Pianta di girasole
Il girasole rappresenta di certo una delle piante ornamentali più amate e richieste: con i suoi grandi petali gialli, e il suo vistoso fusto, è un fiore che trasmette gioia e serenità. Non a caso è il simbolo della primavera inoltrata, dei caldi giorni di maggio che inaugurano l’estate. Non tutti però conoscono le origini del singolare nome di questa pianta.
Ma soprattutto, quali consigli seguire per curarla in casa oppure sfruttando un piccolo appezzamento di terreno in giardino. Perciò come coltivare il girasole, in vaso o in piena terra, e quali cure richiede?
Oltre a essere un’apprezzata varietà ornamentale, il girasole è una pianta usata anche per moltissimi altri scopi. Molti conosceranno i suoi semi, impiegati sia per l’alimentazione umana che animale, nonché l’olio di girasole. Quest’ultimo è impiegato in tutto il mondo soprattutto per la preparazione di prodotti da forno e per le fritture. Di seguito, qualche indicazione utile.
Con il termine girasole si indica l’Helianthus annuus, una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Il fiore ha origini nel Continente Americano: degli antichi fossili sono stati rinvenuti negli Stati Uniti, in Messico e in Patagonia. Sembra che fosse già molto conosciuto e apprezzato dalle civiltà precolombiane, mentre la sua esportazione in Europa e in Asia è ovviamente avvenuta dopo la scoperta dell’America. Oggi la pianta è coltivata in tutto il mondo.
Il girasole è perlopiù noto per la sua capacità di seguire i raggi solari, così da massimizzarne l’esposizione nel corso dell’intera giornata. La pianta si caratterizza per un fusto che può raggiungere anche i 4 metri d’altezza, solcato da grandi foglie ovali di intenso colore verde. Queste ultime tendono a disporsi a cespuglio attorno alla base del fusto, mentre sulla sua lunghezza si presentano invece alternate
La pianta produce un’inflorescenza sulla sua sommità – un vero e proprio capolino – caratterizzato da lunghi e vivaci petali di colore giallo, attorno a un grande cerchio centrale bruno. Quest’ultimo è composto da centinaia di piccoli semi, chiamati acheni, che vengono raccolti sia per il consumo umano che animale.
I girasoli sono un perfetto esempio del fenomeno dell’eliotropismo: un comportamento che coinvolge diversi vegetali, soprattutto quelli che amano rimanere alla diretta esposizione ai raggi solari.
Ma cosa vuol dire eliotropismo? Così come si può intuire, si tratta di piante che riescono a orientare i loro fiori e il loro fusto in direzione del sole, seguendo quindi il suo spostamento apparente lungo l’orizzonte durante la giornata. È proprio per questo che il girasole è chiamato in questo modo, poiché in questa specie un simile comportamento è molto marcato. Non a caso, il termine deriva dal greco “helios“, ovvero sole, e da “anthos“, cioè fiore.
Per queste piante, e in particolare per la maturazione dei suoi acheni, è fondamentale l’esposizione diretta alla luce e una certa temperatura su tutto il fusto. Così l’evoluzione ha permesso al girasole di sviluppare degli ormoni vegetali che, quando rilasciati, permettono di allungare e arrotolare il fusto proprio in direzione della nostra stella.
Come già accennato in apertura, il girasole non è soltanto una bellissima varietà ornamentale, per abbellire balconi e giardini. È anche un vegetale dalle ottime proprietà, impiegate a vari scopi umani.
Il girasole è una pianta ricca anche di proprietà utili per il benessere dell’organismo, soprattutto per quanto riguarda i suoi semi. Infatti, il consumo regolare garantisce l’assunzione di nutrienti indispensabili per il corpo. Tra i benefici più noti, si elencano:
Come già accennato, la pianta è disponibile per il consumo umano sotto forma di derivati:
I girasoli possono essere efficacemente coltivati sia in vaso che in giardino, purché si rispettino alcune necessità. Per quanto la pianta sia oggi disponibile in tutto il mondo, è necessario offrire delle condizioni simili a quelle dei Paesi d’origine.
La pianta di girasole ha bisogno di alcune condizioni per poter crescere rigogliosa, anche se in Italia non sempre raggiunge le altezze tipiche dei luoghi d’origine. Fra le più importanti, si elencano:
Date le dimensioni della pianta e la sua necessità di essere costantemente esposta al sole, quella dei girasoli è una specie che trova nel giardino il suo luogo d’elezione. È comunque possibile anche coltivarla in vaso, preoccupandosi però di offrire una buona esposizione solare, ad esempio su un balcone o nei pressi di una finestra. In caso si scegliesse il vaso, sul fondo andrà predisposto un letto di ghiaia, cocci oppure di palline di argilla espansa, per aumentare sensibilmente il deflusso dell’acqua.
La pianta viene coltivata perlopiù a partire dalla semina, poiché cresce velocemente. Questa avviene a partire dalla fine di marzo e può avvenire all’interno di un semenzaio di sabbia e torba o, ancora, direttamente in dimora definitiva. In caso di utilizzo del semenzaio, le piantine si potranno spostare nel terreno di destinazione una volta raggiunti i 40 oppure i 60 centimetri d’altezza.
La fioritura avviene a partire dal mese di maggio fino all’estate inoltrata. Non bisogna però dimenticare come il girasole sia una varietà annuale, di conseguenza è bene sostituire i vecchi esemplari con nuove coltivazioni a ogni primavera.
Ma come prendersi cura dei girasoli? Fra i compiti di manutenzione più frequenti, si elencano: