Fusione fredda: Toyota sarebbe interessata alle LENR
Toyota avrebbe dimostrato nuovo interesse verso la fusione fredda come alternativa dopo Fukushima al nucleare tradizionale.
La notizia gira ormai da qualche giorno e, se confermata, avrebbe la sua importanza: pare che Toyota abbia commissionato al californiano “Electric Power Research Institute” delle analisi sul fenomeno delle LENR. A fare circolare la notizia per primo è stato il blogger esperto di fusione fredda – e da tempo scettico rispetto al lavoro di Andrea Rossi – Steven B. Krivit.
La notizia, come detto, ha una sua importanza, perché sancirebbe il ritorno del colosso giapponese nel mondo della fusione fredda. È giusto parlare di ritorno, dato che risulta un interessamento fattivo della stessa Toyota nel 1990, quando i lavori di Pons e Fleischmann avevano un’eco anche superiore a quello odierno di Rossi e compagnia.
A condurre il colosso automobilistico verso le LENR potrebbe avere svolto un ruolo decisivo anche un’altra vicenda. Dopo il disastro di Fukushima e lo spegnimento di tutte le centrali nucleari in Giappone, il Paese ha cominciato a dover utilizzare metodologie di approvvigionamento dell’energia diverse: soprattutto gas liquido importato dall’Australia. Tutto ciò sta avendo un costo e le infrastrutture non sembrano del tutto all’altezza per garantire questa transizione energetica, anche momentanea, dal nucleare agli idrocarburi.
I Giapponesi, poi, per la prima volta stanno iniziando a provare dei forti sentimenti anti-nucleare, segno che un ritorno in massa a questa fonte energetica non è affatto scontato. Non è strano, allora, che la Toyota investa nello studio di tutte le possibili alternative a gas e nucleare tradizionale: LENR comprese.
Fonte | EnergyCatalyzer