Greenstyle Sostenibilità Fertilizzanti organici, gli alleati chiave per un’agricoltura più sostenibile e un futuro ecologico

Fertilizzanti organici, gli alleati chiave per un’agricoltura più sostenibile e un futuro ecologico

I fertilizzanti organici come il compost hanno un ruolo importante nel grande quadro della transizione ecologica già in atto.

Fertilizzanti organici, gli alleati chiave per un’agricoltura più sostenibile e un futuro ecologico

Negli ultimi anni, complici le crescenti preoccupazioni di scienziati, cittadini e aziende per i cambiamenti climatici sempre più evidenti e l’esaurimento delle risorse naturali messe a disposizione dalla Terra che di anno in anno avviene sempre più in anticipo, la necessità di ridurre l’impatto ambientale delle attività umane è sempre più al centro del dibattito pubblico e il concetto di sostenibilità ambientale è ormai entrato a far parte della nostra quotidianità.

Quando parliamo di sostenibilità ambientale ci riferiamo alla capacità di un sistema di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri, consegnando loro un pianeta più sano in cui vivere e proliferare. La continua ricerca di soluzioni sostenibili riguarda tutti i settori della società, a cominciare dall’agricoltura che per molti paesi rappresenta ancora oggi una fetta molto grande del proprio PIL.

La nuova vita dei rifiuti organici

Uno dei principali problemi ambientali che la società moderna sta affrontando da tempo è la produzione di rifiuti. Ogni anno nei soli Paesi dell’Unione Europea vengono prodotte 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti e più di un quarto di questi, il 27% per la precisione, è rappresentato dai rifiuti urbani. Tra questi ci sono i rifiuti organici, tutte quelle sostanze di origine vegetale o animale che compongono circa un terzo dei rifiuti prodotti quotidianamente nelle nostre abitazioni e che, se non correttamente gestiti, possono causare gravi problemi ambientali.

La buona notizia è che in questo senso sono stati fatti dei passi da gigante tra la valorizzazione di questi rifiuti e il loro riciclo. Uno dei modi più efficaci per trasformare rifiuti organici in prodotti utili dai multipli benefici è il compostaggio, il processo che a partire dal trattamento dei rifiuti e dei materiali di scarto dei processi produttivi del settore agroalimentare permette di creare un materiale stabile e igienizzato per l’impiego in agricoltura e nel florovivaismo: il compost.

Cos’è il compost e quali sono le sue caratteristiche

Il compost è un fertilizzante ottenibile dalla trasformazione dei rifiuti organici di vario tipo, dagli scarti vegetali da cucina come bucce di frutta e verdura e avanzi di cibo, agli scarti vegetali da giardino come l’erba tagliata e le foglie secche, ma anche trucioli di legno, segatura e carta da macero.

A seconda dei materiali che vengono raccolti e trasformati si ottengono tipologie specifiche di compost, come stabilito in Italia dal decreto legislativo “Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti” nel 2010: il compost verde è quello che deriva da rifiuti di origine vegetale e che viene utilizzato come pacciamante lungo i filari della vite. Il compost misto è quello che proviene dagli scarti di origine vegetale e da rifiuti urbani derivati dalla raccolta differenziata, perfetto per la cerealicoltura, la frutticoltura e l’orticoltura. Quando al compost misto si aggiungono fanghi stabilizzati si ottiene quello che la legge italiana definisce ammendante torboso composto e che viene utilizzato diffusamente nel vivaismo.

Come viene prodotto e reimpiegato il compost

Il compost viene prodotto attraverso un processo naturale di decomposizione dei materiali organici, che vengono degradati da microrganismi come batteri e funghi, e il risultato è un fertilizzante in grado di rispristinare la fertilità del suolo, fornendo alle piante i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere sane, ma anche la sua struttura, rendendolo più soffice, drenante e con un miglior assorbimento di acqua e nutrienti dalle piante, riducendo il rischio di malattie.

L’importanza del compost per la transizione ecologica

Guardando al medio e lungo periodo l’utilizzo del compost è anche un ottimo alleato contro la desertificazione dei territori che può essere causata da lunghi periodi di siccità legati non soltanto all’aumento delle temperature, ma anche all’impoverimento della sostanza organica nel terreno.

I benefici del compost, però non si limitano agli effetti positivi che il suo utilizzo ha sul terreno e sui prodotti che vi vengono coltivati. Il compost, infatti, ha anche un ruolo importante nel grande quadro della transizione ecologica già in atto che prevede obiettivi ambiziosi come la decarbonizzazione, l’incremento della produzione di energia da fonte rinnovabile, il miglioramento della qualità dell’aria, la tutela e il rafforzamento della biodiversità e il contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico.

La produzione e l’utilizzo del compost aiutano a ridurre la quantità di rifiuti che vengono inviati per lo smaltimento in discarica o in un inceneritore e già questo porta con sé una serie di benefici come la riduzione dell’inquinamento del suolo e dell’acqua, la riduzione delle emissioni di gas serra che deriverebbero dal trasporto su strada dei rifiuti verso i centri di trasformazione e, di conseguenza, un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

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