Frutti esotici: elenco, proprietà e coltivazione in Italia
I frutti esotici sono da tempo giunti anche sulla tavola degli italiani: ecco l'elenco dei più diffusi, le loro proprietà e la coltivazione in Italia.
I frutti tropicali, chiamati anche frutti esotici, sono molto apprezzati e consumati in Italia sebbene l’origine di questi alimenti debba essere ricercata lontano dalla Penisola. I frutti tropicali provengono infatti dalle zone della Terra comprese tra i due tropici o immediatamente limitrofe, dove il clima tropicale o subtropicale permette di coltivare diverse varietà di frutta.
Le differenze tra i frutti esotici e quelli “italiani”, o meglio da sempre coltivati sul territorio nazionale, riguardano soprattutto l’apporto lipidico e proteico: nel primo caso, infatti, sono spesso presenti elevate quantità di grassi saturi che fanno lievitare il quantitativo di calorie.
Molti dei frutti tropicali sono disponibili sul mercato italiano grazie all’importazione, sebbene come vedremo in seguito alcune tipologie sono ormai coltivate in alcune zone del Belpaese con discreto successo.
Frutti esotici: elenco varietà comuni
La lista dei frutti esotici che è possibile gustare in Italia è molto lunga, elenco che comprende innanzitutto le varietà più comuni.
Banane
Le banane rappresentano di certo il frutto esotico più conosciuto e consumato in tutto il mondo, anche poiché la loro coltivazione è ormai diffusa a livello globale nelle aree dal clima caldo e temperato. Sono però originarie del Sudest asiatico e, a livello botanico, più che un frutto vengono considerate le “false bacche” dell’omonimo banano.
Dolci e impiegate nelle più svariate ricette, le banane assicurano un enorme apporto di potassio: un minerale rinvigorente e necessario per il buon funzionamento dei muscoli, per questo il frutto è molto consumato in estate quando perdere liquidi e sali minerali è più facile per via del caldo.
Ananas
Anche l’ananas è ormai comunemente entrato nella dieta di tutto il mondo, sebbene le sue origini risalgono ai Caraibi e al Sudamerica. Si tratta di un frutto che cresce in modo insolito, al centro di piccoli arbusti dalle lunghe foglie allungate, impiegato sia per ricette dolci che salate.
L’ananas è anche importante per il suo contenuto in bromelina, un principio nutritivo dalle proprietà antinfiammatorie antistaminiche, oggi impiegato anche per numerosi farmaci.
Cocco
Il cocco è il frutto dell’omonima palma da cocco e le sue origini risalgono al Sudest asiatico, sebbene sia pressoché coltivato in tutte le aree tropicali del mondo. Si tratta di un alimento decisamente nutriente, grazie ai suoi acidi grassi di elevata qualità, e molto versatile per l’uso.
Oltre alla polpa se ne consuma l’acqua interna, rinfrescante e dalle note gustative dolci, ma se ne può ricavare anche un latte vegetale e un olio ricco di vitamina E, utile contrasto all’azione dei radicali liberi.
Avocado
L’avocado è uno dei frutti maggiormente in voga negli ultimi anni, tanto da essere addirittura diventato un simbolo della generazione dei Millennial. Di origine sudamericana, è noto non solo per il suo grande e solido nocciolo, ma anche e soprattutto per le sue proprietà nutritive.
È infatti un alimento decisamente calorico – circa 160 kcal per 100 grammi di frutto – ma ricco di acidi grassi utili all’organismo e di vitamina E. È inoltre alla base di molte ricette, come la salsa guacamole.
Kiwi
Da tempo immemore consumato e coltivato su tutto lo Stivale, il kiwi è un frutto di origine cinese, importato in Europa in tempi antichi grazie agli scambi con l’Oriente. In Italia, l’area dove viene maggiormente prodotto è la Romagna.
È uno dei frutti a più alta concentrazione di vitamina C, tanto da superare addirittura gli agrumi, ed è anche noto per le sue proprietà digestive e lassative, ideali in caso di stipsi.
Datteri
Ricavato dall’omonima palma da dattero, questo frutto nasce nei luoghi caldi e desertici del NordAfrica e del Medio Oriente, dove è considerato un alimento fondamentale per recuperare le energie perse a causa del caldo. Dolce poiché ricco di zuccheri, è un alimento iper-calorico: ogni 100 grammi apportano 282 kcal.
In Italia i datteri sono associati soprattutto alle festività del Natale, dove vengono consumato essiccati sia per la loro dolcezza che come buon augurio per l’anno nuovo.
Lime
Conosciuto anche come limetta, il lime è un agrume tipicamente tropicale, tanto che i paesi d’origine sono la Malesia e l’India. Dalla buccia di color verde intenso, presenta un gusto leggermente più aspro del limone, ma anche un profumo più intenso grazie alla sua ricchezza di acido citrico.
In Europa non è coltivato e raramente viene consumato come frutta da tavolo. È maggiormente scelto per insaporire secondi piatti o, ancora, come accompagnamento ai cocktail.
Mango
Il mango è una vera e propria drupa, ovvero un frutto carnoso caratterizzato da una porzione legnosa interna. È originario dell’Asia meridionale e viene regolarmente coltivato in tutto il Sudest asiatico, dall’India alle Filippine.
È un frutto ricco di vitamina C e betacarotene e, per questo, è considerato un alleato sia del sistema immunitario che della pelle. Il betacarotene stimola infatti la produzione di melanina, essenziale per proteggere la cute dall’azione dei raggi solari.
Papaya
La papaya è il frutto di un piccolo albero che cresce spontaneamente in America Centrale. Si caratterizza per la sua polpa gialla e per la presenza di centinaia di piccoli semi, raggruppati al centro del frutto. Oggi è consumato pressoché in tutto il mondo e può essere coltivato in quei luoghi dalla temperatura dal mite al molto caldo.
Si tratta di un alimento rinforzante per il sistema immunitario, data la ricchezza di vitamina C, ma anche ricco di minerali fondamentali quali il potassio. Ancora, può avere effetti blandamente antisettici e antistaminici, tanto che alcuni dei suoi principi sono impiegati nei farmaci.
Litchi
Conosciuto anche come ciliegio della Cina, il litchi è originario del Sudest asiatico. Si caratterizza per una buccia rossa e rugosa, che racchiude all’interno una polpa bianca, morbida e lucida.
Il frutto è ricco di vitamina C, quasi più degli agrumi, e per questo è un validissimo alleato del sistema immunitario. Ancora, presenta alti dosi di antiossidanti che concorrono a contrastare i radicali liberi, primi responsabili dell’invecchiamento cellulare.
Platano
Il platino non è altro che una varietà di grandi dimensioni della banana, tanto che in Sudamerica – ovvero nel Paese di origine – sul mercato non si fa distinzione fra i due frutti. D’altronde, si tratta di due cultivar del genere Musa, ovvero quello della banana, in particolare la Musa acuminata e la Musa balbisiana.
Il platano è noto poiché aiuta la digestione, facilita l’azione dell’intestino grazie alle sue fibre, riduce il gonfiore e aiuta a eliminare l’aria in eccesso. Inoltre, è ricco di sali minerali utili per i muscoli.
Tamarindo
Originario dell’Africa occidentale, il tamarindo è un frutto oggi diffuso in tutto il mondo, anche se non viene consumato fresco. Poiché estremamente aromatico, è infatti scelto per la produzione di bevande, cocktail, per insaporire secondi piatti e come ingrediente per la salsa Worcestershire.
Si tratta di un frutto decisamente antossidante, poiché ricco di acido tartarico: una soluzione che contrasta la produzione di radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
Frutti esotici: lista dei meno comuni
Ma quali sono i frutti esotici meno comuni, quelli che oggi vengono considerati a tutti gli effetti degli alimenti tropicali, poiché poco diffusi sul mercato europeo?
- Feijoa: piccolo frutto dalla buccia verde e dalla polpa gialla, è originario dell’America meridionale ed è ricco di vitamine C e del gruppo B;
- Maracuja: noto anche come frutto della passione, nasce dalle pianticelle di passiflora. È un antiossidante naturale, perché particolarmente ricco di vitamina E;
- Guava: dalla buccia verde e dalla polpa di intenso colore rosso, la guava è di origine asiatica ed è uno dei frutti maggiormente ricchi di vitamina C;
- Durian: originario dell’Indonesia, è uno dei frutti più grandi al mondo, perché alcuni esemplari possono pesare anche 20 chili. E ha una singolare caratteristica: da fresco emana un odore molto sgradevole, mentre una consistenza simile alla carne;
- Mangostano: singolare frutto dalla buccia violacea e dalla polpa bianca, è anch’esso originario del Sudest asiatico. Ricorda nel sapore le pesche ed è ricco di antiossidanti
- Tomatillo: originario del Messico, è un parente lontano del pomodoro, ricoperto però da una buccia fogliacea che ne ricopre il vero frutto;
- Graviola: conosciuto anche come guanàbana, è un frutto tipico dello Sri Lanka, dalla polpa bianca e dura. È oggetto di numerosi studi per le sue possibili proprietà anticancro;
- Giaca: è un frutto poco conosciuto ma molto nutriente, ipercalorico e perfetto sostituto dei carboidrati complessi. Se coltivato in modo estensivo, potrebbe migliorare la dieta dei Paesi più poveri del mondo.
Frutti esotici coltivabili in Italia
La maggior parte della frutta esotica disponibile sul mercato italiano, facilmente reperibile in tutti i periodi dell’anno, proviene dalle zone che si trovano fuori dai confini nazionali. Importiamo, ad esempio, l’ananas dalla Costa Rica e le banane anche da Colombia ed Ecuador.
Da alcuni anni anche in Italia, soprattutto in alcune zone del Centro e del Sud, si è diffusa la coltivazione di alcune varietà di frutti tropicali specialmente in regime di agricoltura biologica. Importante è anche la coltivazione dell’ananas, soprattutto nelle regioni meridionali dello Stivale.
L’avocado e il mango in Sicilia
È soprattutto la Sicilia a caratterizzarsi per una produzione copiosa di questi prodotti, soprattutto nelle zone costiere: dell’avocado, ad esempio, viene coltivata specialmente la varietà Hass che vanta dimensioni ridotte rispetto al frutto esotico originale ma è molto resistente, dotata di una colorazione verde maggiormente scura rispetto alle altre varietà, con una buccia particolarmente rugosa. Predilige un’esposizione molto soleggiata e, soprattutto, per consentire una crescita ottimale la temperatura non deve scendere sotto lo zero nei mesi invernali.
È anche diffusa la varietà Kesington Pride di mango, una cultivar che cresce bene nei terreni ben drenati e a un’altitudine non eccessiva, protetto dalle temperature basse.
Frutto della passione e maracuja al Sud
Diverse aziende agricole del Sud della penisola, inoltre, hanno avviato la produzione di litchis – che matura a partire dalla fine di giugno – e maracuja, noto anche come passion fruit.
In Sicilia, infine, da alcuni anni è stata avviata la coltivazione anche di platani, ananas e banane, specialmente nel palermitano, a Terrasini. Il Lazio, invece, vanta una vasta produzione di kiwi.
Nei Paesi del Mediterraneo, tra cui anche la Calabria e la Sicilia, si coltiva l’annona cherimola: è una pianta originaria del Perù, Ecuador, Colombia e Bolivia che produce frutti dal sapore acido molto particolari. In Liguria e in Toscana, inoltre, si coltiva la feijoa, arbusto sempreverde che produce frutti dalle dimensioni simili alle prugne, di forma ovale o piriforme.