Gravidanza: inquinanti chimici aumentano il rischio autismo
Inquinanti chimici aumentano il rischio di autismo nei neonati, preoccupa l'esposizione delle donne durante la gravidanza.
Fonte immagine: Pexels
Le donne in gravidanza esposte agli inquinanti chimici industriali hanno un rischio maggiore di dare alla luce figli con disturbi dello spettro autistico. A sostenerlo uno studio sul rapporto tra inquinamento e autismo condotto dai ricercatori della Simon Fraser University di Burnaby, in Canada. La pubblicazione è avvenuta sulla rivista American Journal of Epidemiology.
Nel mirino dei ricercatori sono finiti pesticidi, metalli, oltre a inquinanti chimici industriali come BPA (bisfenolo-A), PCB (bifenili policlorinati) e ftalati. I figli delle donne canadesi più esposte durante la gravidanza hanno evidenziato, durante i primi anni di scuola, una maggiore tendenza a presentare disturbi dello spettro autistico.
I ricercatori hanno utilizzato i dati forniti dal Maternal-Infant Research on Environmental Chemicals (MIREC) Study, una ricerca condotta in 10 città canadesi. Coinvolte nello studio 1.861 donne in gravidanza, delle quali sono stati raccolti campioni di sangue e urine durante i primi tre mesi di gestazione. Sono stati inoltre monitorati i profili clinici dei figli, seguiti fino ai primi anni di scuola, allo scopo di evidenziare l’eventuale comparsa di autismo.
Lo studio è stato condotto tra il 2008 e il 2011, con il team di ricercatori che ha sottolineato il fatto di aver seguito 600 di questi bambini fino all’età di circa 3-4 anni. La maggiore propensione a mostrare disturbi dello spettro autistico è stata riscontrata nei figli delle donne che hanno mostrato, durante la gravidanza, livelli più alti nel sangue e nelle urine di piombo, cadmio e ftalati.
La verifica in merito alla comparsa o meno dei tratti tipici dello spettro autistico è stata affidata a un questionario, compilato dai genitori. Le domande erano volte a verificare eventuali comportamenti assimilabili all’autismo, in base ai quali è stato elaborato il punteggio SRS (Social Responsiveness Scale) di ciascun bambino. Ha sottolineato il Prof. Josh Alampi, alla guida dello studio:
I nostri risultati suggeriscono che i bambini con il maggior numero di comportamenti assimilabili all’autismo, quelli di maggior interesse clinico, risultano essere particolarmente suscettibili a tali inquinanti tossici.
Questo lavoro evidenzia la relazione tra determinati inquinanti ambientali e l’incremento degli indicatori dello spettro autistico.
Ulteriori studi sono necessari per comprendere a pieno i collegamenti e gli impatti di questi agenti chimici ambientali sullo sviluppo del cervello durante la gravidanza.