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Fotovoltaico condomini: come funziona e conviene?

Il fotovoltaico per condomini è sempre più richiesto: anche i complessi più popolati vogliono approfittare di questa risorsa ecologica, per autoprodurre energia e tagliare i costi in bolletta. Ma quando può essere installato un impianto fotovoltaico, quali autorizzazioni si devono avere e come va gestito il rapporto fra tutti i condomini? E, ancora, si tratta di un investimento sufficientemente conveniente per le famiglie che abitano il palazzo?

Fotovoltaico condomini: come funziona e conviene?

Fonte immagine: Unsplash

Fotovoltaico per condomini, come funziona? È questa una domanda che certamente si è posto chi vive in condominio, nel notare come gli impianti fotovoltaici stiano diventando sempre più economici ed efficienti. E, in un periodo di forte crisi energetica come quello che sta vivendo l’Europa, poter produrre in autonomia la propria energia significa alleggerire enormemente le bollette.

Eppure, mentre per le abitazioni monofamiliari la scelta è facile, così non avviene per le abitazioni multiple: chi deve decidere per l’installazione? Quale accordo devono raggiungere i condomini? Come si suddividono le spese?

Quella del fotovoltaico per condomini è una realtà che ha ricevuto una forte spinta negli ultimi due anni, grazie al Bonus al 110% per l’efficientamento energetico degli edifici, nonché ad altri interventi come le numerose detrazioni fiscali disponibili per gli impianti rinnovabili adatti alla produzione di energia.

Di seguito, tutte le informazioni utili.

Cosa è il fotovoltaico per condomini

Fotovoltaico sul tetto

Come facile intuire, per fotovoltaico per condomini si intende un impianto solare per la produzione di energia elettrica, installato sul tetto di questi edifici. Ma la definizione è molto ampia, poiché racchiude sia gli impianti richiesti dai singoli per uso esclusivamente privato che, naturalmente, quelli voluti da tutti i condomini dopo opportuna delibera in assemblea.

A livello tecnico, il fotovoltaico per condomini non si differenzia nel funzionamento da quello previsto per abitazioni monofamiliari. I pannelli fotovoltaici vengono montati sul tetto, con la corretta inclinazione per massimizzare l’esposizione solare, collegati in serie o in parallelo per la produzione di energia.

A loro volta, sono collegati ad un’apposita centralina – che si occupa di ripartire l’energia fra le varie abitazioni – e agli opportuni inverter, per la conversione della corrente elettrica diretta in alternata. Infine, possono essere previsti anche sistemi di accumulo a batteria o, ancora, lo scambio sul posto dell’energia prodotta con il proprio operatore di rete.

L’installazione del fotovoltaico sui tetti dei condomini si rivela solitamente molto vantaggiosa, in termini di energia prodotta. Questi palazzi offrono infatti uno spazio maggiore per installare moduli rispetto alle abitazioni singole e, ancora, la spesa può essere facilmente ripartita fra tutti i condomini, per un investimento condiviso.

Fotovoltaico per condomini: singolo o condiviso

Come già accennato, il fotovoltaico per condomini può esistere in due diverse modalità: un impianto voluto dal singolo, quindi autonomamente finanziato, oppure uno condiviso fra tutti i condomini. Ma come richiederlo, quali sono i passi per ottenere il via libera all’installazione?

Fotovoltaico per condomino singolo

Bonus fotovoltaico

Il singolo condomino può richiede l’installazione di un impianto fotovoltaico a uso privato, sfruttando così una porzione del tetto comune del condominio. Lo stabilisce l’articolo 1122 del Codice Civile e, in genere, l’assemblea condominiale non può opporsi all’intervento. Vi sono però alcuni limiti da rispettare:

  • È necessario comunicare all’amministratore condominiale la propria richiesta, con largo anticipo rispetto all’avvio dei lavori;
  • Bisognerà rispettare la tenuta strutturale del tetto, evitare di danneggiare le facciate del palazzo o causare danni nelle aree comuni del condominio;
  • Si dovrà occupare una porzione di tetto congrua, affinché tutti i condomini – qualora decidessero di fare altrettanto – abbiano a disposizione il medesimo spazio.

Per quanto l’assemblea condominiale non possa negare l’installazione, può imporre limiti precisi su come l’impianto debba essere fatto e quali porzioni comuni del fabbricato occupare. Naturalmente, visto che dovrà servire solo una singola famiglia, l’impianto sarà dimensionato in potenza come qualsiasi altra classica installazione domestica: dai 3 ai 6 KW, a seconda delle esigenze.

In questo caso, come viene diviso il tetto per il fotovoltaico? Come già accennato, è necessario che ogni condomino possa avere accesso alle medesime risorse, qualora in futuro decidesse di installare un proprio impianto.

Il tetto non può essere però semplicemente diviso in parti uguali, ma serve una considerazione ulteriore: l’esposizione. Si dovrà dividere in modo equo, infatti, solo la porzione di copertura dell’edificio rivolta al sole.

Fotovoltaico condominiale condiviso

Pannelli solari, bonus fotovoltaico

Il fotovoltaico condominiale, come già detto, può essere anche installato affinché tutti i condomini ne possano approfittare. Anche in questo caso, la disciplina è regolata dal Codice Civile, che definisce gli ambiti d’azione per i lavori.

L’impianto può essere proposto da un singolo condomino oppure da più proprietari d’appartamento. Il progetto dovrà poi essere discusso in assemblea condominiale e messo ai voti: per poter essere approvato, è necessaria l’approvazione della maggioranza dei partecipanti all’assemblea e almeno la metà dei millesimi dell’intero condominio.

La potenza installata è molto variabile, dipende infatti dalle dimensioni dell’edificio e dal numero di appartamenti. In genere, per i condomini con impianto condiviso si installano almeno 20 KW, su una superficie di tetto di circa 90 metri quadrati.

Fotovoltaico in condominio: bonus e agevolazioni fiscali

Bonus fotovoltaico

Anche il fotovoltaico per condomini può approfittare delle diverse agevolazioni fiscali messe a disposizione dallo Stato negli ultimi anni, per spingere all’autoproduzione di energia pulita.

Ad esempio, i condomini sono stati inseriti nel già esistente – e in via di modifica nel 2023 – Bonus al 110%: in questo caso, però, l’installazione di pannelli solari è vincolata ad altri interventi di efficientamento energetico del palazzo, come ad esempio la predisposizione di un cappotto termico.

Per tutto il corso del 2023, invece, rimarrà attiva la detrazione del 50% della spesa sostenuta, per un tetto massimo d’investimento di 96.000 euro. Questa agevolazione potrà essere sfruttata tramite credito d’imposta, che lo Stato restituirà ai singoli condomini nel corso di alcuni anni o con lo sconto diretto in fattura.

In questo caso, sarà la società che provvederà i lavori a raccogliere poi il credito maturato con lo Stato stesso.

Fotovoltaico per condomini: conviene?

Rinnovabili fotovoltaico

Ma conviene davvero pensare al fotovoltaico per condomini? La risposta, come facile intuire, è assolutamente positiva, Autoprodurre energia è sempre conveniente e la spesa sostenuta si ammortizza in pochi anni, sia con il risparmio sulla bolletta che con la rivendita al fornitore – lo scambio sul posto – dell’energia in eccesso prodotta.

Sicuramente, a trarne maggiore vantaggio sono le installazioni condominiali per singoli: se correttamente dimensionate – ad esempio con 6 KW e con un sistema di storage di supporto – non è improbabile raggiungere la soglia della piena indipendenza energetica.

Anche sul fronte di cucina e riscaldamento poiché, con 6 KW, si riusciranno a gestire senza intoppi anche energivore piastre a induzione oppure caldaie elettriche. Se si considera che un impianto da 6 KW costa meno di 15.000 euro, e che si può approfittare della detrazione al 50%, la spesa è tutt’altro che eccessiva.

Ma anche il fotovoltaico condiviso ha degli innegabili vantaggi: sebbene non sempre riesca a garantire la piena indipendenza energetica di ogni singolo condomino, poiché spesso non vi è la possibilità di garantire a ognuno 6 KW, i costi si riducono comunque notevolmente.

L’energia usata per gli spazi comuni, come l’illuminazione delle scale oppure gli ascensori, praticamente si azzera. In casa, invece, si può arrivare a una riduzione del 70% sulla bolletta, in abbinamento a un sistema di storage. Se le batterie non sono presenti, si può comunque risparmiare tra il 30 e il 45%.

E considerando come l’investimento sia condiviso fra tutti i condomini, anche la spesa per nucleo familiare è ridotta: circa 1.500 euro ad abitazione.

Quanto dura un impianto condominiale

Una domanda da porsi, tuttavia, è sulla durata di un impianto. In linea generale, a livello condominiale si registra una longevità simile a quella di case singole: i pannelli fotovoltaici tendono a mantenere la loro efficienza iniziale per 15-20 anni. È invece più difficile la manutenzione, sia per la posizione dei pannelli stessi che per una rete di cavi ben più complessa.

Tuttavia, in assenza di danni da maltempo o strutturali, il fotovoltaico non richiede grandi interventi, se non la pulizia ciclica e il controllo periodico di centraline e inverter.

 

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