Rinnovabili sono il futuro, il messaggio di Greenpeace ai ministri europei
Greenpeace oggi ha contestato i ministri europei riuniti a Milano, chiedendo più attenzione per le rinnovabili.
Fonte immagine: Greenpeace
Come può un Governo affermare di ritenere prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici per poi incentivare le fonti fossili? Se lo chiede Greenpeace che stamattina ha dato il suo personale benvenuto ai ministri europei per l’energia e l’ambiente riuniti a Milano, sollecitando il Premier Renzi a investire sulle rinnovabili, abbandonando la nuova era delle trivellazioni appena iniziata.
Gli attivisti di Greenpeace hanno esposto uno striscione per fare arrivare ai 28 leader europei un messaggio forte e chiaro: “People want renewables and energy efficiency” (Le persone vogliono rinnovabili ed efficienza energetica). Il piano proposto dagli ambientalisti ai Governi europei si articola in tre punti principali:
- Ridurre le emissioni di CO2 del 55%;
- Portare a quota 45% la fetta di energia coperta dalle fonti rinnovabili;
- Aumentare l’efficienza energetica del 40%.
Questi tre obiettivi vanno raggiunti in tempi brevi, entro il 2030, per scongiurare le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici. Come ha sottolineato in una nota l’associazione, è tempo che i Governi europei ascoltino la voce dei cittadini dell’Unione:
In Europa e in Italia diversi sondaggi hanno dimostrato che oltre l’80 per cento dei cittadini considera il cambiamento climatico un problema urgente e vuole che si punti su rinnovabili ed efficienza energetica, abbandonando le fonti fossili, in primis carbone e petrolio.
Greenpeace si è mostrata critica soprattutto con il Governo Renzi, reo di aver dato il via a un nuovo programma di trivellazioni nel Mediterraneo, penalizzando le fonti rinnovabili nel decreto Sblocca Italia. Come ha dichiarato Luca Iacoboni, Responsabile Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia, non è certo questa la strada da percorrere per mitigare il riscaldamento globale, bisogna piuttosto puntare su
efficienza energetica e rinnovabili, settori a forte innovazione tecnologica e che permetterebbero la creazione di migliaia di posti di lavoro e indotto per l’economia.
Per Greenpeace, l’Italia, durante il suo semestre di presidenza europea, deve fare di tutto per imprimere una svolta sostenibile alla politica energetica dell’Unione.