Fusione fredda: Francesco Piantelli sfida Rossi e il suo E-Cat
Successo per la presentazione delle ricerche sulle LENR di Francesco Piantelli, che si candida ad essere uno dei competitor di Andrea Rossi.
Sono giunte notizie davvero interessanti per il mondo della fusione fredda. Mentre Andrea Rossi e la Defkalion continuano la loro corsa verso la produzione dei primi reattori LENR commerciali, circondati – va detto – da un certo scetticismo, un nuovo attore si è aggiunto al gruppo.
Stiamo parlando di Francesco Piantelli dell’Università di Siena e, a dirla tutta, non è proprio una new entry nel campo, quanto piuttosto uno dei ricercatori italiani più attivi nel settore delle reazioni LENR, soprattutto fra idrogeno e nichel, ovvero le stesse utilizzate da Andrea Rossi per far funzionare l’E-Cat.
Già lo scorso giugno, quindi quasi un anno fa, Daniele Passerini notava come Piantelli e la figlia avessero appena presentato una domanda di brevetto per:
metodo e apparato per generare energia mediante reazioni nucleari di idrogeno adsorbito per cattura orbitale da una nanostruttura cristallina di un metallo.
In questi giorni, il ricercatore italiano è tornato alla ribalta grazie ad una conferenza tenuta per l’International Society for Condensed Matter Nuclear Science (ISCMNS). In questa sede, Piantelli ha mostrato i risultati dei suoi esperimenti.
Per farla breve, il ricercatore senese avrebbe realizzato un reattore a fusione fredda capace di produrre 91 Watt con l’utilizzo di appena 20 Watt per sostenere la reazione: quindi una produzione netta di 71 Watt (che Piantelli immagina già di poter incrementare). Inoltre, si sarebbe molto vicini a realizzare un reattore capace di auto-sostenersi energeticamente.
L’obiettivo di Piantelli non è diverso da quello di Andrea Rossi: anche in questo caso è stata messa su un’azienda, la Nichenergy, che dovrebbe occuparsi di mettere in commercio nei tempi tecnici un reattore a fusione fredda di uso domestico. Si noterà, comunque, come i risultati da lui dichiarati sono equivalenti a quelli che Rossi dichiarava già un anno e più fa. Piantelli sembra, quindi, in un ritardo difficilmente colmabile rispetto ai competitor.
Va tenuto conto, però, proprio del brevetto presentato: se il ricercatore senese bruciasse nel tempo Andrea Rossi e la Defkalion nella gara dei brevetti, alla fine i tempi di sviluppo della tecnologia applicata diventerebbero secondari. Inoltre, la relativa calma con cui Piantelli si sta muovendo, potrebbe (immaginiamo) significare poca fiducia nel fatto che la Leonardo Corporation di Rossi e la Defkalion siano davvero così vicine alla produzione di un reattore commerciale.
Solo il tempo ci darà delle risposte precise.