Frana
Le frane rappresentano uno dei disastri naturali più drammatici e, purtroppo, anche frequenti. In pochi secondi sono in grado di mobilitare un’enorme massa di terreno e detriti, tale non solo da modificare il profilo di pendii e montagne, ma anche di sommergere tutto ciò che la frana incontra lungo il suo cammino.
Una furia che trascina con sé alberi, vegetazione e soprattutto strutture umane: strade, reti di fornitura elettrica, condutture del gas e case. Negli episodi più gravi, la caduta di massi e terreno è in grado di cancellare interi centri abitati: un dramma davvero incredibile. Ma cosa sono le frane e quali sono le cause scatenanti di questo fenomeno?
Come già anticipato, le frane rappresentano uno dei disastri naturali più frequenti. E non solo per cause naturali. Purtroppo, negli ultimi decenni questi fenomeni si sono moltiplicati per l’azione dell’uomo che, con la distruzione delle risorse naturali e l’urbanizzazione selvaggia, ha reso il territorio sempre più fragile.
Di seguito, tutte le informazioni utili.
Con il termine frane si indica un fenomeno geologico, di norma improvviso e violento, che si caratterizza per la caduta di terreno, rocce e altri detriti da profili montuosi e collinari. Per varie ragioni, tra cui la perdita di tenuta del terreno oppure intense precipitazioni, questi materiali si staccano dalla loro sede originaria e, per la forza di gravità, cadendo colpiscono tutto ciò che incontrano lungo il loro passaggio.
Come già anticipato, le frane si caratterizzano per la loro intensità e per la loro violenta forza distruttiva. A volte può bastare un ridotto smottamento, oppure la caduta di un masso di piccole dimensioni, per attivare una vera e propria reazione a catena.
Migliaia di tonnellate di terreno e massi si riversano così a valle in pochissimi secondi. Ancora, a volte le frane coinvolgono gli strati più superficiali del profilo montuoso, altre quelli più profondi. Nel secondo caso, si assiste a smottamenti particolarmente gravosi, poiché coinvolgono tutto il manto verde che caratterizza i profili montuosi, alberi compresi. In linea generale, una frana è composta da tre parti:
Non si deve però pensare che le frane coinvolgano solo colline e montagne, poiché si verificano in una molteplicità di luoghi geologici diversi. Ad esempio, sono abbastanza frequenti lungo le coste marittime, con la caduta improvvisa di grandi porzioni di scogli. Ancora, si verificano anche in ambiente sottomarino, dove sono molto diffuse.
Come facile intuire, esistono diversi tipi di frane, classificati a seconda della tipologia di caduta, della massa di terreno e rocce spostata e dei danni provocati sul territorio.
Come facile intuire, esistono anche altre tipologie di frane, come quelle a ribaltamento o, ancora, ad espansione laterale, i cui effetti sono molto simili a quelle già elencate. Nel primo caso, il processo è molto simile a una frana di crollo, nel secondo a una frana di colamento.
Ma come si forma una frana? Quali sono le cause di questo pericolo disastro ambientale? Non è sempre facile individuare le ragioni che hanno portato alla caduta di grandi masse di detriti al suolo, perché molto dipende dalla geografia tipica del territorio coinvolto che dalle condizioni dello stesso.
In linea generale, si identificano tre grandi gruppi:
Come già segnalato in apertura, l’impatto dell’uomo sull’ambiente sta determinando frane sempre più frequenti. È quanto rivela uno studio condotto dalla Sheffield University, nel Regno Unito. I ricercatori hanno analizzato oltre 4.800 frane con esisti drammatici.
Come distruzioni di interi paesi e morte di più di 50.000 persone, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016. Dai dati, è emerso come per almeno 700 di questi eventi disastrosi si potesse ricostruire un’impronta umana.
Ma in che modo l’uomo influisce sulle frane, aumentandone la quantità nel tempo e la loro intensità?
In Italia è previsto da tempo un sistema di monitoraggio dei siti a rischio frana, attivo su tutto il territorio nazionale e istituito sin dal 2008 dal Ministero delle Infrastrutture. Con l’aiuto di geologi, ricercatori, forze dell’ordine e le autorità locali, si controllano le condizioni di pendii e scarpate, per determinare la probabilità di una frana.
Tra gli aspetti presi in considerazione vi sono la qualità e la tenuta del terreno, la distribuzione della vegetazione, le caratteristiche idrogeologiche del sito. Inoltre, vengono utilizzati anche strumenti avanzati come sensori, per misurare anche le più piccole variazioni e le scosse telluriche, nonché il monitoraggio attivo tramite GPS.
La prevenzione è altrettanto importante e si basa, sostanzialmente, sul ripristino delle condizioni ideali affinché i profili e i pendii siano in grado di sorreggere terreno e massi, sia in superficie che in profondità. In generale, la prevenzione si attiva su due macro-fronti:
Fonti