando i criteri di Greenpeace per ripulire l’intera catena di fornitura, il futuro toxic-free è più vicino.
La nuova moda è Detox. Composti pericolosi e inquinanti sono superati. Se lo dice H&M, ci aspettiamo che l’intero settore fashion cambi tendenza.
Euforia comprensibile quella di Greenpeace, visti i risultati ottenuti:
Grazie alla campagna”Detox”, ora Nike, Adidas, Puma e H&M stanno lavorando su piani di azione individuali per dimostrare come riusciranno a mettere in pratica l’impegno assunto.
H&M ha anche accettato di rispettare il “diritto di sapere” per garantire la piena trasparenza sull’uso e le emissioni dei composti dagli impianti dei propri fornitori, con l’obiettivo di pubblicare i primi dati entro la fine del 2012.
Prossimo obiettivo, visto che dalle parti di Greenpeace non ne vogliono sapere di accontentarsi, l’italiana Kappa. L’operazione Detox continua.