Formaggi senza latte fresco: scontro UE e produttori italiani
L'Unione Europea preme sull'Italia affinché consenta l'impiego di latte in polvere nei formaggi, dura la reazione di Coldiretti e dei produttori italiani.
Fonte immagine: Gourmet Organic Parmesan Cheese | Shutterstock
È scontro tra UE e produttori italiani di formaggi. A inasprire gli animi la nuova iniziativa della Comunità europea, che vita l’Italia a provvedere nel minor tempo possibile all’adeguamento normativo in termini di produzione lattiero-casearia, pena una nuova procedura di infrazione ai danni dello Stato italiano.
L’UE chiede che anche in Italia venga permesso di produrre formaggi senza utilizzare latte fresco, ma ricorrendo a sostitutivi come il latte in polvere, il latte concentrato o il latte ricostituito. Questo dovrebbe avvenire con l’abrogazione di una legge italiana del 1974 che vieta in maniera esplicita la produzione casearia qualora non sia realizzata con materie prime fresche.
Dura la reazione dei produttori italiani, da tempo ormai in rotta di collisione con le istituzioni europee per quanto riguarda la produzione di latte e la realizzazione dei prodotti derivati. Sulla questione è intervenuto anche il ministro delle Politiche Agricole e Forestali Maurizio Martina, che ha utilizzato Twitter per chiarire la sua posizione e quella del Governo italiano:
Su formaggi e latte in polvere no a diktat Ue. Noi continuiamo a difendere la qualità italiana.
Tale rassicurazione non sembra però al momento sufficiente secondo Coldiretti Lombardia, che teme un nuovo dietro front da parte del Governo Renzi dopo il recente cambio di rotta sulla questione “DOP”.
I produttori italiani sarebbero pronti a tutto per difendere le eccellenze italiane da possibili concorrenze legate a prodotti stranieri a basso costo, come ha sottolineato il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini:
I formaggi senza latte «non passeranno; gli agricoltori della Coldiretti Lombardia sono pronti a fare muro contro ogni tentativo di produrre i formaggi con la polvere, come vorrebbe l’ Unione europea, invece che con il latte come deve essere.
Se fino a oggi le manifestazioni che abbiamo organizzato al Brennero erano pacifiche, adesso siamo pronti a bloccare le frontiere se non verrà riconosciuta la distintività di ogni produzione nazionale e l’ obbligo dell’ origine.