Giornata internazionale sulla consapevolezza dello spreco alimentare
Lo spreco alimentare è un fenomeno che deve essere fermato ad ogni costo. Oggi, si celebra una Giornata Internazionale al fine di sensibilizzare sul tema. Ma come fare per evitarlo? Tra le migliori abitudini, ritroviamo quella di acquistare solo ciò che effettivamente ci serve, di adottare tecniche efficienti per conservare il cibo e di riciclare, a tutti i costi ed in ogni modo, gli avanzi.
Oggi 29 settembre si celebra la Giornata internazionale sulla consapevolezza dello spreco alimentare. Questa giornata è stata creata nel 2020 dalle Nazioni Unite, a seguito del Covid-19.
Un’analisi Coldiretti, condotta su dati Coop, ha evidenziato che nei prossimi 6/12 mesi più di un italiano su tre taglierà gli sprechi e adotterà soluzioni per evitare lo spreco di cibo e favorire il recupero degli avanzi. La crisi energetica spinge dunque i cittadini ad adottare comportamenti più responsabili, al fine di risparmiare in termini economici. Nonostante questo, lo spreco alimentare resta comunque un gravoso problema.
Quanto ci costa lo spreco alimentare?
In generale, sprecare cibo ci costa circa 750 miliardi di dollari. In più, significa anche perdere 253 km cubi di acqua potabile e lavorare, a vuoto, 1,4 miliardi di ettari di terreno, circa il 30% della superficie agricola mondiale. Le emissioni di gas serra collegate allo spreco di cibo sono circa 3,3 miliardi di tonnellate (quasi il 10% del totale), alle quali vanno aggiunte quelle dovute alla fermentazione degli alimenti nelle discariche.
Ricordiamo che ogni anno va disperso circa il 14% della produzione globale di cibo, nel tragitto tra la raccolta e la vendita, senza dunque arrivare neanche sugli scaffali di un supermercato. Perdiamo anche il 17% della produzione alimentare globale, di cui l’11% nelle case, il 5% nel servizio alimentare ed il 2% nei punti vendita al dettaglio.
Spreco alimentare in Italia
In Italia, lo spreco alimentare è calato nel 2022 del 12% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i numeri sono comunque impressionanti: abbiamo buttato 27 kg di cibo a persona.
Per i consumatori, lo spreco vale 6,5 miliardi di euro. A questi, vanno aggiunti 9 miliardi persi nelle filiere. Eppure, anche nel nostro Paese c’è un problema di sicurezza alimentare, dal momento che quasi 3 milioni di persone non possono permettersi pasti regolari.
Come combattere lo spreco alimentare
Ma cosa possiamo fare per combattere lo spreco alimentare? Possiamo dire, innanzitutto, che un’attenta pianificazione dei pasti può aiutare ad eliminare lo spreco alimentare dalla nostra vita quotidiana.
Per evitare lo spreco di frutta e verdura, è importante scegliere i prodotti a KM zero, più ecosostenibili, da comprare e consumare nel giro di poco tempo. In alternativa, chi non può fare la spesa tutti i giorni può optare per prodotti a lunga scadenza.
Anche la stessa scadenza ha un ruolo fondamentale contro lo spreco alimentare: bisogna infatti distinguere i cibi da consumare “entro” una determinata data o “preferibilmente entro”. La prima infatti si riferisce ad alimenti che si deperiscono velocemente, ma la seconda indica un limite consigliato, in riferimento alle caratteristiche organolettiche o di gusto e non alla sicurezza dell’alimento, che dunque può essere consumato.
In linea di massima, per ridurre lo spreco alimentare è bene:
- acquistare solo ciò che effettivamente ci serve,
- adottare buone abitudini per conservare i cibi (prediligere i contenitori ermetici e non disdegnare il congelatore),
- riciclare gli avanzi.