Extrasistole: sintomi, cause, cosa fare
Le extrasistole sono spesso innocue ma possono creare disagio e timore: ecco come riconoscerle e in quali casi rivolgersi al medico.
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Generalmente vengono descritte come una sensazione di “vuoto” al cuore, che sembra saltare un battito provocando un attimo di disagio a livello del torace: le extrasistole, in realtà, possono essere definite come una tipologia di aritmia semplice quasi sempre benigna e molto frequente, tanto da manifestarsi in persone di qualsiasi età, bambini compresi.
Nelle extrasistole il battito cardiaco è quindi anomalo, anticipato rispetto al ritmo normale e di conseguenza molto ravvicinato al battito che lo precede, che sembra quasi duplicarsi. Quanto sono allarmanti le extrasistole? Quando è necessario rivolgersi al medico? Questi quesiti sono certamente legittimi, infatti sebbene questo disturbo non sia fonte di preoccupazione nella maggioranza dei casi, è sempre indispensabile parlarne con lo specialista e sottoporsi ad alcuni controlli non invasivi che possono chiarire ogni dubbio. Esistono, infatti, diversi tipi di extrasistole classificati in base alla zona cardiaca dove si generano: le extrasistole sopraventricolari e le ventricolari, considerate di solito più gravi e meritevoli di controlli mirati a stabilirne la causa.
Cause e sintomi
Dietro la comparsa di extrasistole possono celarsi diverse cause, da identificare e chiarire per poter impostare una terapia adatta a lenire il disturbo:
- disturbi a livello gastrico, come gastrite o presenza di elicobacter pylori nello stomaco ma anche reflusso gastroesofageo o ernia iatale, tutti disturbi che possono provocare gonfiore dopo i pasti generando alterazioni del battito cardiaco;
- disturbi della tiroide;
- eccesso di caffè e altre bevande stimolanti;
- fumo di sigaretta;
- scompensi cardiaci a livello delle coronarie o altre cardiopatie, come la cardiopatia ischemica;
- assunzione di sostanze anfetaminiche;
- eccessivo allenamento sportivo (in questo caso le aritmie si presentano a riposo).
Per quanto riguarda i sintomi, qualche volta le extrasistole non sono avvertire distintamente dalle persone sebbene nella gran parte dei casi è proprio la sensazione di mancanza o “sfarfallio” a livello del cuore, talvolta in grado di provocare un leggero colpo di tosse. I sintomi possono tuttavia essere diversi a seconda dei casi, infatti è possibile che le extrasistole si manifestino secondo un ritmo differente, isolate o a coppia ma anche alternate a battiti regolari. Più raramente, infine, può verificarsi una sequenza di extrasistole che genera un temporaneo calo di pressione avvertito anche come una sensazione di svenimento.
Diagnosi e rimedi
Come accennato, la consulenza medica è indispensabile per capire l’origine delle extrasistole e per intervenire direttamente sulle cause che le provocano. Solitamente si tratta di manifestazioni non preoccupanti, sebbene spesso fastidiose, in ogni caso meritevoli di indagini precise: il semplice elettrocardiogramma, a riposo o sotto sforzo, viene spesso consigliato unitamente all’elettrocardiogramma dinamico Holter 24 o 48 ore: in pratica, si applica un piccolo macchinario da tenere 24 o 48 ore, anche durante il sonno, per monitorare eventuali aritmie e registrarle tenendo anche un diario delle singole attività svolte durante la giornata.
Per quanto concerne le terapie consigliate in caso di aritmia extrasistolica, è sempre il cardiologo a consigliare i rimedi adatti: ad esempio, viene spesso consigliata l’assunzione di farmaci beta-bloccanti sebbene a dosi molto leggere. Alcune volte, infine, le extrasistole benigne sono associate con una carenza di magnesio e potassio, minerali fondamentali per il buon funzionamento del cuore.