
Pesticidi in frutta e verdura
La frutta e la verdura che consumiamo quotidianamente รจ spesso contaminata da pericolosi pesticidi. ร questo lโallarme che emerge dal rapporto โStop Pesticidiโ di Legambiente, presentato il 17 dicembre dallโassociazione e realizzato in collaborazione con Alce Nero. Delle concentrazioni che possono arrivare fino alla metร dei prodotti vegetali in commercio, con un picco del 70% per quanto riguarda la sola frutta.
[ghshortpost id=331874 title=โBanane, pesticidi penetrano le bucce nella metร dei casiโ layout=โpost_insideโ]
Un problema che deve essere subito affrontato, poichรฉ lโingestione continuativa di pesticidi potrebbe avere effetti sulla salute umana nel lungo periodo.
Frutta, verdura e pesticidi: lo studio
Legambiente e Alce Nero hanno voluto analizzare un corposo campione di frutta e verdura disponibili oggi sul mercato italiano. E i dati emersi sono particolarmente allarmanti: sebbene solo lโ1.2% dei prodotti alimentari superino le soglie di legge, ben il 46.8% del campione presenta una contaminazione da uno o piรน pesticidi. E sulla sola frutta si arriva a picchi del 70%, a volte addirittura superati. ร il caso dellโuva da tavola, allโ89.2%, le pere allโ85.9% e le pesche allโ83.5%. Non va meglio per i cibi esotici o di importazione: le tanto amate bacche di Goji e le olive egiziane appaiono essere tra le piรน contaminate.
In generale, il 52% di tutti i campioni analizzati contiene residui di pesticidi. Cosรฌ commenta Legambiente:
Un risultato non positivo e che lascia spazio a molti timori sulla presenza di prodotti fitosanitari negli alimenti e nellโambiente.
La lista dei pesticidi piรน utilizzati in Italia รจ molto lunga e comprende, perlopiรน, fungicidi e insetticidi destinati al settore agricolo. Fra questi Boscalid, Dimethomorph, Fludioxonil, Acetamiprid, Pyraclostrobin, Tebuconazole, Azoxystrobin, Metalaxyl, Methoxyfenozide, Chlorpyrifos, Imidacloprid, Pirimiphos-methyl e Metrafenone.
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Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, ha cosรฌ commentato dalle pagine di Agi i risultati ottenuti dallo studio:
Serve una drastica diminuzione dellโutilizzo delle molecole di sintesi in ambito agricolo, grazie a unโazione responsabile di cui essere tutti protagonisti. Per capire lโurgenza di questa transizione, si pensi alla questione del glifosato, lโerbicida consentito fino al 2022, nonostante il 48% degli Stati membri dellโUe abbia deciso di limitarne o bandirne lโimpiego per la sua pericolositร ; lโItalia inizi dalla sua messa al bando. [โฆ] Inoltre per diminuire la chimica che ci arriva nel piatto รจ necessario adeguare la normativa sullโuso dei neonicotinoidi, seguendo lโesempio della Francia che da anni ha messo al bando i 5 composti consentiti dallโUe, e approvare al piรน presto il nuovo Piano di Azione Nazionale sullโuso sostenibile dei prodotti fitosanitari.