Guida completa alla gestazione del gatto
Ci sono molte cose da sapere sulla gestazione del gatto: durata della gravidanza dei gatti, sintomi e consigli su cosa fare prima dell'arrivo dei gattini.
Quante cose sai sulla gestazione del gatto? Sai quanto dura? Da quali sintomi accorgerti se la gatta è incinta? Dopo quanto tempo dal parto la gatta torna in calore? Oggi andremo a vedere qualche dettaglio in più sulla gravidanza del gatto.
Anche solo per evitare che la tua micia rimanga incinta e che tu riempia casa di gattini nel giro di pochi mesi.
Gestazione gatti: quanto dura?
Con il termine di gravidanza in medicina si indica il tempo che intercorre fra l’impianto dell’embrione dell’utero dopo un accoppiamento fertile e l’espulsione del feto e dei relativi invogli fetali. Le gatte possono entrare in calore a 5,5-6 mesi, anche se alcune micie a volte anticipano il calore anche a 4-4,5 mesi.
La durata della gravidanza in un gatto in media è di 63-65 giorni, anche se per comodità si tende a considerarla di due mesi. Il tempo di gestazione dei gatti potrebbe però variare leggermente a seconda che la gatta sia una primipara o meno. E tutto questo indipendentemente dalla razza: la durata della gestazione di gatti Ragdoll, British, Siamesi, Exotic o Persiano è sempre la stessa.
In media una gatta partorisce 4 gattini, ma talvolta capita che nasca un solo cucciolo o anche più di sei. Non è possibile sapere a priori quanti cuccioli fa un gatto la prima volta, né quanti ne farà durante i parti successivi.
Sintomi della gravidanza nei gatti
Quali sono i sintomi di gravidanza dalle gatta? Inizialmente la gatta è assolutamente normale. Qualcuna più tranquilla e rilassata, ma i cambiamenti comportamentali sono minimi. A partire dal primo mese, però, si comincia finalmente a vedere qualche modifica: l’addome tende a diventare progressivamente più evidente, anche se molto dipende dal numero dei cuccioli e dalla razza.
Le mammelle tendono ad aumentare di volume e diventare evidenti dopo i 45 giorni, quindi abbastanza avanti nella gravidanza. Spesso nelle gatte primipare, cioè quelle che partoriscono per la prima volta, la secrezione di latte inizia col parto. Nelle gatte pluripare, invece, quelle che hanno già partorito in precedenza, si può avere la secrezione di latte anche una settimana prima.
Durante gli ultimissimi giorni di gravidanza, poi, è anche possibile percepire alla palpazione i movimenti fetali, prima sono visibili solo ecograficamente.
Ricapitolando. I sintomi della gestazione del gatto sono:
- cambiamenti comportamentali
- aumento di volume della pancia nelle fasi terminali della gravidanza
- aumento di volume delle mammelle nelle fasi terminali della gravidanza
- capezzoli dritti, rossi e tesi
- aumento dell’appetito
Non si hanno, invece, altri sintomi tipici della gravidanza umana: manca per esempio il vomito e la nausea gravidica. Se una gatta incinta manifesta vomito o nausea, non è da imputare alla gestazione, bensì ad un’altra patologia in corso. In questo caso non attendere e chiedi al tuo veterinario.
Come si fa a capire se una gatta è incinta?
Come fare a capire se la gatta è incinta? Dal punto di vista del proprietario al massimo potresti vedere un leggero cambio di comportamento nella micia, anche se non sempre è presente. Le gatte appaiono più tranquille e meno nervose, ma soprattutto a inizio gravidanza il carattere rimane sempre lo stesso.
Anche l’appetito potrebbe aumentare, così come il volume della pancia, ma questo succede nelle ultime fasi della gravidanza, non all’inizio. Stesso dicasi per l’aumento di volume delle mammelle.
Per fare diagnosi di gravidanza precocemente si può fare un’ecografia addominale a partire dal 18-20esimo giorno dopo l’accoppiamento. In questa fase dovresti notare che i capezzoli sono più grossi, dritti e rossi.
Fra il 18esimo e il 30esimo giorno, palpando l’addome della gatta è anche possibile sentire i bozzi fetali: si sentono delle bozzette ben separate fra di loro. Dopo quella data, però, l’utero aumenta di volume in maniera uniforme, cosa che rende impossibile percepire le bozze fetali singole.
Quello che non si può fare con l’ecografia addominale è stabilire quanti cuccioli ci siano e questo perché con la sonda magari conti sempre lo stesso cucciolo più volte, girando intorno alla medesima bozza fetale.
Per sapere quanti cuccioli ci sono è possibile effettuare una radiografia al 45esimo giorno, momento in cui si ha l’ossificazione dello scheletro: contando i crani o le colonne vertebrali, avrai una stima più precisa del numero di nascituri.
Dopo quanto tempo dal parto una gatta può rimanere incinta?
Attenzione: a sole 2-3 settimane di distanza dal parto, quando sta ancora allattando, la gatta può tornare nuovamente in calore. Se si accoppia rischia di rimanere incinta mentre sta ancora allattando la cucciolata precedente.
Questo calore post parto fa sì che la gatta, potenzialmente, possa partorire anche 2-3 volte all’anno.
Alimentazione della gatta in gravidanza
L’alimentazione della gatta in gravidanza deve essere curata in maniera particolare, ma senza esagerare. Spesso la tendenza è quella di darle troppo da mangiare sin dall’inizio della gravidanza, mentre in altri casi si dà alla micia troppo poco da mangiare. Cerchiamo di arrivare a un giusto mezzo.
Va bene aumentare di poco la razione all’inizio con un apporto maggiore verso fine gravidanza, ma non esagerate in un senso o nell’altro. Se esagerate sin da subito con razioni eccessive, ecco che la gatta potrebbe ingrassare troppo e avere poi problemi durante il parto. Ma se gliene date troppo poco, potrebbe andare in carenza.
Solitamente si tende a dare da mangiare alla gatta incinta le crocchette Kitten per gattini. Questo perché forniscono molta energia in volumi ridotti, cosa fondamentale soprattutto a fine gravidanza quando gran parte dell’addome è occupato dai gattini e lo stomaco non può dilatarsi troppo per accogliere il cibo semplicemente perché non c’è abbastanza spazio. Meglio optare per pasti piccoli e frequenti.
Occhio anche alla tentazione di supplementare sin da subito troppo la razione con calcio: si rischiano problemi di distocia e eclampsia. L’integrazione può essere fatta tramite appositi prodotti veterinari, ma verso fine gravidanza e durante l’allattamento.
Occhio poi a non vaccinare e somministrare farmaci durante la gravidanza. Nel caso fosse necessario trattare la gatta con determinati farmaci, sarà il tuo veterinario a valutare il rapporto benefici/rischi.
Cosa fare durante il parto del gatto?
Come anche il cane in gravidanza, quando si avvicina il momento del parto, la gatta tende a cercare e preparare un posto tranquillo dove partorire. Il luogo prescelto potrebbe essere il tuo letto, un cassetto lasciato aperto, un armadio o anche uno sgabuzzino.
Cerca di indirizzare la sua scelta posizionando una cuccia morbida e ricoperta di stracci o traversine in un angolo caldo e tranquillo della casa, scegliendo una zona che possa piacerle. Questo anche perché se la zona non le garba, è possibile che dopo il parto la gatta sposti i gattini per cercare un luogo più sicuro dove allattarli.
Una volta che la gatta ha iniziato a partorire, controllala, ma senza stressarla o agitarla troppo. Normalmente fanno da sole, ma tieniti pronto a intervenire se qualcosa andasse storto. Fai particolare attenzione a queste cose:
- presenza di eccessive perdite di sangue: qualche goccia di sangue è normale che venga persa durante il parto. Ma se il sangue ti sembra troppo, è possibile che ci sia un’emorragia uterina in corso
- presenza di perdite verdi o marroni: se le perdite durante il parto sono di colore verdastro, giallo-marroncine o hanno un odore purulento e nauseabondo, vuol dire che qualcosa sta andando storto. È possibile che ci sia un’infezione in corso o che i gattini siano morti in utero e si stiano putrefacendo
- contrazioni senza fuoriuscita di cuccioli: se il parto è iniziato, le acque si sono rotte, le contrazioni sono partite, ma entro due ore dalla rottura delle acque non è nato nessun gattino, allora c’è un problema. Dopo due ore dalla rottura delle acque, ormai il canale del parto si è asciugato e i cuccioli faticheranno a uscire per via dell’eccessivo attrito. Contatta subito il veterinario: è possibile che le contrazioni non siano abbastanza forti, che ci sia un cucciolo incastrato di schiena che non riesce a uscire (gattini e cuccioli possono uscire indifferentemente sia di testa che di zampe) o che l’utero sia torto. Il che vuol dire che la gatta sta andando incontro a una distocia con difficoltà di parto, cosa che mette a rischio sia la madre che i gattini
In tutti questi casi è bene contattare subito il tuo veterinario o un Pronto Soccorso Veterinario. Questo perché potrebbe essere necessario un taglio cesareo d’urgenza.
Gestazione del gatto: come prevenire?
Prevenire la gestazione del gatto? Si può solamente tramite la sterilizzazione. Se non vuoi che la tua gatta vada in calore e rischi di accoppiarsi, per prevenire gravidanze, piometre e tumori mammari il consiglio è quello di sterilizzare la gatta prima che vada in calore.
Ricordati anche che, dal punto di vista sanitario, non è necessario che la gatta partorisca, si tratta di una leggenda metropolitana. Per le gatte, l’accoppiamento, la gravidanza, il parto e l’allattamento sono tutte una questione ormonale, non c’è nessuna motivazione psicologica che le spinge ad accoppiarsi e a far nascere dei gattini.