Gatto calico: significato, genetica, colori
Il gatto calico è un felino dalla colorazione unica e particolare: ecco il significato, la genetica alla base della tinta e i colori più frequenti.
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Il gatto calico è un esemplare dalla particolare colorazione, in grado di combinare geneticamente tre variegate tonalità: rosso-crema, bianco e nero-blu-cannella-marrone. Non è una razza ma una tipologia di colorazione che può investire ogni tipo di famiglia felina, con una quasi esclusività femminile: i maschi calico sono in numero nettamente minore e considerati portafortuna. Dall’aspetto davvero originale, le gatte calico sono animali unici e affascinanti, la cui presenza rimanda a leggende e storie del passato.
Caratteristiche e genetica
I tre colori caratterizzano il nome calico, ma nel resto del mondo questa particolarità è riconducibile ad altri termini, quali brindle, tricolor cat, mi-ke in Giappone, quindi lapjeskat in Olanda e chatte d’Espagne in Quebec. Come anticipato, si tratta di una modificazione genetica che incide quasi esclusivamente sui gatti di sesso femminile e può investire tutte le razze conosciute. Il mix di colori non va però confuso con il tortoishell o tortie, noto anche come squama di tartaruga e tigrato, nonché con il torbie.
Nel calico le macchie di colore sono ben distinte e non miscelate mentre appare netta la predominanza di pelo bianco: nasce da una particolare combinazione genetica nota come mosaico genetico o mosaicismo, ovvero la presenza in un individuo pluricellulare, di due o più linee con diversi patrimoni genetici che vengono rappresentati in sincrono. Solitamente il gatto calico è femmina per una questione cromosomica legata anche alla predominanza del colore rosso, secondo solo al bianco; i maschi calico sono una sorta di rarità, frutto di un errore genetico, e sono quasi sempre sterili: ne nasce uno su 3.000, mentre 1 su 10,000 è fertile.
Gatto calico: carattere
Non è chiaro se sia solo una leggenda popolare o frutto della realtà quotidiana, ma il calico è considerato un gatto dal carattere piuttosto nervoso e non particolarmente docile. Come anticipato, il calico è presente in ogni razza e questa particolarità incide anche sul carattere definitivo, dove le singole predisposizioni si fondono con l’instabilità emotiva tipica del tricolore. Molti studi di settore hanno rimarcato questa nota aggressiva e nervosa, ma potrebbe semplicemente risultare una sorta di leggenda popolare legata alla sua particolarità cromatica. Molti proprietari invece confermano un atteggiamento vivace, attento e curioso in un gatto coccolone e affettuoso sempre presenta accanto all’umano preferito.
Alimentazione, cura e prezzo
Non necessita di cure e alimentazioni particolari se non quelle legate alla razza di appartenenza, il calico non è un gatto che si può allevare perché è il frutto di combinazioni genetiche naturali. Ma il suo prezzo di vendita varia in base alla razza di appartenenza, quindi alla casualità della nascita. Il calico può presentarsi anche nella variante torbie, con macchie e tigrature evidenti.
Curiosità e leggende
La nomea di gatto nervoso lo segue da sempre, ma il calico è in realtà un animale molto indipendente che non disdegna le coccole, anche se preferisce non essere disturbato. Venerato sin dall’antichità, è sempre stato considerato un gatto magico: in Egitto veniva raffigurato con costanza all’interno dei geroglifici mentre in Irlanda la sua coda strofinata su di una verruca ne permetteva la caduta. In Giappone i marinai erano certi che la sua presenza sulle navi scacciasse fantasmi e tempeste, inoltre è da sempre raffigurato come gatto porta fortuna: il classico maneki-neko dalla zampa alzata e solitamente maschio.