Esostosi del piede e del ginocchio: cause e rimedi
Come si manifestano le esostosi che colpiscono le cartilagini e quali sono i rimedi più efficaci per trattarle: tutte le informazioni utili.
Fonte immagine: Young man having knee pain via Shutterstock
Non sempre le ossa lunghe del corpo si sviluppano in modo regolare, può accadere infatti che alle estremità si formino anomalie chiamate esostosi ai danni delle cartilagini di accrescimento. Sono formazioni dure e spesso visibili che compaiono nella maggioranza delle volte nel piede e nel ginocchio, ma anche nella zona del polso, del gomito e delle scapole.
È possibile accorgersi della presenza di esostosi fin dalla prima infanzia, attraverso la comparsa di deformazioni evidenti che devono essere subito sottoposte all’attenzione di un medico: in questa fase, tuttavia, i primi segni si manifestano ai danni delle costole prima di comparire alle estremità delle ossa più lunghe.
Non si tratta in origine di formazioni di natura maligna, sebbene una degenerazione sia possibile in una percentuale che varia tra lo 0,5% e il 2%.
Cause
L’esostosi può essere localizzata in un’unica zona e colpire solo una cartilagine di accrescimento, senza causare particolari problemi. In altri casi, invece, le formazioni ossee con crescita anomala si manifestano in diverse aree dell’apparato scheletrico: si è in presenza di una malattia genetica chiamata esostosi multipla, causata quindi dalla mutazione di geni specifici e in grado di essere trasmessa a carattere ereditario.
Le esostosi si caratterizzano per una crescita molto lenta, pertanto diagnosticandole fin dagli esordi si rivela fondamentale per programmare un intervento e limitare il rischio di accrescimento. Per diagnosticare questa patologia occorre sia sottoposti a esami radiologici sia effettuare un prelievo del sangue utile per ottenere una diagnosi di carattere genetica. In ogni caso, lo specialista di riferimento è l’ortopedico, al si quale potrà richiedere la consulenza di altri specialisti e programmare un piano di controlli dilazionati nel tempo, a seconda delle necessità e dell’età del paziente.
Piede e ginocchio
Come accennato, il piede e il ginocchio sono tra le aree dello scheletro più colpite da questa malattia. In entrambi i casi la presenza di esostosi causa problemi di natura motoria derivati proprio dalla crescita anomala della cartilagine di accrescimento, tanto che alla deformità più o meno visibile si accompagna spesso una limitazione funzionale delle zone coinvolte.
Rimedi
Solitamente l’unica cura possibile in caso di esostosi è rappresentata dal trattamento chirurgico, volto a rimuovere le formazioni ossee che causano problemi: a tal proposito, una diagnosi tempestiva si rivela utile per trattare le esostosi fin dalla loro prima manifestazione, impedendone una crescita ancora più problematica che porta nella maggioranza dei casi allo sviluppo di problematiche di carattere motorio.
Convivere con le esostosi che riguardano i piedi e le ginocchia, inoltre, può significare adottare altri tipi di rimedi che alleviano il disturbo e consentono di non causare ulteriori danni ai nervi e ai vasi sanguigni situati in prossimità di queste formazioni: può essere utile, ad esempio, utilizzare plantari modellati ad hoc mirati a favorire lo scarico, ridurre lo shock causato dall’impatto con il suolo e limitare le sollecitazioni determinate dai movimenti, dai più semplici a quelli più complessi.