Geco: caratteristiche, dove vive e cosa mangia
Il geco, rettile imparentato con la lucertola, è un animaletto in grado di aderire su ogni superficie. Cosa mangia, dove vive, specie e leggende famose.
Il geco è un piccolo rettile che fa parte dell’ordine degli Squamata, sottordine Sauria e famiglia Gekkonidae. Sono cugini stretti delle lucertole. Di gechi ne esistono numerose specie, ma sono tutti animaletti assolutamente innocui.
Oltre ad avere una livrea variamente colorata e dimensioni variabili a seconda delle specie, hanno la particolarità che la coda si stacca quando viene afferrata: si tratta di un meccanismo difensivo.
Inoltre è anche capace di rigenerare in parte la coda perduta. Ma conosciamo meglio questo simpatico animaletto presente con alcune specie anche qui da noi in Italia.
Classificazione scientifica del geco
Questa è la classificazione scientifica del geco:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Phylum: Chordata
- Classe: Reptilia
- Ordine: Squamata
- Sottordine: Sauria
- Famiglia: Gekkonidae
Ci sono poi tantissimi generi e specie di gechi. Molto colorato e popolare, per esempio, è il geco leopardino o Eublepharis macularius. Si tratta di un geco notturno che vive nei deserti rocciosi dell’Asia meridionale. Fra le lucertole detenute come animali domestici è la seconda in ordine di popolarità, preceduto solamente dai draghi barbuti o pogona.
Quanti tipi di gechi esistono in Italia?
In Italia possiamo trovare i seguenti tipi di gechi:
Gechi comuni
Il geco comune o tarantola muraiola o Tarentola mauritanica è lungo 15 cm, compresa la coda. Molto robusto e dalla testa piana, presenta tubercoli su tutto il corno. Come altri gechi, se perde la coda per autotomia, quando questa si rigenera, non ricompaiono i tubercoli. Gli occhi hanno la pupilla verticale e non hanno palpebre. Il colore della livrea è il grigio o marrone brunastro, con puntini più scuri.
Come geco è notturno o crepuscolare, anche se d’inverno è possibile vederlo anche di giorno. Molto territoriale, è un insettivoro. La femmina depone 2 uova due volte all’anno, ad aprile e giugno. La schiusa avviene dopo 4 mesi. La maturità sessuale arriva a 4-5 anni. Può capitare che durante l’anno faccia la muta, mangiandosi poi la pelle vecchia. Lo trovi in tutto il bacino Mediterraneo.
Geco verrucoso
Il geco verrucoso o Hemidactylus turicus è uno dei gechi presenti in Italia. È più piccolo e snello del geco comune, da cui differisce anche per il fatto di avere un artiglio alla fine di ogni dito. Ha cinque dita per zampa. Lungo 10-12 cm, il colore è grigio-rosa con macchie marroni e tubercoli giallini. L’addome è biancastro. La coda, soprattutto nei giovani, ha la livrea ad anelli neri e bianchi.
Quando è minacciato, alza la coda verso l’alto in modo che possa essere amputata tramite autotomia per sfuggire ai predatori. Emette un verso acuto. Ha le pupille verticali e il muso è tondeggiante.
Animale notturno, quando fa freddo lo troviamo in giro anche all’alba o al tramonto. È insettivoro. Raggiunge la maturità sessuale intorno ai sei mesi, si accoppia dopo il letargo invernale e dopo alcune settimane depone 1-2 uova, fino a un massimo di tre volte l’anno.
La durata di incubazione delle uova è di 6-12 settimane. I cuccioli di geco alla nascita sono lunghi 4 cm e hanno la pelle rosata traslucida che permette di vedere gli organi interni.
Lo si trova lungo tutto il bacino del Mediterraneo, nello Yemen, in Somalia, Eritrea, Iran, Iraq, Kenya, Pakistan e India.
Geco di Kotschyi
Il geco di Kotschyi o Mediodactylus kotschyi ha la particolarità di avere le zampe che assomigliano di più a quelle delle altre lucertole, prive della classica struttura lamellare di questi animali. Di colore grigio, ha bande trasversali scure o chiare e tubercoli su dorso e coda. Gli adulti sono lunghi 5,5 cm. Ha 5 dita per arto e le dita terminano con artigli. La pupilla è verticale.
Animale semidiurno, è insettivoro. Le femmine depongono 1-1 uova. Lo trovi lungo tutto il bacino del Mediterraneo orientale, fino al Libano, Giordania e Israele.
Tarantolino
Il tarantolino o fillodattiolo o Euleptes europaes è un geco che presente pelle liscia, senza tubercoli. Lungo 8 cm, con coda di 6 cm, ha meno strutture lamellari sulle zampe rispetto ad altri gechi. In questo modo la punta del dito appare più larga, con dito che assomiglia a una foglia.
La livrea è grigia o rosa, con macchie e bande più chiare o scure. In caso di autotomia della coda, questa ricresce più gonfia. Molti hanno la pupilla verticale.
Animale crepuscolare, è molto timido. Anche lui è insettivoro. La maturità sessuale arriva a 2-3 anni di vita. La riproduzione avviene in primavera, dopo il letargo. Le femmine depongono due uova anche tre volte all’anno. Le uova si schiudono a fine estate. Rispetto agli altri, è nella Red List della IUCN, a rischio estinzione.
Dove vive?
Come habitat il geco predilige gli ambienti caldi. Lo troviamo spesso sui muri, fra le cataste di legna, nelle cave e sotto le rocce. L’areale varia a seconda della specie, ma in generale lo si trova lungo tutto il Mediterraneo, dalla Spagna a Creta, nelle isole Canarie, in Africa settentrionale e in Asia.
Caratteristiche del geco e cenni di biologia
In generale i gechi sono di colore beige o grigio, maculati. Questo però accade soprattutto con le specie nostrane e quelle dei paesi temperati. I gechi dei paesi caldi, infatti, tendono ad avere colori più brillanti e accesi, soprattutto quelli con abitudini diurne.
Le dimensioni sono variabili a seconda della specie: per esempio, il geco leopardino, uno di quelli maggiormente presenti nei terrari, alla nascita pesa 2.5-3 grammi, salvo arrivare da adulti a 40-80 grammi, con una lunghezza di 20-25 cm.
Il geco più grande del mondo è il geco gigante della Nuova Caledonia o Rhacdactylus leachianus: pesa 212-279 grammi ed è luno anche a 43,18 cm, con coda lunga 11,5 cm.
Le specie notturne vedono perfettamente al buio. Alcune specie hanno palpebre fisse che formano una sorta di capsula trasparente, fra cui i generi Gekkoninae, Teratoscincinae, e Diplodactylinae, mentre altri hanno palpebre mobili, come i generi Aleuroscalabotinae e Eublepharinae.
Le zampe hanno una capacità adesiva superficiale sorprendente. Le zampe del geco presentano diverse strutture:
- lamellae: strutture morbide di 1-2 mm attaccate direttamente alle dita della zampa. Sono comprimibili e possono adattarsi a tutte le asperità
- setae: peli curvi che si estendono a partire dalle lamellae e le ricoprono. Sono composti di cheratina
- spatulae: si dipartono dalle setae
Grazie a queste strutture e alla loro capacità adesiva, i gechi possono aderire praticamente ovunque. Uno dei pochi materiali su cui non riescono ad arrampicarsi è il teflon. Tuttavia i gechi, oltre a riuscire ad aderire a numerose superfici, hanno anche la capacità di staccare le zampe a loro piacimento.
Questo avviene tramite un’azione chiamata “peeling”. Modificando l’angolo fra le setae e la superficie, il geco riesce a staccare la zampa dalla superficie.
Le zampe dei gechi hanno anche un’altra particolarità: hanno un’alta capacità autopulente, cosa indispensabile visto che eventuale polvere e sporcizia inficerebbe la loro capacità adesiva. Praticamente si ripuliscono grazie al loro continuo uso.
I gechi hanno code più o meno lunghe a seconda della specie. Come meccanismo difensivo, la coda si stacca quando viene afferrata da un predatore. Quando li spostate occhio a non prenderli dalla coda perché si stacca anche alla minima trazione. La coda poi ricresce, anche se non sarà mai esattamente uguale a prima.
Riproduzione
I gechi sono animali ovipari. Le uova sono molli e biancastre appena emesse, ma si induriscono col tempo. Anche le uova hanno capacità adesive. La schiusa dipende dalla specie: nel geco comune, per esempio, avviene dopo 4 mesi.
Alcune specie, però, sono dotate anche della capacità di riprodursi per partenogenesi: la femmina si riproduce da sola, senza necessità di avere il maschio.
Comportamento e abitudini
Alcuni gechi sono diurni, altri notturni. Molti sono attirati dalle luci artificiali, anche perché sanno che qui si concentrano più insetti. Il meccanismo di caccia è interessante: rimangono del tutto immobili fissando la preda. Poi scattano improvvisamente dopo anche qualche minuto di agguato.
I gechi sono anche i soli rettili dei paesi temperati capaci di vocalizzare. Non si limitano a sibilare, ma fanno un verso vero e proprio.
Dieta e alimentazione
Con piccole differenze a seconda delle specie, ecco che il geco è un animale insettivoro. Solitamente mangia zanzare, moscerini, mosche, falene, ragni e anche scarafaggi. Può anche nutrirsi di formiche e di piccoli invertebrati. Talvolta, se l’occasione lo richiede, può mangiare anche frutta e nettare.
Curiosità sul geco
Ecco alcune curiosità sui gechi:
- Nel cartone animato PJ Masks – Super Pigiamini, Greg è vestito da geco verde
- Un tatuaggio a forma di geco? È molto diffuso. Il tattoo del geco significa la capacità di rinascere e rigenerarsi, adattandosi alle difficoltà della vita
- Il geco non è un animale pericoloso. Anzi: è molto utile perché mangia zanzare, mosche e falene
- Dormire con un geco in casa non è un male: almeno non sarai assalito dalle zanzare di notte. E non temere: il geco non ti cadrà in testa, sono animali schivi e diffidenti che scappano al minimo rumore
- La durata di vita media di un geco varia a seconda della specie. Il geco leopardo arriva anche a 15 anni, ma in genere arrivano a 10 anni di vita
- Esiste anche il Pokémon geco: è Treecko, Pokémon di tipo Erba, starter di terza generazione della regione di Hoenn. Si evolve in Grovyle e poi in Sceptile
Geco: perché porta fortuna?
Il geco è da sempre un animale considerato di buon auspicio, un vero simbolo di fortuna. Secondo le tradizioni popolari, chi ne trova un esemplare in casa può sperare in un futuro migliore, sia sul fronte della salute che del denaro. Ma da dove arriva questa singolare leggenda?
Sembra che le credenze sul geco provengano dal Sudamerica, dove questo rettile è particolarmente diffuso. Sin da tempi antichissimi, questi animali venivano ospitati all’interno delle abitazioni, dove riuscivano a vivere in simbiosi con l’uomo.
Questo perché i gechi sono particolarmente efficaci nel ridurre il numero di insetti presenti negli ambienti, di cui vanno particolarmente ghiotti. Ad esempio, si stima che un esemplare di medie dimensioni possa ingurgitare anche 2.000 zanzare in una sola notte.
Proprio poiché si nutre di zanzare, mosche, ragni e altri insetti, il rettile ha contribuito non solo nell’eliminazione di una fonte di continuo fastidio, ma anche alla riduzione della trasmissione di infezioni e patologie portate proprio da questi esseri.
Per questa ragione, le case ricche di gechi vedevano un numero inferiore di malati e, di conseguenza, l’animale è stato immediatamente associato alla fortuna e alla buona salute. Una tradizione che continua tutt’oggi: l’usanza popolare vuole che un geco apparso in casa non venga allontanato dall’abitazione.
Un geco come animale domestico?
Un geco come animale domestico? Certo. Ma a patto che si tratti di gechi non a rischio estinzione e la cui detenzione è concessa in Italia. I gechi vengono detenuti in appositi terrari che devono soddisfare precisi requisiti di temperatura e umidità, variabili a seconda dell’origine del geco in questione.