Giornata mondiale della Biodiversità, ritornano i felini europei
Oggi 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della Bioversità 2021, il WWF ha posto l'attenzione sul ritorno dei felini europei.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Oggi 22 maggio 2021 si celebra la ventunesima Giornata mondiale della Biodiversità. Un’occasione per rilanciare l’impegno verso la conservazione del patrimonio naturale della Terra e la tutela delle specie vegetali e animali. Inclusi i grandi felini europei, sulla cui condizione ha fatto il punto il WWF.
In occasione della Giornata mondiale della Biodiversità 2021 ha cercato di riportare l’attenzione su tre specie in particolare: lince europea, lince iberica e gatto selvatico.
Giornata Mondiale della Biodiversità, i grandi felini europei
Il gatto selvatico è presente anche in Sardegna, nella sottospecie nord-africana che risiede nell’Oasi WWF di Monte Arcosu (Prov. Cagliari). Come ha sottolineato l’associazione ambientalista:
Dopo un lungo periodo di declino causato dall’attività umana, il numero dei predatori in Europa sta crescendo grazie alle aree protette e ad una migliore tutela legale. Oggi è maggiore la consapevolezza pubblica circa il ruolo unico che essi svolgono nei nostri ecosistemi.
Dunque non solo Africa, Nord e Sud America e Asia sono casa dei felini. I parenti “minori” di tigri, leoni, leopardi e giaguari, popolano l’Europa da centinaia di migliaia di anni, e la loro storia evolutiva si è intrecciata (spesso in maniera non positiva per queste specie) con quella degli uomini.
Gatto selvatico (Felyx silvestris)
Il gatto selvatico è un carnivoro fortemente territoriale, che ama risiedere all’interno delle aree forestali. Si nutre di uccelli e piccoli mammiferi, in Italia è presente nella fascia che va dagli Appennini centro-settentrionali fio all’Aspromonte; una seconda zona si trova sulle Alpi orientali.
A queste due aree si aggiunge l’Oasi WWF di Monte Arcosu, dove è presente la sottospecie africana nota come Felis silvestris lybica. Come sottolineato dal Consiglio Europeo e dai report IUCN, le minacce per il gatto selvatico sono rappresentate da fattori quali:
- L’ibridazione con il gatto domestico, la competizione e la trasmissione di patogeni dal gatto domestico (dal quale si distingue per taglia maggiore e alcune caratteristiche fenotipiche);
- La frammentazione dell’habitat;
- Gli incidenti stradali;
- Il prelievo illegale dei piccoli in natura da parte di commercianti senza scrupoli.
Lince europea (Lynx lynx)
Il più grande felino d’Europa, la lince europea è lunga fino a 1,3 metri (coda esclusa) e può pesare fino a 26 kg. Celebre per i suoi balzi fino a 3 metri di altezza, resi possibili dal fatto che i suoi arti posteriori sono più lunghi degli anteriori.
Abita tra le Alpi e i Pirenei, per circa 9mila esemplari nel territorio europeo. Lungo i rilievi alpini risiedono, tra Italia (soprattutto Trentino e Friuli Venezia Giulia), Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, circa 130 individui. Queste le minacce per la lince europea:
- Frammentazione degli habitat;
- Bracconaggio;
- Mortalità accidentale (investimenti stradali in primis);
- Fenomeno dell’inbreeding, ovvero l’indebolimento genetico causata dall’accoppiamento tra consanguinei.
Lince iberica (Lynx pardinus)
Questo grande vive esclusivamente nella penisola iberica e pesa in media tra i 12 e i 13 chilogrammi. Questo carnivoro è considerato, spiega il WWF, “il felino più minacciato del Pianeta“. La protezione della lince iberica è definita prioritaria dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, che ipotizza anche l’individuazione di speciali aree di conservazione.
Per anni la specie è stata minacciata dal bracconaggio e dal fatto che la sua preda preferita, il coniglio selvatico, è progressivamente sparito dai suoi territori. Grazie ad apposite operazioni di tutela si è potuti passare dai circa 160 esemplari del 2004 fino agli oltre 850 individui del 2020.