Fonti non rinnovabili: quali sono e come funzionano
Le fonti non rinnovabili di energia sono al centro dell'attenzione da qualche decennio, per giusti motivi. Il loro consumo è infatti soggetto ad esaurimento, ma questi elementi sono anche responsabili di emissioni di CO2 ed inquinamento ambientale. Per tale ragione si punta sempre di più su beni energetici che non si esauriscano, derivati dal sole, dall'acqua e anche dal vento.
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Da qualche decennio le fonti non rinnovabili di energia sono al centro dell’attenzione per due buoni motivi: il primo di tipo pratico, il secondo ambientale. Se infatti la disponibilità di queste risorse è limitata, in quanto sono ad esaurimento, il loro uso è anche causa di inquinamento. Ne sono un esempio i combustibili fossili, che rilasciano CO2.
In questi ultimi anni si parla sempre di più di fonti energetiche rinnovabili, una soluzione non solo per evitare di esaurire le risorse del pianeta, ma anche per tutelare l’ambiente in cui viviamo. Il solare e l’eolico, che adoperano rispettivamente sole e vento per generare energia, sono due soluzioni alternative verdi sempre più gettonate.
Ma se gli scenari contemporanei danno forza a questi nuovi traguardi, vale sempre la pena ricordare quali opzioni meno virtuose hanno caratterizzato la vita umana, dalla rivoluzione industriale ad oggi. Le fonti non rinnovabili sono talvolta un oscuro elemento a cui spesso non sappiamo dare una definizione.
Se vogliamo capire quali sono e perché non sbagliamo a preferire l’energia pulita al loro posto, non ci resta che leggere di seguito. Il mondo sta cambiando, ma da questo punto di vista forse non alla velocità migliore. E spesso scegliere il non rinnovabile dipende non tanto da scarsa cura ambientale, ma da costi di estrazione o produzione diversi.
Fonti non rinnovabili: quali sono
Il termine “risorsa non rinnovabile” si riferisce a una sostanza naturale che non viene reintegrata con la velocità con cui è consumata. In quanto tali, possiamo definire le fonti non rinnovabili come risorse a tempo determinato. E siccome l’uomo attinge in modo elevato alle riserve da secoli, è facile pensare ad un loro imminente esaurimento.
Se volessimo fare degli esempi di risorse non rinnovabili, come accennato, i vari combustibili fossili sarebbero al primo posto della nostra lista. Il petrolio, il gas naturale e il carbone sono infatti risorse estratte dalla terra, la quale ha subito un massiccio impoverimento nel corso dei secoli, che impiegano millenni per formarsi.
A dispetto di quanto alcuni sostengano, anche l’energia nucleare è da considerarsi un’altra fonte di energia non rinnovabile. Il fulcro delle imprecisioni su questo aspetto è che sì, l’energia nucleare è rinnovabile, ma i materiali utilizzati all’interno delle centrali nucleari non lo sono. Di fatto, stiamo parlando soprattutto di uranio e torio.
Ma i dubbi ci sono anche sulla cosiddetta energia da biomassa, che può essere rinnovabile o meno, se consideriamo il principio ad inizio paragrafo. L’energia da biomassa è generata infatti da residui di piante e legname. Se però le risorse adoperate non sono ripiantate alla stessa velocità con la quale si consumano, anche questa fonte diventa ad esaurimento e, di conseguenza, non rinnovabile.
Fonti di energia non rinnovabili: i pro e i contro
Se per secoli l’uomo ha scelto di puntare sul non rinnovabile, ha avuto le sue ottime ragioni, anche se oggi stanno per fortuna cedendo il posto a quelle a sostegno dell’energia pulita. Di fatti, i combustibili fossili sono presenti in ogni angolo del globo, pronti ad essere estratti. In più, generano energia anche con una quantità minima di carburante.
Il petrolio e il gas sono anche semplici da trasportare tramite gasdotti e oleodotti, ossia tubature apposite sotterranee che li portano dove serve. Ma semplice è anche l’installazione degli impianti di estrazione, che richiedono anche un esborso economico inferiore rispetto al guadagno.
Le non rinnovabili: un danno per ambiente e persone
I pro a favore delle energie non rinnovabili finiscono qui, al contrario inizia una lista immensa di contro a loro carico, a partire dall’inquinamento che provocano. Di fatti, la combustione delle risorse fossili rilascia anidride carbonica, che è direttamente collegata al riscaldamento globale.
Se poi consideriamo anche il rischio di rovesciamento del greggio delle petroliere in mare durante il trasporto, capiamo gli ulteriori rischi ambientali da considerare. Ed i rischi sono anche per la salute di chi lavora con queste risorse, in quanto l’estrazione di carbone e petrolio sono alla base di potenziali disturbi e malattie.
Ma servono anche grandi quantità di non rinnovabili per tenere in vita una centrale elettrica o una fabbrica, il che significa aggiungere dei costi di produzione non indifferenti. E la guerra tra Russia e Ucraina ci ha anche fatto capire quanto un paese che detiene enormi fonti di combustibili fossili, abbia potere sul loro prezzo di vendita.
Il futuro è con le fonti rinnovabili, che garantiscono un minore impatto sull’ambiente, con un maggiore rispetto della salute pubblica e la tranquillità di non esaurirsi. Se il vento continuerà a soffiare e il sole a sorgere, non mancheranno anche le basi per la produzione di energia pulita e amica del pianeta.
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