Erbe infestanti più comuni, quali sono
Le erbe infestanti possono rappresentare un problema per orto e giardino: ecco le varietà più comuni, dal tarassaco all'edera comune.
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Le erbe infestanti rappresentano da sempre un incubo ricorrente per chi gestisce un giardino o, ancora, un piccolo spazio verde. Si moltiplicano velocemente, colonizzano tutta l’area di terreno a loro disposizione e, fatto non da poco, possono causare dei danni. Non solo alle coltivazioni di fiori o verdura, sottraendo a queste piante le sostanze nutritive e vitali, ma anche rovinando piccoli viali, pavimentazioni in mattone o cemento, nonché molto altro ancora. Ma quali sono le varietà più comuni, affinché possano essere facilmente identificate e subito estirpate?
Le erbe infestanti sono così chiamate poiché, come già accennato, riescono a moltiplicarsi molto velocemente, attecchendo su qualsiasi tipo di terreno senza nessun intervento da parte dell’uomo. Possono minacciare le coltivazioni, impoverire il terriccio privandolo delle sue proprietà nutritive, nonché causare danni anche importanti alle strutture. Di norma vengono distinte in specie annuali, ovvero dalla maturazione nel corso di una sola stagione, oppure perenni quando il loro sviluppo si estende su un arco di parecchi anni.
Tarassaco e margherita
Il tarassaco, ovvero il Taraxacum officinalis, è una delle piante maggiormente presenti nell’immaginario collettivo. Non solo per i suoi bellissimi fiori gialli, ma anche e soprattutto per i suoi semi bianchi estivi, i famosi “soffioni” con cui tutti hanno giocato almeno una volta nella vita. Per quanto splendido da osservare sia, in realtà questo vegetale è uno dei più infestanti per i terreni. La rapida propagazione dei semi, trasportati dal vento, ne permette una riproduzione pressoché ovunque, inoltre tende a soffocare le altre coltivazioni. Non è però tutto, poiché le radici sono saldamente conficcate nel terreno, un fatto che ne rende ancora più difficile l’eliminazione.
Anche le candide margherite, cioè le Bellis perennis, rappresentano un fiore frequente nell’esperienza di vita delle maggior parte delle persone. È la prima varietà che balza alla mente quando si pensa alla primavera e all’estate, a un prato fiorito su cui rilassarsi durante una giornata di sole. Eppure si moltiplicano molto velocemente, tendono a resistere a qualsiasi operazione di eliminazione sviluppandosi nuovamente con grande facilità, nonché colonizzano aree destinate alla coltivazione di altre specie.
Muschio e piantaggine
Il muschio è un elemento vegetale diffusissimo su tutto lo Stivale, considerando come siano più di 24.000 le specie oggi conosciute e prediliga un clima mite ma umido, soprattutto boschivo. Eppure si moltiplica in modo molto veloce, apparendo anche su pareti, vialetti e negli anfratti più remoti del giardino. Sebbene questa pianta possa fornire nutrimento al terreno, contribuendo alla formazione dell’humus, è negativa per le coltivazioni poiché ne riduce la capacità di crescita. Inoltre potrebbe creare un ambiente eccessivamente umido, non adatto a tutte le varietà floreali.
La piantaggine, detta anche plantago, è una delle erbe infestanti più frequenti, praticamente disponibile in qualsiasi appezzamento coltivato, anche solo a scopo ornamentale. Con le sue inflorescenze a spiga è facilmente riconoscibile, ma presenta radici molto robuste e la propagazione è pressoché immediata.
Trifoglio e ortica
Il trifoglio è una diffusissima pianta presente sui manti erbosi, facilmente identificabile e conosciuta da tutti, anche perché molti ne osservano i cespugli alla ricerca di un esemplare a quattro foglie. Purtroppo, però, si sviluppa in modo decisamente veloce, anche sostituendosi all’erba preesistente, e potrebbe sottrarre sostanze nutritive ad altri fiori oppure agli ortaggi.
L’Urtica dioica, ovvero la classica ortica, è una pianta decisamene conosciuta. È nota soprattutto per il suo effetto irritante a contatto con la pelle, ma anche e soprattutto per la sua capacità di crescere pressoché ovunque, infestando interi campi coltivati. Può essere però utile in altri modi, ad esempio per la produzione di soluzioni per il benessere di pelle e capelli, oppure in tisane e infusi per la salute del corpo.
Farinello, ranuncolo ed edera
Il Chenopodium album, ovvero il farinello comune, è una pianta dalle ampie foglie verdi, usata qualche tempo fa anche per l’alimentazione e oggi finita in disuso. Tende a riempire le aiuole e i lati delle strade, danneggiando le coltivazioni preesistenti. Inoltre, data la veloce propagazione, può apparire nuovamente in luoghi dove è stata già eradicata in passato.
Nonostante i suoi meravigliosi fiori, il ranuncolo è un vegetale che può causare non pochi grattacapi quando si diffonde nelle aree verdi. Attecchisce velocemente, si moltiplica a ritmi record e può distruggere interi raccolti. L’edera, nel frattempo, è la varietà che più riesce a sopravvivere alle difficoltà del mondo naturale, grazie ai suoi rametti flessibili e resistenti che le permettono di arrampicarsi su qualsiasi superficie.