Epatite canina: sintomi e terapie
L'epatite virale del cane, nota anche come epatite di Rubarth o epatite virale canina, è una delle malattie vaccinali di base del cane. Tuttavia, rispetto a Parvovirosi, Cimurro o Leptospirosi è quella forse meno conosciuta. Andiamo dunque a vedere cause, sintomi, modalità di contagio, diagnosi, terapia e vaccino di questa patologia.
Quando si parla di malattie vaccinali del cane, si pensa sempre alla Parvovirosi (la gastroenterite virale canina), al Cimurro o, ben che vada, alla Leptospirosi. Ma in pochi parlano dell’epatite canina.
Eppure, questa malattia causata dall’Adenovirus di tipo 1 è anche essa presente nel vaccino di base. Dobbiamo ammettere, però, che di casi se ne vedono molti di meno rispetto alla Parvovirosi o al Cimurro.
Cause dell’Epatite canina
L’epatite canina, malattia il cui acronimo è ICH, è una malattia virale causata dall’Adenovirus canino 1 (acronimo CAV-1). Si tratta di virus a DNA a doppio filamento, privi del rivestimento lipidico.
Il virus è antigenicamente collegato all’Adenovirus canino 2 (CAV-2), quello responsabile della tracheobronchite infettiva canina, nota anche come tosse del canile.
Questo virus colpisce i cani, lupi, volpi, coyote, linci, orsi e pinnipedi. Tuttavia è stato segnalato anche in altri carnivori, pur senza aver sviluppato segni di malattia.
Come disinfettare l’ambiente in caso di Epatite virale canina?
Come molti virus a DNA, anche l’Adenovirus responsabile dell’epatite canina è estremamente resistente nell’ambiente esterno. Sopravvive tranquillamente ai comuni disinfettanti.
Inoltre, quando è protetto dalle secrezioni, può resistere per giorni e giorni a temperatura ambiente. Resiste anche al freddo: sotto i 4 gradi centigradi può stare per mesi nell’ambiente.
Invece, risulta essere particolarmente sensibile all’azione del vapore a 100 gradi e a quella dello iodio.
Modalità di trasmissione dell’Epatite canina
La principale modalità di contagio dell’epatite infettiva canina è il contatto diretto con animali malati, soprattutto tramite saliva, feci o urine. Tuttavia è anche possibile la trasmissione indiretta tramite oggetti e accessori contaminati, fomiti o anche ectoparassiti.
I cani che guariscono possono espellere il virus fino a più di sei mesi. Dopo aver fatto il suo ingresso nel corpo del cane, il virus replica nelle cripte tonsillari e nei linfonodi regionali. Segue poi una fase di viremia che trasporta il virus nel resto del corpo. Le cellule bersaglio sono quelle endoteliali vascolari, quelle epatiche, quelle renali, la milza e quelle polmonari.
Per quanto riguarda lo sviluppo di insufficienza renale e il cosiddetto occhio blu, opacizzazione della cornea, deriva da reazioni da immunocomplessi che seguono le infezioni acute o subcliniche.
Sintomi dell’Epatite virale nel cane da Adenovirus
Il periodo di incubazione della malattia è di 4-9 giorni. Il tasso di mortalità varia dal 10 al 30%, più alto soprattutto nei cuccioli, nei cani non vaccinati o in quelli non vaccinati correttamente.
I sintomi variano da forme leggere, con solo una leggera febbriciattola a forme con morte improvvisa. Il virus tende a colpire soprattutto i cuccioli, al massimo di età di 3-4 mesi. È molto raro che colpisca cani di età superiore.
I principali sintomi sono:
- febbre alta che dura 1-6 giorni
- leucopenia
- aumento delle transaminasi per danno necrotico epatico
- proteinuria da danno renale causato da insufficienza renale da complessi immunomediati
- letargia
- anoressia
- sete intensa
- congiuntivite
- secrezione oculonasale sieroso
- occhio azzurro da edema corneale
- dolore addominale
- nausea
- vomito
- ematemesi
- diarrea
- petecchie
- vasculite
- CID
- aumento di volume delle tonsille
- tachicardia
- edema sottocutaneo di testa, collo e tronco
- ittero rarissimo
- rare forme di encefalopatia epatica con convulsioni, paresi, atassia e cecità di origine centrale
I cani che guariscono ricominciano piano piano a mangiare, ma tendono a riprendere molto lentamente il peso perso. Nel 25% dei cani guariti, dopo 7-10 giorni dalla scomparsa dei segni clinici acuti si manifesta l’occhio blu da opacità corneale. Di solito si risolve spontaneamente, ma non è detto. Inoltre nelle forme lievi, a volte l’unico sintomo di malattia è l’occhio blu.
I sintomi possono essere ancora più gravi se, oltre all’Adenovirus, è presente contestualmente anche il virus del Cimurro o della Parvovirosi.
Sono anche stati segnalati casi di contestuale presenza nello stesso paziente di Adenovirus di tipo 1 e di Adenovirus di tipo 2. In questo caso spesso si assiste a forme iper acute della malattia.
Diagnosi del complesso dell’epatite virale del cane
La diagnosi di epatite canina viene fatta a seguito di visita clinica ed esami del sangue. È possibile eseguire test ELISA, test sierologici e PCR per cercare di arrivare a una diagnosi.
In generale se un cucciolo arriva con occhio blu e problemi coagulativi, è bene porre come diagnosi differenziale anche quella dell’epatite virale.
Bisogna considerare che esistono altre forme di epatite virale canina che possono essere causate da altri patogeni oltre all’Adenovirus.
Come si cura l’epatite canina? Cenni di terapia
Purtroppo, come succede in caso di Cimurro o di Parvovirosi, non esiste una terapia specifica per l’epatite canina. La cura si basa sulla terapia di supporto, volta a reidratare il paziente, a sostenere l’alimentazione, a curare i sintomi man mano che si presentano, parare le infezioni batteriche secondarie che potrebbero accelerare il decorso infausto della malattia e trattare l’eventuale coagulopatia.
Questo significa terapia fluida endovenosa, somministrazione di antibiotici, antiemetici, vitamina e trasfusioni di sangue, plasma o anche terapia anticoagulante. Per quanto riguarda l’occhio blu, solitamente regredisce da solo, senza bisogno di terapia. Tuttavia visto che spesso si accompagna a dolore, è possibile utilizzare apposite pomate oftalmiche per dilatare la pupilla e ridurre lo spasmo.
Inoltre i cani con occhio blu andrebbero protetti dalla luce troppo forte. In questo caso l’uso dei cortisonici è controindicato.
Meglio sarebbe prevenire l’infezione, vaccinando correttamente i cani e facendo i richiami consigliati dal veterinario.
L’epatite canina è contagiosa per l’uomo?
L’epatite canina virale non è una zoonosi, significa che per l’uomo non è contagiosa.
Fonti