Fusione fredda: tutti i progetti sul mercato
Panoramica dei progetti che utilizzano le LENR e che si apprestano a sbarcare sul mercato, non solo l'E-Cat di Andrea Rossi.
Un lutto ha colpito in questi giorni il mondo della fusione fredda: il 7 agosto, Martin Fleischmann, uno dei chimici responsabili dei primi (contestatissimi) esperimenti sulle LENR, è deceduto all’età di 85 anni.
Lascia una situazione che nell’ultimo anno è esplosa: diverse aziende in tutto il mondo dichiarano di avere realizzato reattori a fusione fredda pronti per essere lanciati sul mercato. La più celebre, la Leonardo Corporation di Andrea Rossi, addirittura presenta 3 modelli del proprio E-Cat:
- E-Cat domestico che dovrebbe essere pronto per il 2013
- E-Cat da 1MW, di cui ci sarebbero ben 13 ordini, più un’unità già venduta ad un ente militare statunitense, rimasto segreto
- Hot-cat, che genererebbe alte temperature, tali da rendere possibili applicazioni anche per la produzione di energia elettrica
Intanto, sempre più media si interessano al tema. Ultimo in ordine di tempo Forbes, che ha dedicato a Fleischmann ed ai suoi eredi un interessante articolo, soprattutto perché al contrario di molte voci su internet non ha lesinato critiche e dubbi.
A tanti anni dagli esperimenti di Fleischmann e Pons, la fusione fredda non ha ancora convinto al 100% della sua veridicità. L’analisi di Forbes rispetto alle dichiarazioni dei vari nuovi guru ha i suoi fondamenti:
- Nonostante la promessa di un imminente lancio sul mercato dell’E-Cat, Andrea Rossi ci ha solo fornito fino ad ora parole ed alcuni test poco attendibili. Sappiamo che un ente militare avrebbe acquistato un E-Cat da 1 MW, ma non sappiamo il nome; sappiamo che la Leonardo Corporation starebbe mettendo su delle fabbriche di E-Cat, ma non sappiamo dove. In altre parole, tutte le speculazioni sul reattore di Andrea Rossi si basano sulla parola dello stesso ingegnere italiano. Dopo tanti mesi non è tantissimo.
- Le cose vanno similmente per la Defkalion. In questo caso, in più c’è un trasferimento in Canada dell’azienda, le cui ragioni sono state addebitate alla crisi greca. Versione poco credibile, secondo molte voci.
- La Brillouin sembra fare passi da gigante. Il suo reattore a fusione fredda è già alla sua terza versione. Spettacolare risultato, peccato che nessuno sappia niente degli altri due. Anche qui, sono solo parole, fino ad ora.
- Della Blacklight power si registra l’interesse a realizzare dei test guidati da esterni che provino il reale funzionamento di quest’altro reattore. Interesse che però non si è ancora, misteriosamente, realizzato.
Abbastanza punti per decretare che tutta questa storia non sia che una bufala? Non per forza. Difficilmente, secondo noi, della decina di competitor sulla fusione fredda la maggior parte avrà davvero qualcosa in mano. Eppure tante conferenze, anche di una certa rilevanza, si stanno organizzando in tutto il mondo. Ed aziende come la National Instruments stanno lavorando ai macchinari per i sistemi di controllo dei reattori che dovrebbero essere realizzati.
Dal nostro punto di vista, l’ultima parola sulla faccenda non solo deve essere ancora detta, ma è ancora lontana la data in cui potrà essere pronunciata.