Gatti: un collare per salvare gli uccelli selvatici
I collari colorati riducono del 54% il numero di uccelli, anfibi e rettili uccisi dai gatti domestici: i risultati di uno studio condotto in Australia.
Fonte immagine: Cat hunting a bird via Shutterstock
I gatti domestici uccidono milioni di uccelli selvatici ogni anno, tanto da costringere a specifici interventi di conservazione. Non solo in Giappone, dove sull’isola di Mikura è stato avviato un singolare piano d’adozione poiché i felini metterebbero a repentaglio la biodiversità del luogo, ma anche nel Regno Unito. Secondo le stime, infatti, soltanto oltremanica sarebbero 55 i milioni di volatili uccisi dalle doti di provetto cacciatore del gatto. Per conservare le popolazioni di uccelli, senza però snaturare l’essenza dei mici, arrivano oggi i risultati di una ricerca: un collare colorato potrebbe essere la soluzione per entrambe le specie.
Una ricerca, pubblicata su Applied Animal Behaviour Science, svela come il ricorso a collarini dalle forme arcobaleno possa ridurre del 54% il tasso di uccelli, rettili e anfibi uccisi dai gatti. Il tutto senza bloccare l’indole da cacciatore del felino, costringendolo all’esclusiva vita domenica. Un esemplare di questo collare è già in commercio, si chiama Birdsbesafe e ricorda da vicino quegli elastici colorati e pomposi tanto di moda negli anni 90.
La ricerca, condotta da Carherine Hall della Murdoch University in Australia, ha coinvolto 100 gatti soliti a cacciare nei sobborghi di Perth. Nel corso di sei settimane, i proprietari coinvolti hanno raccolto e congelato qualsiasi preda il felino abbia condotto a casa, per poi trasferire il tutto in sede di ricerca. Stando a quanto emerso, soluzioni come Birdsbesafe sarebbero efficaci nel ridurre sensibilmente le uccisioni di uccelli, anfibi e rettili, mentre non avrebbero particolare influenza sui mammiferi, come i topi. La motivazione non sarebbe altro che una conferma dell’efficacia del dispositivo: il collare, dai colori sgargianti, sarebbe pensato per stimolare la visione selettiva di questi animali, che fanno affidamento su tonalità del giallo o del rosso per individuare agilmente un predatore nascosto tra erba e foglie. Rendendo il gatto più evidente agli occhi di un pettirosso, in altre parole, si garantisce quel tempo sufficiente affinché il volatile possa reagire e scappare.
La scelta della tonalità, inoltre, sembra variare a seconda della specie da proteggere. Lo studio ha studiato gli effetti di tre versioni dello strumento: a predominanza rossa, gialla oppure arcobaleno. Negli uccelli, sembra che il rosso e l’arcobaleno siano maggiormente riconoscibili. Per i rettili, per contro, il giallo sarebbe più efficace.
Infine, lo studio ha anche analizzato il grado di adattabilità del gatto al collare, prodotto in tessuto morbido ma comunque di dimensioni importanti. L’80% dei proprietari ha svelato come non vi siano stati problemi d’abitudine allo strumento, il 17% ha segnalato un paio di giorni necessari all’animale per prendere confidenza, mentre un 3% totale racchiude altre motivazioni. Quasi quattro proprietari su cinque, inoltre, si sono dichiarati soddisfatti dei test e hanno dichiarato di voler ricorrere al collare anche in futuro.