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Giardino piante grasse: come costruirlo

Le piante grasse possono essere una soluzione originale per gli spazi aperti, anche in inverno: ecco come creare un giardino di piante grasse in Italia.

Giardino piante grasse: come costruirlo

Fonte immagine: Yatra via Shutterstock

Tra le varietà vegetali coltivabili, le piante grasse sono certamente fra le più amate: oltre alle insolite e attraenti forme, presentano infatti necessità di cura ridotte e possono essere adatte anche a coloro che si avvicinano al giardinaggio per la prima volta. Sebbene vengano normalmente accudite in vaso, sia in casa che all’aperto, un’idea originale potrebbe essere quella di creare uno spazio verde completamente dedicato alla loro crescita: come costruire, di conseguenza, un giardino di piante grasse?

Prima di cominciare, è bene ricordare come sia doveroso informarsi sulle condizioni atmosferiche del proprio luogo di residenza, per vagliarne la compatibilità con le piante grasse maggiormente diffuse. Molte varietà, infatti, potrebbero soffrire l’esposizione a climi particolarmente rigidi, nonché essere sottoposte a frequenti fenomeni atmosferici. Ideale, di conseguenza, sarà chiedere un parere al proprio fornitore di botanica di fiducia.

Piante grasse: i vantaggi in giardino

Pianta grassa
Fonte: Succulent Cactus Plant In Garden via Shutterstock

Le piante grasse possono rappresentare una soluzione perfetta per chi fosse alla ricerca di un giardino verde dalle più contenute necessità di coltivazione. Scegliere questi vegetali, chiamati anche piante succulente, permette inoltre di arredare spazi esterni dalla prevalenza rocciosa, eccessivamente irrorati dal sole o, ancora, raramente coinvolti da fenomeno atmosferici. E oltre alle dimensioni e alle forme singolari, che permetteranno di riprodurre un affascinante ed esotico deserto in miniatura, molte specie grasse non imporranno la rinuncia alla passione dei fiori: la gran parte è in grado di produrre esemplari appariscenti, profumati e dall’effetto del tutto scenico, sebbene tendano a durare per pochissimi giorni.

Il primo vantaggio legato alle piante grasse è, come facile intuire, relativo alle necessità di annaffiatura. Si tratta di vegetali che, dato il percorso d’adattamento nei luoghi d’origine, hanno sviluppato una struttura spugnosa e cava al loro interno, capace di contenere grandi quantitativi d’acqua per superare senza intoppo i periodi di lunga siccità. Una peculiarità che renderà resistente il giardino anche nei momenti più soleggiati e afosi dell’estate, senza timore l’area verde possa appassire oppure ingiallirsi sotto i raggi del sole.

Il secondo vantaggio, invece, è legato all’adattabilità di questi vegetali. Sebbene si sia soliti associare le piante grasse a scenari desertici o tropicali, si tratta in genere di specie più che attrezzate per superare gli sbalzi termici. Nelle aree desertiche, ad esempio, vi è un’enorme escursione tra il giorno e la notte, con temperature diurne di anche 50 gradi e notturne di poco più di 10. Di conseguenza, in un clima mite come quello dello Stivale, le succulente potranno adattarsi pressoché ovunque. Naturalmente, il freddo eccessivo potrebbe risultare incompatibile con la loro sopravvivenza. A questo merito si aggiunge anche la facilità di gestione: non producono foglie secche da raccogliere di continuo, non necessitano di grande quantità di terriccio né di dure opere di fertilizzazione, sono raramente colpite da malattie, parassiti o dai danni causati dagli animali.

L’ultimo vantaggio, infine, è relativo alla stagionalità. Mentre i giardini classici tendono ad apparire rigogliosi in primavera ed estate e spogli in autunno e in inverno, quelli di piante grasse mantengono pressoché lo stesso aspetto per tutto l’anno, pur non trattandosi sempre di specie propriamente sempreverdi. Anche quando la pianta si trova nella sua fase di quiescenza, quindi lontana dal ciclo di fioritura, lo spazio verde rimarrà comunque molto gradevole da frequentare.

Giardino succulento: consigli di costruzione

Giardino piante grasse
Fonte: Simon Tang via Shutterstock

Creare un giardino succulento è abbastanza semplice, soprattutto qualora si avesse a disposizione uno spazio esterno in prevalenza roccioso, anche costituito da ghiaia o sassi. Il terriccio ideale per quasi tutte le specie è drenante, non troppo argilloso, affinché le eventuali precipitazioni non si accumulino a livello delle radici, causando marciume e danni alla pianta. La progettazione può seguire uno schema geometrico, a seconda dalle tipologie di succulente prescelte, oppure irregolare per conferire maggiore naturalità al paesaggio creato.

La configurazione più frequente prevede la realizzazione di un piccolo viottolo, sia quest’ultimo in cemento, ghiaia, pietre o sassi, arricchito ai lati da una lunga disposizione di piante grasse, anche su più file. Il percorso interno si rende necessario per non entrare in diretto contatto con le varietà coltivate, poiché spesso ricche di aculei e quindi fastidiose in caso di cadute o urti accidentali. Per questa ragione, utile potrebbe essere la predisposizione di un basso muretto ai lati del viottolo, per ridurne la possibilità d’impatto.

La scelta delle specie è variabile e dipende dalle caratteristiche del proprio giardino e del luogo di residenza. Alcune piante grasse richiedono un’esposizione unicamente solare, quindi saranno indicate per i giardini con esposizione a sud, altre sopportano invece anche una mezz’ombra oppure climi invernali più rigidi. Nel primo gruppo possono rientrare facilmente tutte le varietà di cactus, tra cui l’amato Rhipsalidopsis gaertnerii o Cactus di Pasqua, quindi l’Echinocactus grusonii o cuscino della suocera, il fico d’India e molto altre ancora. Le Echeveria, delle vere e proprie roselle verdi, sono invece ideali per riempire spazi vuoti fra rocce, decorare le estremità di mura e gradinate o creare soluzioni cadenti con vecchi vasi rotti in terraccotta. Resistono invece egregiamente al freddo i cactus ricci della famiglia Echinocereus, il Trichocereus Validus e diverse appartenenti al genere Sempervivum. Qualora si avesse la possibilità di approfittare di una piccola copertura, anche Gymnocactus, Rebutia e Mammillaria possono resistere fino ai 10 gradi, purché non irrorate di frequente dalla pioggia.

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