Fieno Greco
Il fieno greco è conosciuto all’uomo sin da tempi antichissimi, ma negli ultimi anni ha trovato una seconda vita, grazie alle sue incredibili proprietà. Declassato nei secoli scorsi a semplice foraggio per animali da allevamento, poiché considerato poco di valore dalle classe nobiliari, nel corso del ‘900 questo prodotto è stato completamente riabilitato. Non solo da uso alimentare, dati i benefici che può garantire all’organismo, ma anche e soprattutto per la bellezza e la cosmesi.
Ma quali sono le sue proprietà, gli effetti salutari e come utilizzarlo in modo efficace?
Naturalmente, quando si parla di rimedi naturali è sempre necessario prestare un po’ di attenzione. Prima di assumere il fieno greco è infatti utile vagliare il parere del proprio medico curante, anche per escludere eventuali intolleranze o allergie. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Con il termine comune di fieno greco si identifica la Trigonella foenum-graecum, una pianta della famiglia delle Fabaceae. Sebbene non si tratti di fieno in senso stretto, e a uso alimentare vengano impiegati soprattutto i semi, questa definizione deriva dai suoi antichi utilizzi: per secoli è infatti stato riservato come foraggio per gli animali, poiché considerato impropriamente di scarso valore. Oggi è invece scelto per uso perlopiù umano, anche se India viene comunque offerto a bovini, suini e ovini per la loro alimentazione.
Nonostante il nome faccia pensare alla Grecia, in realtà questa pianta proviene del Medio Oriente e dal Nordafrica. Tuttavia, già in tempi antichissimi aveva trovato una veloce diffusione grazie ai commerci con l’Asia, tanto che vaste coltivazioni si trovavano in Persia – l’attuale Iran – e in Cina.
La pianta si caratterizza per un portamento cespuglioso, di altezza non superiore ai 60 centimetri, con una chioma ricoperta di foglie trifogliate. Il fieno greco produce dei caratteristici fiori di colore giallo e, soprattutto, dei semi altrettanto gialli dalla forma triangolare. Questi ultimi vengono scelti per l’alimentazione e, nei fatti, vantano le medesime caratteristiche dei comuni legumi.
Come già accennato, il fieno greco è stato impiegato a lungo come foraggio per il bestiame. Tuttavia, già le antiche civiltà ne conoscevano le proprietà e, nel corso del ‘900, la pianta è stata completamente riabilitata per le necessità dell’uomo. Queste comprendono:
Della pianta vengono impiegati soprattutto i semi ma, seppur raramente, vengono consumate anche foglie e germogli. Inoltre, se ne ricava anche un olio essenziale.
Il fieno greco rappresenta una delle piante dalle più interessanti proprietà, tanto da essere considerato un vero e proprio rimedio naturale. Molte delle sue caratteristiche benefiche sono in corso di studio da parte degli scienziati, in particolare sulla trigonellina, un alcaloide di cui la pianta è ricca.
Le principali proprietà della pianta sono dovute proprio alla trigonellina, per il suo elevato effetto antiossidante sull’organismo. Ma anche dall’elevato contenute in saponine e flavonoidi, utili per migliorare molte funzioni dei tessuti. In linea generale, il fieno greco è utile per:
Come già specificato, il fieno greco è ormai da tempo ritornato di diritto all’interno dell’alimentazione umana. Ma come viene usato e, soprattutto, quali sono le curiosità su questa pietanza?
Partiamo dai valori nutrizionali, caratteristiche da prendere sempre in considerazione quando ci si avvicina a un nuovo alimento. Considerando i semi, per 100 grammi di prodotto si contano circa 323 calorie: si tratta quindi di un alimento decisamente calorico, di cui non si dovrebbe fare abuso poiché, potenzialmente, potrebbe fare ingrassare.
Per lo stesso peso, si rilevano 58 grammi di carboidrati, 23 di proteine, 6 di grassi e ben 25 grammi di fibra alimentare. Ottimo è anche il contenuto in sali minerali, con magnesio, potassio, sodio, zinco, calcio e ferro in testa, ma anche di vitamine quali B6, C e D.
Ma che sapore ha il fieno greco? I semi hanno un sapore leggermente speziato, con un retrogusto amarognolo (meno rispetto alla curcuma) che lascia però una buona sensazione al palato. La consistenza è morbida e quasi farinosa, mentre non mancano note gustative di erba fresca. Non a caso, anche il profumo di questa pianta ricorda quello del fieno, da cui peraltro prende il nome.
Elencate proprietà e sapore dei semi, come possono essere consumati all’interno di una dieta sana ed equilibrata? Ecco alcuni consigli:
Come già specificato, il fieno greco presenta delle interessanti proprietà per la salute e la bellezza. Può infatti aiutare a ridurre i livelli di colesterolo, a gestire i picchi glicemici e a regolarizzare la produzione di insulina, a rendere più veloce l’azione intestinale e a stimolare la fame. Fra le tante soluzioni, mancano però due decisamente note: l’uso per la cosmesi e per l’allattamento.
Il fieno greco è un vero e proprio alleato per il benessere della cute e dei capelli. Risolve gli arrossamenti, regola la produzione di sebo, stimola la produzione di collagene e cheratina, ridonando lucentezza immediata a una chioma spenta e sfibrata. Ma come utilizzarlo proprio sui capelli?
In genere, è sufficiente sminuzzare i semi e parti delle foglie in polvere, aiutandosi con un frullatore a immersione. Si aggiunge poca acqua tiepida, si mescola fino a ottenere una consistenza cremosa e si applica l’impacco sui capelli per circa una decina di minuti, per poi risciacquare con abbondante acqua.
Sin da tempi antichi, come accade con anice stellato e finocchio, il fieno greco viene impiegato dalle mamme per favorire la produzione di latte durante la delicata fase dell’allattamento. Questa proprietà è dovuta ai fitoestrogeni di cui la pianta e i semi sono ricchi. Tuttavia, non sempre si tratta di una soluzione gradita ai neonati, poiché il latte tende ad assumere un retrogusto erboso, tipico proprio della pianta, che il bebè potrebbe rifiutare.
Come tutti gli alimenti e i rimedi naturali, anche il fieno greco presenta delle controindicazioni. Fatta eccezione per reazioni allergiche o ipersensibilità personali, gli effetti collaterali sono perlopiù dovuti all’assunzione di quantità elevate della pianta.
Fra i sintomi più comuni si rilevano produzione di gas intestinale, crampi addominali, diarrea, nausea, irritazione delle mucose anali, calo repentino della glicemia.