Famiglia brasiliana vive con nove tigri
Nove tigri allevate da una famiglia brasiliana che si occupa della loro salute, del cibo e di accudirle con rispetto, ma questa scelta ha creato polemiche.
Sono nove e vivono tutte insieme con la famiglia Borges, a Maringa in Brasile. Le meravigliose tigri sono parte integrante di questa particolare famiglia, disposta a dividere spazio e cibo con questi felini dal formato maxi. Ad aprire le danze è stato il capofamiglia, Ary Borges, che nel 2005 si era imbattuto in Dan e Tom, costretti alla reclusione e alla vita da circo. Colpito da tanta sofferenza l’uomo era riuscito a salvare i due animali, conducendoli a casa sua con la sua famiglia. Due piccoli cuccioli che condividevano gli spazi casalinghi, dormendo nel letto con le due figlie maggiori.
Piano piano il piccolo gruppo si era impreziosito della presenza di altri animali come due leoni, una scimmia e un piccolo Chihuahua. La crescita delle tigri non aveva turbato la famiglia, e nonostante il grande formato, le abitudini non erano cambiate. Grazie a una serie di accoppiamenti il gruppo era aumentato, fino a raggiungere il numero considerevole di nove esemplari. Un vero e piccolo branco che vive tuttora all’interno di gabbie spaziose, nel giardino della famiglia.
La decisione di custodire così tante tigri non è passata inosservata e i funzionari della faune selvatica sono intervenuti per valutarne le condizioni. Secondo la loro opinione animali così grandi possono raggiungere anche 700 chilogrammi e rappresentare un pericolo perché non allevati all’interno dell’habitat consueto. Il quartiere industriale dove vive la famiglia non è adatto per la salvaguardia di questi animali, inoltre l’uomo è accusato di riproduzione illegale. Nonostante si sia offerto di sottoporre gli esemplari maschi a vasectomia, rimane molto scetticismo e timore in merito.
Ary Borges sostiene che le sue tigri siano trattate bene, nutrite e accudite nel modo giusto, quindi amate, rispettate e seguite da un team di veterinari. Gli esemplari sono liberi di girovagare per il grande giardino, nuotare nella piscina e ricevere amore. L’uomo si fida degli animali tanto da permettere alla figlia più piccola, di soli due anni, si salire in groppa. Ma il tribunale è contrario a questo tipo di allevamento, che considera al pari di una detenzione. Oltre che definire pericolosa la presenza di animali dall’istinto selvatico accanto a bambini piccoli. La decisione non è stata ancora presa, ma un’improvvisa separazione potrebbe gettare nel panico l’intera famiglia.