Ernia Iatale: dieta, cibi consigliati, esempi di menu
Combattere l'ernia iatale si può con una giusta alimentazione e un sano stile di vita: ecco i consigli su cosa mangiare e cosa invece evitare.
L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella cura dell’ernia iatale, un disturbo legato all’apparato digerente purtroppo comune nei paesi più sviluppati, che portano spesso sulle loro tavole menu troppo complessi e svolgono uno stile di vita non propriamente salutare. Vediamo dunque quale dieta seguire per curare l’ernia iatale e a quali alimenti è bene prestare attenzione per non aggravare il disturbo.
Cause dell’ernia iatale
Secondo gli studi, la maggior incidenza dell’ernia iatale nei paesi europei è dovuta a due principali cause, ovvero a una dieta povera di fibre e alla conseguente stitichezza. In particolare questi fattori, uniti a una innaturale posizione assunta sul WC, determinano un aumento della pressione al momento dell’evacuazione e ciò, a lungo termine, favorisce la risalita dello stomaco attraverso lo iato esofageo, provocando pertanto l’ernia iatale. Ciò significa che mangiare poca verdura e pochi frutti e altri alimenti scarsi di fibre per prediligere un’alimentazione più grassa, più complessa e magari fatta di abbuffate frequenti, favorisce questo disturbo.
Cosa mangiare in caso di iernia iatale
La dieta non può favorire il riassorbimento dell’ernia iatale, ma indubbiamente è utile per evitare che peggiori e a controllarne i sintomi associati. In generale, è preferibile orientarsi verso una dieta che tenda a non favorire l’acidità gastrica e che sia ricca di fibre. Questi i cibi particolarmente consigliati:
- banane e mele;
- dolci poveri di grassi;
- carne magra, pollo e pesce;
- albumi e sostituti delle uova;
- yogurt magro e latte parzialmente scremato;
- cereali, soprattutto integrali, quali pane, pasta, riso e cracker;
- fagiolini, piselli, carote e broccoli;
- formaggi privi di grassi, anche cremosi;
- patate al forno.
Può essere inoltre utile bere molta acqua, anche un po’ più del normale, così da favorire la diuresi e una corretta idratazione del corpo.
Cibi da evitare
Per combattere l’ernia iatale è indispensabile evitare le abbuffate e seguire una dieta priva di tutti quegli alimenti considerati dannosi per chi soffre di questo disturbo. Nello specifico è bene rinunciare a:
- bevande gassate, alcolici, superalcolici;
- formaggi grassi;
- condimenti piccanti;
- burro e salse pesanti;
- caffè e tè;
- i cibi fritti;
- latte intero e alimenti a base di panna;
- gelati;
- agrumi e succhi d’arancia;
- alimenti a base di pomodoro, come il sugo per la pasta, pizza, chili e succo di pomodoro;
- limitare l’uso di aglio, cipolla, cioccolato e menta.
Questi alimenti sono infatti molto acidi e potrebbero indebolire lo sfintere esofageo interiore, favorendo il reflusso gastroesogafeo.
Alimenti consigliati e altre indicazioni
Un buon modo per contrastare l’ernia iatale è quello di cucinare i cibi in modo sano, cuocendo gli alimenti al vapore, al forno o alla griglia invece di friggerli. Meglio privare la carne dal grasso prima della cottura e preferire condimenti leggeri.
Oltre ad apportare le dovute modifiche all’alimentazione e al modo di cucinare, è indispensabile seguire uno stile di vita sano: evitare infatti alcune cattive abitudini può aiutare a ridurre i sintomi correlati all’ernia iatale, ovvero al bruciore di stomaco.
- non esagerare mai con il cibo ma scegliere piccoli pasti frequenti, gustando le pietanze con calma. Mangiare velocemente può infatti favorire il reflusso gastroesofageo;
- masticare lentamente;
- non sdraiarsi o andare a letto per almeno tre ore dopo un pasto;
- non fumare;
- cercare di mantenere il peso forma;
- indossare abiti comodi che non vadano a premere sullo stomaco;
- non praticare attività fisica intensa subito dopo un pasto principale;
- in caso di sporadiche abbuffate è consigliabile fare, subito dopo il pasto, una camminata di almeno 30 o 40 minuti.
Seguendo questi consigli, dovrebbe essere possibile ottenere buoni risultati in breve tempo: del resto l’alimentazione e lo stile di vita giocano un ruolo indispensabile nella cura del disturbo.