Giornata mondiale del turismo: cos’è e perché puntare sul turismo sostenibile
Si celebra oggi la Giornata mondiale del turismo. Ecco perché si festeggia e perché approfittarne per conoscere il turismo sostenibile e responsabile.
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Si celebra oggi, 27 settembre, la Giornata mondiale del Turismo, ricorrenza giunta alla sua quarantatreesima edizione. Quello del turismo è infatti un ambito importantissimo poiché, oltre ad avvicinare popolazioni e culture lontane, promuove l’integrazione, sviluppa l’economia ed è anche uno dei veicoli per la pace.
Eppure spesso al concetto di turismo viene associato quello di consumo, con viaggi poco attenti alle necessità dell’ambiente, al rispetto degli ecosistemi e della vita selvatica. Per questa ragione, negli ultimi anni si parla sempre più spesso di turismo responsabile e turismo sostenibile: cosa sono e perché, in questo periodo caratterizzato da forti cambiamenti climatici, risultano così importanti?
Viaggiare è una delle attività umane davvero universali: l’uomo, per sua natura, ama sperimentare luoghi e contesti sempre nuovi, per conoscere nuove realtà e anche per ritrovare se stesso. Ma, per farlo, è necessario ridurre il più possibile il proprio impatto ambientale.
Di seguito, alcune informazioni sulla Giornata mondiale del turismo e su come rendere questo settore sempre più amico dell’ambiente.
Cosa è la Giornata mondiale del turismo
La Giornata mondiale del turismo è una ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite e istituita nel 1979, con le prime celebrazioni che si sono tenute nel successivo 1980. La data del 27 settembre non è casuale: le Nazioni Unite hanno infatti voluto omaggiare l’istituzione della UNWTO, la World Tourism Organization proprio dell’ONU, istituita in quella data nel 1970. Tuttavia, perché una ricorrenza per celebrare il turismo?
Secondo le Nazioni Unite, lo scopo di questa giornata è informare sul ruolo del turismo all’interno della comunità internazionale, poiché ha effetti positivi sia a livello sociale che culturale, nonché influisce sulla politica, sull’economia e sull’ambiente di tutte le nazioni mondiali.
Viaggiare significa confrontarsi con comunità e culture diverse dalla propria, abbracciare l’integrazione e l’uguaglianza, scoprire luoghi nascosti, incentivare l’economia dei luoghi d’approdo e molto altro ancora. Dal 1997, le Nazioni Unite hanno inoltre deciso di nominare ogni anno una nazione ospite per le celebrazioni della Giornata mondiale del turismo.
Per il 2022 è stata scelta l’Indonesia e il tema di questa edizione è “Rethinking Tourism” – ossia ripensare il turismo – anche in un’ottica di maggiore rispetto dei luoghi e del loro delicato equilibrio ambientale e sociale. La Giornata mondiale del turismo ha anche un colore ufficiale, l’azzurro, gradazione che ricorda sia la terra che il cielo.
Cosa è il turismo sostenibile
Proprio in merito al tema dell’edizione 2022 della Giornata mondiale del turismo, una delle questioni che emerge è quella delle problematiche ambientali connesse ai viaggi. Non solo dovute ai trasporti – si pensi agli idrocarburi consumati dagli aerei o dai carburanti usati dalle navi – ma anche di rispetto della natura nei Paesi ospitanti.
Purtroppo, oggi la gran parte delle attività turistiche si basa sul consumo, con vacanze senza limiti che hanno tuttavia un fortissimo impatto ambientale. Per questa ragione, negli ultimi anni si sente sempre più parlare di turismo sostenibile: di cosa si tratta?
Per turismo sostenibile si intende una forma di viaggio, opposta a quella delle vacanze di massa, incentrata sulla valorizzazione della conoscenza, della cultura, delle tradizioni, dell’ambiente e della fauna dei Paesi d’approdo. Ed è proprio l’Organizzazione Mondiale del Turismo a fornirne una definizione decisamente precisa:
Turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro. Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica, i sistemi di vita dell’area in questione. I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in modo tale che essi siano i beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico.
Il turismo sostenibile è quindi una forma di viaggio virtuosa, capace di creare legami e connessioni, incentivare l’economia locale senza però danneggiarne il suo ambiente.
È una forma di turismo estremamente rispettosa, che prende sempre in considerazione l’impatto ecologico e climatico di ogni spostamento e fa in modo di compensarlo, affinché la presenza del turista in luoghi esteri non diventi un peso oppure un’incognita da risolvere.
Inoltre, sarà una delle modalità più diffuse anche in futuro, anche perché entrata all’interno dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea per la prosperità umana e la tutela della biodiversità del Pianeta.
I principi del viaggio sostenibile
Ma quali sono i principi del turismo sostenibile? Quali elementi bisogna prendere in considerazione, prima di scegliere questa forma di viaggio?
- Il pieno rispetto delle risorse ambientali del luogo ospitante, senza la distruzione del suo patrimonio ecologico ma, anzi, con la valorizzazione e la tutela della sua biodiversità;
- Il rispetto delle identità locali, sia dal punto di vista sociale che culturale, affinché non vengano perdute antiche tradizioni;
- Un’azione consapevole nell’investire nell’economia locale, distribuendo la ricchezza in modo eguale e permettere alle popolazioni locali di ottenere un guadagno consono dal turismo, senza però depauperare le risorse ambientali.
Quali sono le forme di turismo sostenibile
Appresi i principi del turismo sostenibile, quali sono le sue forme? Come si può realizzare un viaggio davvero sostenibile? Sono molte le modalità con cui si possono rendere i propri viaggi più sostenibili:
- Ecoturismo: è la forma più diffusa di turismo sostenibile e si basa sul rispetto sia dell’ambiente che delle popolazioni locali, investendo anche in piccole realtà che possano garantire un sostentamento lontano da più inquinanti logiche di mercato di massa;
- Equo-turismo: è il cosiddetto turismo equo-solidale, una forma di viaggio basata sulla remunerazione delle piccole realtà locali, anche tradizionali, affinché possano proteggere i luoghi d’approdo ed essere indipendenti dalle logiche di mercato;
- Turismo umanitario: si tratta di una modalità di viaggio che mette al proprio posto non le esigenze di avventura o di relax del viaggiatore, bensì il miglioramento delle condizioni di vita delle persone che vivono regolarmente nei luoghi d’approdo;
- Turismo agricolo: tutte le forme di viaggio destinate alla conoscenza e alla valorizzazione dell’agricoltura dei luoghi d’approdo, anche in modo attivo, ad esempio destinando del tempo per aiutare i piccoli coltivatori e allevatori locali;
- Slow tourism: in modo simile allo slow-food, si tratta di una forma molto lenta e a basso impatto ambientale del turismo, dove si valorizza la variabile tempo, ad esempio destinando mesi – anziché giorni – alla scoperta dei luoghi ospitanti.
Cosa è il turismo responsabile
Oltre al turismo sostenibile, negli ultimi tempi si parla anche di turismo responsabile. Si tratta di una forma di viaggio molto simile alla precedente, basata sul rispetto dei luoghi ospitanti, sulla tutela degli ecosistemi e sulla valorizzazione dell’economia ospitante.
La differenza, per quanto non estrema, è tuttavia importante: mentre il turismo sostenibile mette perlopiù al centro delle istanze ambientali, quello responsabile si focalizza sulle comunità locali come elemento fondante di ogni forma di tutela e prevenzione: sociale, economica ed ecologica.
In altre parole, si mette l’enfasi anche sulla responsabilità sociale del singolo viaggiatore ma, soprattutto, di tutte le attività imprenditoriali e commerciali che operano in questo settore. Non è quindi solo il turista che pensa all’ambiente, alle popolazioni e alla valorizzazione dell’economia, è un intero sistema che coinvolge aziende, agenzie turistiche, istituzioni e amministrazioni locali e molto altro ancora.
Le regole del viaggio sostenibile e responsabile
Ma cosa deve fare il turista sostenibile e responsabile, affinché il suo viaggio sia virtuoso sia per l’ambiente che per le comunità locali? Ecco alcune regole:
- Scegliere mete mediamente vicine, per ridurre l’impatto da emissioni dovute al trasporto, oppure optare per sistemi di compensazione dei gas climalteranti per tratte più estese;
- Alloggiare in strutture gestite direttamente dalle popolazioni locali, meglio se tradizionali e il più possibile eco-friendly. Il turismo sostenibile e responsabile, in altre parole, è l’esatto contrario di una vacanza in un resort di lusso gestito da grandi multinazionali;
- Spostarsi nei luoghi ospitanti nel modo meno impattante possibile, come ad esempio a piedi oppure in bicicletta. Per tratte più lunghe, scegliere i mezzi pubblici oppure noleggiare soluzioni a basso impatto, come ad esempio auto elettriche;
- Rispettare l’ambiente evitando di abbandonare rifiuti dove capita, non calpestando aree verdi, evitando di raccogliere specie vegetali che potrebbero essere protette oppure non disturbando la fauna selvatica locale;
- Rispettare i ritmi delle comunità locali, evitare richieste che potrebbero costringere le persone del posto a modificare le loro abitudini per accontentare il turista e valorizzarne le tradizioni;
- Scegliere ristoranti, strutture ricreative, musei e altre attività imprenditoriali locali, meglio se piccole e a gestione familiare, per valorizzare la capacità di reddito di realtà che di fatto proteggono sia la cultura che l’ambiente del posto.