Gommalacca: cos’è e a cosa serve
Conosci la gommalacca? Questa resina naturale e di origine animale deriva dalle secrezioni di un insetto, e viene impiegata in moltissimi campi, dalla produzione di strumenti musicali alla lavorazione del legno, fino alla preparazione dolciumi e lavorazione di numerosi tipi di alimenti.
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Se ti è capitato di consultare la lista degli ingredienti dei tuoi dolciumi preferiti, potresti aver notato un nome molto particolare, ovvero “gommalacca“, spesso indicato con la sigla E904. Questo componente viene impiegato, in effetti, in un gran numero di campi e settori che riguardano la nostra vita.
La gommalacca può essere utilizzata nella realizzazione di strumenti musicali, trova spazio nell’arte della lavorazione del legno, viene impiegata nella restaurazione dei mobili antichi. E si, puoi trovarla anche in una lunga, lunghissima lista di alimenti, e persino nei farmaci e negli integratori alimentari che assumiamo ogni giorno.
Ma a ben pensarci, sai cos’è davvero la gommalacca?
Con questo termine si fa riferimento a una resina di origine naturale, e più esattamente di derivazione animale.
La gommalacca non è altro che la secrezione dell’insetto Kerria lacca (anche detto “cocciniglia della lacca”), un membro della famiglia delle Kerridae, che vive perlopiù in alcune zone tropicali e subtropicali, come in Thailandia e nella Regione di Assam, in India.
Una volta lavorata e filtrata, la sostanza secreta da questa varietà di cocciniglia assume un colore giallo ambra-marrone, e le viene conferita la caratteristica forma di scaglie, bastoncini o piccoli granuli.
A cosa serve la gommalacca?
È davvero interessante capire a cosa serve e in quali ambiti viene impiegata la gommalacca. Questa resina, la cui composizione chimica è simile a quella dei polimeri sintetici (come la plastica), è considerata come una sorta di plastica naturale. Proprio per questo motivo, da alcuni secoli viene impiegata in numerosi ambiti.
Nel corso dei secoli, ad esempio, la gommalacca è stata utilizzata per la realizzazione di oggetti come calamai, penne stilografiche, cornici, dentiere e altre protesi dentarie.
Questa sostanza viene impiegata anche per rifinire strumenti musicali a corda, come chitarre e violini, e per trattare e curare i mobili in legno.
Uso della gommalacca alimentare
Come abbiamo già anticipato, questa resina non trova spazio solamente nella realizzazione e decorazione di oggetti di vario genere, ma viene ampiamente utilizzata anche nel settore farmaceutico, dolciario e in quello alimentare.
Si tratta, infatti, di una sostanza commestibile e innocua per la salute.
Ma esattamente a cosa serve e come si usa la gommalacca alimentare?
Di solito, questa sostanza resinosa viene impiegata nell’industria alimentare e dolciaria per vari scopi. Ad esempio, si utilizza la gommalacca per lucidare le caramelle, gli integratori alimentari e le pillole, o anche come una sorta di rivestimento lucidante per la frutta martorana e come strato protettivo per non far rovinare diversi tipi di frutta fresca, come le arance, i limoni e altri agrumi, ma anche mele, meloni, avocado e mango.
Puoi trovare la gommalacca alimentare sotto forma di additivo alimentare, indicato etichetta con la sigla E904.
La gommalacca fa male alla salute?
Ma quali sono le possibili controindicazioni della gommalacca? Questo additivo può far male alla salute?
In realtà, ad oggi non sono note possibili reazioni avverse all’utilizzo della gommalacca in ambito alimentare.
Ricordiamo infatti che si tratta di una resina naturale e del tutto commestibile ampiamente utilizzata nella produzione di una moltitudine di alimenti, dai dolci fino alla frutta.
Fonti