Gatto spaventato? Cosa fare per rassicurarlo
Riconoscere e gestire la paura nel gatto, individuandone i sintomi, le ragioni e mettendo in pratica alcune tecniche di rassicurazione e di rapido relax.
Non è solo l’aggressività a caratterizzare in modo anomalo il comportamento del gatto, spesso un ruolo molto importante lo gioca la paura. Felini di solito socievoli improvvisamente diventati timidi, scostanti, sempre nascosti sotto i mobili: come comprendere questo disagio e come rassicurare l’animale?
Sono molte le condizioni che possono aver generato una paura, spesso protratta per diverse settimane, nel gatto. E sono tutte accomunate da sintomi specifici e da precisi segnali comportamentali. Prima di procedere alla comprensione e alla risoluzione del problema, però, è importante una doverosa premessa: si inizia sempre con una visita dal veterinario, necessaria per escludere cause fisiche, come una malattia in corso, alla base del disagio del micio.
Paura: i sintomi e le ragioni
L’ansia e la paura si manifestano nel gatto sia con sintomi comportamentali che con precisi segnali fisici. Nel primo gruppo rientrano tutte le tendenze evitanti insolite: il felino si nasconde negli angoli più irraggiungibili della casa, rimane immobile sotto un letto per gran parte della giornata, fugge alla presenza di bambini oppure degli ospiti, si rannicchia quando ci si avvicina o evita il contatto fisico con il proprietario. Nel secondo gruppo, invece, si può annoverare:
- Pupille dilatate;
- Occhi spalancati;
- Posizione accucciata, quasi fetale;
- Orecchie abbassate.
Tali sintomi possono essere comuni a una lunga serie di condizioni e patologie, per questo il già citato ruolo del veterinario nella diagnosi è di fondamentale importanza. Le ragioni, invece, hanno quasi sempre a che vedere con un trauma, fisico o psicologico, che il gatto potrebbe aver subito anche all’insaputa dei proprietari: un’incidente con un elettrodomestico, il morso di un insetto, la rincorsa dai cani dei vicini, uno strumento della casa particolarmente rumoroso, violenze involontarie. Non si sottovaluti, inoltre, il ruolo della territorialità: il gatto potrebbe aver paura perché sente i suoi spazi minacciati, sia da estranei che da persone che ben conosce.
Tecniche di rassicurazione
Dopo aver individuato la causa delle paure, sia da soli che con l’aiuto di un esperto di comportamento animale, si possono mettere in pratica delle tecniche per rassicurare il gatto e riportarlo alla normalità. Ci si deve però armare di ottima pazienza, perché il trattamento può estendersi anche per diverse settimane.
- Paura degli estranei: è normale che il gatto manifesti una certa paura all’ingresso di sconosciuti in casa, ma quando lo stress e l’ansia sono patologici, può presentare disagi come l’impossibilità di farlo uscire dal suo nascondiglio, feci e urina fuori dalla lettiera, graffi e morsi. Un utile tecnica è quella di predisporre una cuccia coperta all’ingresso, dove il micio potrà monitorare la situazione senza l’esclusione completa in altri ambienti, così da comprendere come la minaccia sia immotivata. Inoltre l’ospite può portare un dono, come cibo o un giocattolo, per conquistare di volta in volta gli estranei;
- Paura di un oggetto: quando l’ansia è connessa a un oggetto o a un elettrodomestico – l’aspirapolvere, la lavatrice in centrifuga – è utile tentare di ridurre il rumore prodotto da questi apparecchi con tecniche di distrazione. Un momento di gioco con un pupazzo appeso a una corda, oppure della musica dolce che copra il disturbo sonoro. Se il felino lo permette, lo si prenda in braccio e lo si rassicuri con carezze lungo tutto il corpo, soprattutto a livello del collo: è in quella zona che la mamma prende in cuccioli per trasportarli, stimolare le stesse sensazioni garantirà un rapido relax;
- Paura del proprietario: quando il felino dimostra ansia rispetto al proprietario, anche per ragioni non meglio note a quest’ultimo, si deve iniziare un percorso di reciproca fiducia. La tecnica più utilizzata è quella del cibo: ci si accuccia sul pavimento e si distendono le braccia, sul palmo della mano si posiziona quindi una manciata di crocchette. Si concede quindi al gatto il tempo di avvicinarsi e di consumare, senza muoversi o parlare. L’animale comprenderà questo gesto come una forma di rispetto.
- Paura di un altro gatto: qualora in casa fosse arrivato da poco un nuovo micio, bisogna dare il tempo al vecchio abitante di costruire il rapporto e di modificare la propria territorialità. Il proprietario deve evitare di essere sbilanciato nella gestione dei due animali, magari spinto dalle novità: quel che si concede a un esemplare – coccole, cibo, giochi e coperte – deve essere fornito anche all’altro.
Sempre il veterinario potrà consigliare, nei casi più gravi, anche dei rimedi naturali o farmacologici per ridurre lo stress. Molto efficaci sono i diffusori elettrici per gatti, pensati per rilasciare nell’ambiente degli specifici ferormoni con effetto calmante, non percepibili dall’olfatto umano. Anche un giocattolo a base di catnip, infine, potrebbe sortire lo stesso effetto.